Le star del wrestling a scuola contro il bullismo

La 27esima ora
15 03 2013

Wrestling e campagna anti-bullismo: in apparenza un paradosso. E invece l’idea è quella di sfruttare uno spettacolo eccentrico come questo ma amatissimo dai più giovani, per insegnare loro l’antidoto alla violenza. «Non si denuncia il bullismo perché si ha paura o ci si vergogna di essere vittime», idee chiare la piccola Elisa, è una delle tante alunne della scuola Alessandro Magno di Casalpalocco, XIII Municipio di Roma, uno dei primi istituti italiani in cui si sperimenta questo nuovo approccio al fenomeno.

Il programma si chiama «Be a Star», acronimo per Show Tolerance And Respect – Dimostra Tolleranza e Rispetto, ideato da WWE, World Wrestling Entertainment, The Creativ Coalition e Ido, Istituto di Ortofonologia (sul sito www.diregiovani.it/beastar, informazioni utili a famiglie e docenti). Star del wrestilng, eroi moderni che girano per le scuole ripetendo un mantra fondamentale: questo sport è finzione, la risposta al bullismo non è la violenza.

Le soluzioni la psicologa Flavia Ferrazzoli le fa trovare, da soli, ai ragazzi durante l’incontro: chiedere aiuto a genitori/insegnanti o comunque ad un adulto di cui si fidano, ma non solo. Il bullo/bulla è spesso un soggetto fragile, debole, isolato, a cui tendere la mano, con cui cercare il dialogo e possibili soluzioni al contrasto.

    Quando nel meeting si parla di bullismo diretto, ovvero attacchi veri e propri anche fisici, o di bullismo indiretto, isolamento sociale e scherno, gli studenti, tutti tra gli 11 e i 13 anni, dimostrano di conoscere il problema spesso personalmente.

Molti dei ragazzi scoprono cosa si intenda per cyber-bullismo, solo quando viene spiegato che si tratta di comportamenti perpetrati attraverso internet e social network. E l’aula magna si riempie di manine alzate al cielo, nonostante i divieti che impedirebbero a bambini della loro età di accedere a tali portali. «Si ma se quello mi picchia cosa devo fare», «Se lo dico ai miei genitori, poi loro peggiorano la situazione», «Ho cancellato il bullo dagli amici (su Facebook), ma continua a umiliarmi», disagi diversi, soluzioni multimediali, che lasciano trapelare l’enormità di un fenomeno in crescita.

«Questo incontro è uno dei tanti metodi per prevenire episodi di bullismo, – spiega la preside Silvana Gatti – abbiamo anche uno sportello di ascolto, progetti nelle classi». Alla fine è lui, l’ospite dell’incontro, il guerriero del ring, Santino Marella, origini calabresi ma canadese di nascita, a raccogliere una vera ovazione (soprattutto dai maschietti) e a ribadire il concetto: «Il nostro sport è una recita, non provate mai a casa quello che facciamo noi, siamo atleti professionisti, è più difficile trovare altre soluzioni che menar le mani».

Il vero eroe insomma è chi alla violenza reagisce con dialogo e intelligenza. Ma non è un po’ un controsenso che uno sport come questo, in pratica fatto di bulli che si sfottono sulla pedana a suon di calci, diventi il vessillo dell’anti-bullismo? «Tutto il contrario, – sottolinea la psicologa Ferrazzoli – dobbiamo usare il linguaggio dei ragazzi, i loro idoli, solo così si combatte realmente il fenomeno».

Valeria Costantini


Le ultime scritte risalgono alla settimana scorsa: ingiurie pesanti ai danni dei gay spruzzate con le bombolette sui cancelli del liceo Socrate della Capitale. Agli inizi di febbraio invece le offese sono comparse sui muri del liceo Tacito: si riferivano a un compagno di scuola omosessuale dichiarato ed eletto rappresentante d'Istituto. ...
Un gioco. Così glielo hanno presentato. Uno "scherzoso" rituale per essere accettato nel loro giro, quello dei più grandi e - a loro esclusivo giudizio - in gamba della scuola. ...

Femminicidio: mettici la faccia

  • Venerdì, 11 Gennaio 2013 10:13 ,
  • Pubblicato in Flash news
Rovigo24ore.it
11 01 2013

Rovigo - Gli studenti veneti hanno deciso di "metterci la faccia" contro la violenza di genere.

La Rete degli Studenti Medi del Veneto insieme a StudentiPer UDU Padova, UDU Venezia e UDU Verona hanno infatti lanciato una campagna di sensibilizzazione sul tema del femminicidio attraverso i social networks.

Per la campagna, iniziata su facebook, gli studenti invitano tutti i cittadini a postare una propria foto accompagnata dallo slogan "stop femminicidio: io ci metto la faccia" e a diffondere, per mantenere alta l'attenzione sul tema.

Una forma di protesta senz'altro nuova e alternativa, che nel giro di poche ore ha già riscosso numerosi di consensi (i "mi piace" del popolo di facebook) e decine di foto.

Alberto Irone, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Veneto, ha spiegato: "abbiamo voluto lanciare un segnale forte su un tema che sempre più ci vede coinvolti come cittadini di un Paese che, ancora, non ha trovato una soluzione a questo problema. Si tratta di donne, nostre madri, amiche, sorelle e compagne di scuola. Insieme agli universitari abbiamo pensato a promuovere una campagna di sensibilizzazione: non è possibile che già col nuovo anno si siano verificate due nuove morti rosa, e chissà quante portano o porteranno di nuovo questo nome".

La violenza esercitata dagli uomini sulle donne raccoglie in Italia dei tristi primati. Secondo l’Istat una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni è stata colpita, nell’arco della propria vita, dall’aggressività di un uomo, e nel 63% dei casi alla violenza hanno assistito i figli. La fascia più colpita è quella di donne dai 16 ai 24 anni, per cui il mezzo scelto per la campagna "mettici la faccia" è strategico.
Il social network più frequentato del mondo diventa così veicolo di un importante messaggio sociale: conoscere, raccontare e denunciare. Senza paura.

Nel comunicato che accompagna l'invito ad aderire gli studenti hanno spiegato le loro ragioni. "Per quanto ancora l'Italia permetterà tutto questo? Chiediamo e vogliamo vivere in una società che tuteli i diritti di tutti e non permetta più di lesionare la dignità altrui.Come Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari ribadiamo ancora una volta il nostro appoggio alle donne di "Se non ora Quando?" che dal 13 febbraio 2011 non hanno ancora smesso di lottare".

Per aderire bisogna accedere a Facebook e andare alla pagina #femminicidio METTICI LA FACCIA!
dell'Osservatorio Nazionale Stalking
22 novembre 2011

L’Osservatorio Nazionale Stalking indirizza la campagna di prevenzione dello stalking ai più giovani e alle scuole.
Sappiamo bene come gli inascoltati disagi psicologici che portano ad un comportamento abusante da adulti sono spesso la diretta conseguenza di una gioventù ed un’infanzia carenti di comunicazione e supporto da parte delle figure di riferimento.
Tra gli obiettivi del mese di novembre è prevista una campagna informativa riguardo alla complessa tematica dello stalking indirizzata ai giovanissimi: il tour nazionale si svolgerà dal 21 al 26 novembre farà tappa nelle città di Roma, Milano, Cagliari, Vibo Valentia e Catanzaro.
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