Casa delle Donne Lucha y Siesta
25 settembre 2014

In questo paese è stato completamente capovolto il senso della giustizia e dell’ingiustizia, della legittimità e del sopruso. Roma un tempo capitale dell’accoglienza e della cultura, oggi è una città allo sbando.
E’ questo che ieri abbiamo pensato di fronte alla notizia dell’arresto di Nunzio e Marco.

Come in un flash ci è tornato alla mente l’orrore generato dall’ ignoranza e dall’arroganza dei fondamentalisti cattolici “de’noantri”. Quelle milizie, benedette dal clero più retrogrado, le abbiamo viste molte volte, portatrici di bandiere di morte nelle loro raccapriccianti marce per la vita.  

Uomini  aggressivi e ottusi  che più volte hanno cercato di provocarci ed aggredirci durante le nostre iniziative per il diritto alla salute riproduttiva, contro l’omofobia e la trans fobia, contro la violenza sulle donne e per l’educazione sessuale e sentimentale. Hanno paura della nostra gioia di vivere e di tutto ciò che le loro piccole menti non controllano, e non hanno alcun reale rispetto per la vita degli altri.
 
Per questo anche noi eravamo al Convegno tenutosi a maggio e organizzato dal Municipio VII sull’educazione al genere nelle scuole, nella giornata in cui tutte e tutti eravamo lì a partecipare e a presidiare per impedire a queste milizie della morte di interrompere  un momento importante per la salute della nostra società.
Nunzio e Marco erano lì con noi.

Prepotenze e omicidi, pestaggi e femminicidi, bullismo e solitudine, e poi povertà povertà e povertà, questa è la Roma che qualcuno vuole che si affermi oggi.

Per fortuna esistono invece persone come Nunzio e Marco che rappresentano la parte sana e consapevole di Roma, quella parte che dovrebbe essere riconosciuta come risorsa e ricchezza per tutte e tutti e che invece viene sgomberata e osteggiata in tutti i modi, per il vantaggio dei pochi che, indisturbati, saccheggiano le nostre vite.

Ci ha quindi sconvolto la notizia del loro arresto perché Nunzio e Marco, insieme alla collettività di cui fanno parte, sono l’unico e ultimo presidio democratico contro il profondo degrado sociale e culturale della nostra città, un antidoto all'imbarbarimento crescente e l’unica scintilla di speranza per un futuro possibile.

Questa comunità ampia sono i centri sociali, le associazioni per i diritti civili, i comitati per i beni comuni che lottano tutti i giorni nei territori, offrendo sostegno e solidarietà, combattendo contro le cause delle disuguaglianze.

Ci chiediamo, e vi chiediamo, ha ancora senso parlare di giustizia e legalità se chi istiga alla discriminazione e all'odio come i miliziani fondamentalisti cattolici può farlo liberamente e chi lotta per il rispetto delle differenze, per la libertà di orientamento sessuale e per le pari opportunità viene arrestato e condotto in carcere?

Noi sappiamo la risposta, per questo da oggi faremo tutto ciò che è possibile per fare uscire Marco e Nunzio e continuare con loro a combattere per i diritti civili e sociali di tutte e tutti

Roma città aperta, alla repressione

  • Giovedì, 25 Settembre 2014 10:10 ,
  • Pubblicato in L'Articolo
La luna al popoloMonica Pepe, MicroMega
25 settembre 2014

La lingua scappa di mano al Primo Ministro Renzi in visita negli Stati Uniti "Per primo ho la consapevolezza che alcune cose vanno cambiate in modo quasi violento" (Adn Kronos).

Sugli arresti di Nunzio D'Erme e Marco Bucci

  • Mercoledì, 24 Settembre 2014 17:20 ,
  • Pubblicato in Il Comunicato
Tutti liberiRete Spazi Autogestiti e Occupati
24 settembre 2014

Questa mattina due attivisti romani, Nunzio D'Erme e Marco Bucci, sono stati sottoposti ad arresto cautelare. Entrambi da anni svolgono attività sociale nella città di Roma, aprendo spazi di democrazia, difendendo i diritti "di chi non ha diritti",

Voci dal carcere duro in Mp3

Violenza nelle carceri italiane"Comandiamo noi, né avvocati né giudici - afferma un'altra guardia -. Come ti porto, ti posso far sotterrare. Nelle denunce tu puoi scrivere quello che vuoi, io posso scrivere quello che voglio, dipende poi cosa scrivo io...". Rashid Assarag - 40 anni, detenuto per stupro e sequestro di persona- cerca in ogni modo di far parlare i funzionari: "Perché tutta quella violenza?", chiede. Correva l'anno 2011 e in quel carcere c'erano stati già altri episodi di violenza. ... 
Eleonora Martini, Il Manifesto
Manifestazione per Davide BifolcoZero81 Occupato
11 settembre 2014

Partiamo dall'inizio, per chiarire le cose: noi, come tanti altri, nel Rione Traiano sabato 6 settembre c'eravamo.
In realtà eravamo lì già il giorno prima, quando ci ha travolto la notizia che un carabiniere avesse ucciso un ragazzino di 16 anni.

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