Contropiano.org
24 07 2015
Sergey Tkachenko e Denis Timofeyev sono compagni ucraini membri del Partito Comunista d’Ucraina. In seguito a delle accuse fabbricate a tavolino possono rischiare10 anni di carcere. Si trovano in un carcere di Dnepropetrovsk dal 1 Settembre 2014. In tutto questo tempo l'inchiesta non ha mostrato prove della loro colpa ma gli arrestati rimangono in prigione per via della situazione politica. In questo periodo loro e le loro famiglie hanno bisogno di un supporto finanziario.
Durante le perquisizioni nelle case di ciascuno di loro da parte della SBU (servizi di sicurezza ucraini) sono stati trovati numeri della rivista “Novorossia”, vietata, una granata e un pacco di tritolo. Ci sono seri motivi per credere che le “prove materiali” sono state piazzate dalle guardie stesse, cioè tutti gli oggetti sono stati “scoperti” alla fine della perquisizione nei posti già controllati prima.
La scusa per le perquisizioni era l'apparizione di una rivista locale del PCU, “Prometeo”, anche se la perizia ha dimostrato che la rivista non contiene nessun appello al separatismo. I difensori dei comunisti sottolineano che il processo si sta portando avanti con delle violazioni, per esempio le domande dei difensori ai testimoni sono state respinte dalla procura. La corte si rifiuta di cambiare le condizioni della detenzione degli arrestati. Secondo gli avvocati ciò contraddice le leggi europee che sono state implementate anche in Ucraina. Le famiglie dei detenuti stanno passando tempi duri. Tkachenko ha tre figli minorenni, Timofeev né ha due.
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http://ukraine-human-rights.org/ukrainian-political-prison…/
da https://www.facebook.com/ucrainaantifascista
Globalist
03 07 2015
L'Ucraina ha bloccato le forniture di medicinali per i neonati nella Repubblica popolare di Donetsk. Lo ha riferito oggi la consigliere della presidenza sui diritti dell'infanzia, Yana Chepikova. Le forniture di farmaci, secondo la Chepikova sono state sospese dal 16 giugno, e l'esperta per i diritti dell'infanzia ha osservato che l'assistenza alle istituzioni mediche della regione viene garantita solo dalla Russia e da alcune organizzazioni di beneficenza: "Se da parte della Federazione Russa non ci fossero aiuti, la situazione sarebbe molto più deleteria", aggiunge.
Secondo la Chepikova, le scorte di farmaci dureranno per tre o quattro mesi se i consumi non cambieranno, mentre le autorità delle autoproclamate repubbliche dell'Est stanno preparando un rapporto sulla violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia da parte di Kiev:"In particolare la segnalazione riguarda la violazione dei diritti dei bambini da parte del governo centrale per l'accesso alle cure mediche e terapeutiche", conclude la responsabile dei diritti dei minori.
In meno di un anno, a partire dall'agosto 2014, nel Donbass sono state consegnate più di 39 tonnellate di aiuti umanitari. Nelle zone più colpite dai combattimenti, dalla Russia sono giunti cibo, medicine, materiali da costruzione, libri di testo ed altri beni di prima necessità, ma oltre a bloccare l'afflusso dei medicinali il governo di Kiev ha dato vita ad una campagna che invita gli ucraini a riprendere il conflitto mortale nel sud-est del loro Paese.
Da qualche giorno cartelloni che invitano gli ucraini a tornare in guerra sono apparsi nella capitale Kiev, e le didascalia del grandi manifesti paragonano la partecipazione alle ostilità ad un gioco per compute."La guerra è un fatto temporaneo, impara a tornare a casa, i tuoi cari vi aspettano", recita uno dei messaggi stradalo, mentre altri cartelloni suggeriscono che è possibile per far ripartire la sua carriera partecipando alle ostilità com messaggi come : "Nuovi orizzonti. Tutti coloro che hanno attraversato la guerra avranno successo", Ognuno di questi cartelli porta un numero di telefono per entrare in contatto per l'Unione veterani di Kiev, pronta a nuove "operazioni antiterrorismo". In particolare, nessun messaggio dice che dalla guerra si potrebbe anche non tornare.
Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, circa 6.500 persone sono già state uccise nella lotta conseguente all'insediamento di governi filorussi ad Est, e la situazione nella regione Donbass è stato più volte sul tavolo del gruppo di contatto di Minsk, che ha adottato tre documenti per arrivare ad una de-escalation del conflitto. A metà febbraio 2015, Kiev e le repubbliche autoproclamate di Lugansk e Donetsk hanno firmato un accordo di cessate il fuoco per porre fine al conflitto armato, tuttavia, entrambe le parti da allora più volte si sono accusate a vicenda di averlo violato.
Il Manifesto
16 04 2015
Si cammina lenti, un passo alla volta, gli occhi posati a terra. Quel che resta dell'aeroporto di Donetsk è un'indecifrabile palude di ferro, basta un soffio a sollevare migliaia di letali frammenti.
Il battaglione Somanlia c'è entrato questa mattina, per dare il cambio alle unità di Sparta. Truppe d'assalto dal cappitano Mikhail Tolstykh, nome di battaglia "Givi".
Spavaldo, copro sottile, originario - si dice - dell'Abkazia, è il signore incontrastato di questa terra di nessuno, in cui cadaveri e macerie si mescolano in un'unica forma contorta. ...