L'uomo che dovrà compiere l'impresa di far dimenticare gli scandali, la corruzione e le "divisioni che deturpano il volto della Chiesa" di fronte ai quali Ratzinger ha scelto di ritirarsi per accelerare il compito immane e affidarlo a "un Papa forte e santo" è quello di cui c'era bisogno: un rivoluzionario. Lo è nel senso proprio del termine: colui che rovescia l'ordine delle cose.
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