Raffaella Silipo, La Stampa
6 marzo 2015
L'adolescenza è da sempre un territorio misterioso, sospeso tra energia e frustrazione, enormi potenzialità e nessuna esperienza per gestirle. Grandi amori, amicizie tormentate, profonde solitudini: solo ai più fortunati tra gli umani riesce subito tutto bene, la gran parte di noi tra la prima media e l'esame di maturità ha sperimentato una serie di fallimenti, errori, figuracce - oltre a emozioni e allegrie travolgenti - di cui poi ha fatto tesoro finita la scuola, scoprendo che nella vita non necessariamente è buona la prima.
Corriere della Sera
14 04 2014
La risposta di un'a.d. della Silicon Valley: basta piangerci addosso
di Marta Serafini
Nei giorni scorsi vi abbiamo chiesto di raccontarci su Twitter con l’hashtag #sessimoquotidiano episodi di sessismo quotidiano di cui siete stati testimoni a partire dal libro della femminista inglese Laura Bates.
Ci avete spiegato quanto sia frustante sentirsi chiedere: “Scusi, lei è la segretaria? dov’è il direttore, l’ingegnere, il professore?” quando il direttore, l’ingegnere, il professore siete voi donne. E ancora ci avete scritto quanto sia fastidioso sentirsi apostrofare con frasi del tipo “Sei nervosa, avrai le tue cose”. E molte di voi ci hanno raccontato quanto il sessismo dilaghi negli uffici italiani.
E se è importante parlare di questo vissuto e non fare spallucce quando ci sentiamo insultate, altrettanto importante è cercare di cambiare le cose. Quindi ben vengano gli sfoghi ma sarebbe bello anche andare oltre e trovare una via d’uscita. A questo proposito è interessante leggere ciò che ha scritto Yunha Kim. Yuhna è la giovane a.d. di Getlocket, startup della Silicon Valley. Il suo profilo già di per sé dimostra come, seppur a fatica, le donne stiano facendo strada anche nel tech, settore che per tradizione è appannaggio maschile.
In un post dal titolo “Cosa ho imparato nel mio primo anno da Ceo, tre pro e tre contro dell’essere una donna nel mondo Tech” Yuhna ha spiegato per punti quali sono i lati negativi dell’essere una Ceo donna. Ma poi ha fatto un passo in più e ha elencato anche gli aspetti positivi partendo proprio dalle difficoltà che tutti i giorni vive facendo il suo lavoro.
In sintesi, per Yunha è brutto essere una Ceo donna perché:
1) Se sei aggressiva ti danno della stronza. Sei sei emotiva sei in piena sindrome premestruale. Se sei morbida, sei troppo femminile. Se fai carriera tutti lo motivano dicendo “per forza, è una donna” lasciando sottintendere chissà che.
2) Quando cerchi ingegneri uomini da assumere rischi di ricevere mail in cui ti chiedono se per caso oltre che offrire loro un lavoro sei single e hai voglia di uscire con loro.
Tutte cose di cui abbiamo parlato a lungo (per esempio qui e qui e che rendono la vita delle donne in ufficio veramente difficile).
Ma secondo Yuhna essere una Ceo donna è comodo perché:
1) Gli uomini sul lavoro sono più portati ad aiutare le donne perché le vedono come deboli. Mentre le donne saranno più portati a sostenerti se occupi una posizione di comando perché ti vedono come una persona che può rappresentare le loro istanze.
2) Trovare fondi per l’imprenditoria è più facile perché per le donne ci sono più agevolazioni
3) Hai la possibilità di assumere donne in gamba e di dare loro spazio creando un circolo virtuoso.
E la conclusione è: ragazze, di fronte al sessismo quotidiano smettiamo di piangerci addosso, facciamoci furbe e ribaltiamo la frittata.