la Repubblica03 09 2015"Numeri scritti sulle braccia dei migranti, vecchi e giovani, uomini donne e bambini? Devo davvero dirle - con tutte le differenze storiche tra allora,quando sopravvissi, e oggi - quali memorie queste notizie-shock da Praga evocano nel mio animo?".
Il professor Elie Wiesel, tra i massimi intellettuali della comunità ebraica mondiale, premio Nobel per la pace, risponde scosso eppure insieme freddo e lucido nell'analisi.
Professor Wiesel, come sa la polizia cèca ha cominciato a scrivere numeri d`identificazione e registrazione sulle braccia dei migranti che in treno o altrimenti passano per il territorio cèco diretti in Germania o Austria. Che ne dice? «Davvero succede questo? Sta scherzando? Dio, la mia prima reazione è lo shock assoluto, quasi a citare papa Wojtyla, che definì il nazismo e la Shoah il Male assoluto. M`intenda bene, la Shoah non è paragonabile a nessun altro crimine nella storia dell`umanità. Però apprendendo quelle notizie da Praga confermate da Mlada Fronta Dnes (autorevole quotidiano cèco, ndr) mi chiedo: ma perché mai lo fanno? E perché mai lo fanno ancora proprio in Europa?».
...