Lettera4313 03 2013Rapporto di Save the Children: usati come combattenti e scudi umani. Scuole distrutte. Infanzia devastata.
Due anni dopo l'inizio della guerra civile in Siria, sono i bambini a pagare il prezzo più caro. L'allarme è stato lanciato dall'ultimo rapporto di Save the Children, intitolato «Bambini sotto tiro», secondo cui un numero crescente di minorenni siriani viene reclutato da gruppi armati, sia governativi sia anti-regime.
I bambini vengono impiegati come sentinelle, informatori, combattenti e in alcuni casi anche come scudi umani.
Nello studio viene anche sottolineato come la malnutrizione e le malattie siano ormai rischi costanti per i giovani siriani e tra le vittime «dimenticate e innocenti» ci siano anche le ragazzine costrette a matrimoni precoci.
VITA SCONVOLTA. Circa 2 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza in Siria, ha stimato Save the Children, e i due hanni di conflitto hanno sconvolto ogni aspetto della loro vita. Un gruppo di ricercatori turchi ha rilevato che tre bambini su quattro in Siria hanno perso un loro caro a causa della guerra. Molti non hanno accesso alle strutture sanitarie e vivono in condizioni igieniche degradate.
DISTRUTTE 2 MILA SCUOLE. Faticano a trovare il cibo, a decine di migliaia sono costretti a vivere nascosti in fienili, parchi o grotte, senza servizi igienici e senza scuola, perché la gran parte degli insegnati sono fuggiti. In un Paese dove il 90% dei bambini andava a scuola (la percentuale più elevata del Medio Oriente), più di 2 mila scuole ora sono state distrutte o danneggiate, altre vengono utilizzate come rifugio mentre in alcune zone, con il prezzo del combustibile salito del 500%, i giorni più freddi dell'inverno hanno costretto gli sfollati a bruciare i banchi per potersi scaldare, in un circolo vizioso che toglie anche in questo modo futuro ai bambini.
MANCANO MEDICI E OSPEDALI. I bambini feriti o colpiti da malattie, come la diarrea, che si diffondono rapidamente a causa delle scarse condizioni igieniche, spesso non trovano le cure indispensabili perché la metà degli ospedali nel Paese sono danneggiati, un terzo sono inservibili e molti medici sono sfollati o rifugiati.
Nella sola zona di Aleppo, secondo alcune fonti, i medici erano 5 mila all'inizio del conflitto e oggi sono rimasti in 36. Non si contano inoltre i parti che avvengono in condizioni di insicurezza e igiene estreme, senza alcuna assistenza.
«INFANZIA SPAZZATA VIA». «Per milioni di bambini siriani, l'innocenza dell'infanzia è stata spazzata via dalla cruda realtà di una guerra viziosa alla quale cercano di sopravvivere in qualche modo», ha commentato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia. L'ong ha chiesto a tutte le parti in conflitto di consentire un accesso libero e sicuro alla popolazione in difficoltà e di assicurare che ogni sforzo venga fatto per porre fine ai combattimenti, lanciando un appello internazionale all'Onu.
«È ora di dire basta tutto questo, perché la vita di troppi bambini in Siria è sempre più vicina a un punto di non ritorno. Dobbiamo fermare le violenze e consentire l'accesso degli aiuti in tutto il territorio».