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Perdita identitàEmma Sulkowicz è diventata una figura nota nel campus della Columbia University. Per mesi gli studenti l'hanno vista camminare con un materasso legato sulla schiena: una protesta, per denunciare uno stupro e l'omertà delle autorità accademiche. Il caso Sulkowicz ha ricevuto l'appoggio di associazioni femminili e della senatrice di New York, Kirsten Gillibrand. Ora la sua vicenda rischia di servire un'altra causa: la campagna per consentire di girare armati nelle università
Federico Rampini, la Repubblica ...

Holder: moratoria subito sulle esecuzioni

  • Giovedì, 19 Febbraio 2015 14:09 ,
  • Pubblicato in Flash news
Avvenire
19 02 2015

Eric Holder, il ministro della Giustizia statunitense uscente, ha chiesto ieri ai 32 Stati americani che applicano la pena di morte di varare una moratoria delle esecuzioni in attesa che la Corte Suprema si esprima sui farmaci usati per l'iniezione letale e finiti sotto accusa.

L'esponente democratico afroamericano, precisando di parlare a titolo personale e non come membro dell'amministrazione, ha poi ribadito di essere contrario alla pena di morte perchè è "inevitabile" la possibilità che lo Stato uccida un innocente. ...

Detroit divisa e disuguale

  • Venerdì, 30 Gennaio 2015 13:11 ,
  • Pubblicato in Flash news
Internazionale
30 01 2015

Alla fine di ottobre del 2014, qualche giorno dopo la conclusione del processo per il fallimento di Detroit, accompagno Dale Brown, detto il "comandante", nel suo solito giro di pattuglia per le strade della città.

Attraversiamo il maestoso quartiere di Palmer woods a bordo di un suv Hummer decorato da quattro falci di luna intrecciate, il logo della compagnia di sicurezza privata fondata da Brown. ...

Corriere della Sera
29 01 2015

La Corte Suprema ha ordinato all’Oklahoma di rinviare le prossime tre esecuzioni previste fino a quando non sarà presa una decisione sul controverso farmaco usato per il procedimento, che potrebbe violare il divieto, imposto dalla Costituzione americana, di punizioni “troppo” crudeli. La sentenza arriva dopo il ricorso di tre condannati a morte che si erano rivolti alla Corte per far fermare le esecuzioni, previste da qui a marzo. In attesa della decisione dei giudici, lo stato dell’Oklahoma(che continua a sostenere che il farmaco utilizzato è giusto) voleva comunque procedere con le esecuzioni usando un altro farmaco, ma la Corte Suprema ha respinto la richiesta. Questo significa che Richard Glossip, John Grant e Benjamin Cole, ritenuti colpevoli di assassinio, non andranno nel braccio della morte. Glossip, accusato di aver ordinato l’assassinio del suo capo nel 1997, doveva morire giovedì prossimo. L’esecuzione di Grant era prevista per il 19 febbraio e quella di Cole, accusato di avere ucciso la sua bambina di nove anni, per il 5 marzo.

Sedativo sotto processo
«Si ordina che le esecuzioni, dove è previsto l’uso del midazolam, siano bloccate in attesa della disposizione finale sul caso», si legge nella decisione della Corte Suprema. Lo scorso venerdì i giudici hanno accettato la richiesta dei tre detenuti e deciso di verificare se il sedativo midazolam possa essere utilizzato nelle esecuzioni a seguito dei timori che non produca un profondo stato comatoso e di incoscienza come è accaduto nelle esecuzioni avvenute in Arizona, Ohio e Oklahoma. Il caso sarà discusso ad aprile e una decisione è attesa per giugno. Il midazolam è sotto accusa dall’aprile 2014, dopo l’esecuzione di Clayton Lockett: in quel caso il condannato, dato per incosciente, aveva cominciato ad agitarsi e urlare perché la vena dove dove essere iniettato il mix di farmaci letali era scoppiata, poi è morto d’infarto. La Casa Bianca in quell’occasione aveva commentato: «Nel caso di Lockett non sono stati rispettati gli standard di umanità necessari».

Ultima esecuzione
La sentenza della Corte Suprema giunge otto giorni dopo che i giudici si erano rifiutati di bloccare l’esecuzione di Charles Warner, accusato di avere violentato e ucciso una bambina di 11 anni. dove viene usato lo stesso tipo di farmaco. Oltre al midazolam viene utilizzato un medicinale per paralizzare il detenuto e un terzo per bloccarne il cuore.

Internazionale
22 01 2015

Negli Stati Uniti è stato pubblicato un video che mostra l’uccisione di un nero da parte della polizia a Bridgeton, nel New Jersey. La vittima, Jerame Reid, era stata fermata insieme a un’altra persona e stava cercando di uscire dalla sua macchina con le mani alzate. I due poliziotti sono Braheme Days, afroamericano, e Roger Worley, bianco.

I fatti risalgono al 30 dicembre 2014, ma il video è stato pubblicato solo oggi. Il filmato è stato registrato dalla telecamera installata sull’auto della polizia.

Braheme Days, il poliziotto sulla destra, ordina più volte a Jerame Reid di non muoversi e gli sequestra quella che sembra essere una pistola. A quel punto Jerame Reid scende dall’auto con le mani alzate e gli agenti aprono il fuoco.

Un avvocato di Philadelphia, Conrad Benedetto, ha detto che è stato assunto dalla moglie di Reid per indagare sulla vicenda. Il legale ha dichiarato che il filmato “solleva delle questioni sulla legalità della condotta degli agenti quella notte”, perché Reid è stato ucciso mentre aveva le mani alzate.

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