di
Annamaria Rivera, MicroMega2 dicembre 2011
Dovrei essere
grata, e lo sono, a tal Camillo
Langone, briosa penna di Libero, il quotidiano diretto dall’ancor più spiritoso Maurizio Belpietro, così spiritoso da coltivare l’hobby del collezionismo di condanne per
diffamazione. Egli infatti – il Langone, intendo – è la prova empirica vivente di quel che, insieme con altre studiose e studiosi, sostengo e scrivo a proposito dell’intreccio fra
sessismo e razzismo (si veda
La Bella, La Bestia e l’Umano. Sessismo e razzismo, senza escludere lo specismo, Ediesse 2010).