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Avviso ai Lettori: Zeroviolenza.it si rinnova

  • Giovedì, 24 Settembre 2015 08:28 ,
  • Pubblicato in Il Comunicato
Zeroviolenza24 settembre 2015

Cari Lettori e Lettrici di Zeroviolenza.it,
dobbiamo informarvi nostro malgrado che il progetto della rassegna stampa quotidiana terminerà il prossimo 30 settembre dopo 6 anni e 8 mesi.

Crescere è un viaggio nello spazio della mente

  • Giovedì, 05 Febbraio 2015 09:59 ,
  • Pubblicato in Flash news

MicroMega
05 02 2015

Crescere è un viaggio senza età, con tanti passaggi di crescita, di passi in avanti e a volte di passi falsi che pure hanno la loro straordinaria importanza nel processo di chiarificazione che ogni persona fa con se stessa nel corso della vita.

Il Corso “La città dei bambini nella mente degli adulti. Differenze e integrazione” che Zeroviolenza.it organizza a Roma è dedicato a genitori e insegnanti, di fatto è aperto a ogni territorio, scuola e adulto incuriosito dall’iniziativa. È il nostro modo di rendere politico il senso dell’esistenza di chi, da grande, non rinuncia alla creatività, a quella straordinaria capacità che per dirla con le parole di Donald Winnicott è “mantenere, nel corso della vita, qualcosa che appartiene all’esperienza infantile, la capacità di creare il mondo”.

Pensiamo poi che chi ha il difficile compito di prendersi cura di bambini e adolescenti debba sempre essere sostenuto, mai forse come in questo momento di incertezza e di crisi dell’identità sociale.

Lascio quindi con grande piacere la parola a una delle docenti del Corso, Simona Di Segni con l’articolo “Crescere è un viaggio nello spazio della mente”.

Monica Pepe

Il Fatto Quotidiano
05 02 2015

Che tinte ha la città dei bambini nella mente degli adulti? Quali sfumature, quali ostacoli ma soprattutto, è una città accogliente, differente o indifferente? Fatta di integrazione, pregiudizi o stereotipi? Ce lo siamo mai chiesto in che modo noi “grandi” disegniamo nella nostra testa lo spazio vissuto dai più “piccoli”?

Sono questi i presupposti da cui Zeroviolenza Onlus prende le mosse per realizzare, anche quest’anno, il corso La città dei Bambini nella mente degli Adulti. Differenze e integrazione. Un progetto rivolto ai genitori e agli insegnanti delle scuole materne, elementari e medie, che pone al centro i ragazzi o meglio “la buona crescita come prevenzione alla violenza e come riconoscimento della differenza nello scambio con l’altro”, afferma Monica Pepe, presidente di Zeroviolenza Onlus.

Il corso, che partirà domani 5 febbraio, sarà realizzato in quattro istituti comprensivi delle periferie romane: Alberto Manzi al Pigneto, Laparelli a Tor Pignattara, Rita Levi Montalcini al Tuscolano e all’istituto Poseidone a Torre Angela e verrà svolto nell’ambito del Progetto Gli Adulti imparano, gli adulti insegnano la relazione tra generi e generazioni differenti. Realizzato con il contributo della Regione Lazio, vede

%20" target="_blank">docenti di eccellenza quali Geni Valle e Simona Di Segni, psicoanaliste dell’A.i.ps.i. (Associazione Italiana di Psicoanalisi), e la scrittrice e giornalista Loredana Lipperini.

Cinque in tutti gli incontri per ogni scuola: “I primi 4 – afferma Monica Pepe - affronteranno il ruolo e le difficoltà dell’ambiente familiare e scolastico nello sviluppo dell’individuo. Si parlerà del processo di costruzione dell’identità di genere, della relazione tra uomini e donne e tra generazioni differenti, del passaggio dalla fisiologica dipendenza del bambino alla sua indipendenza. Il 5° incontro si occuperà dei processi di costruzione degli stereotipi di genere, facendo luce sui meccanismi di precocizzazione della identità di genere di bambine e bambini. Si passerà dal mondo della pubblicità alla televisione, dall’editoria ai social network, mostrandone insidie e potenzialità.

“Con questo corso – afferma Geni Valle psicoanalista dell’A.i.ps.i. – non vogliamo fornire risposte già confezionate ai dubbi e alle domande di genitori ed educatori, ma stimolare la consapevolezza nella ricerca delle proprie soluzioni ai problemi che accompagnano il compito educativo. L’intento quindi è quello di avviare una riflessione critica per la decostruzione degli stereotipi più comuni, avvicinandoci in questo modo al significato più autentico dell’identità e dell’appartenenza a un genere. Al centro - conclude Geni Valle - sarà la crescita dell’individuo, nel suo districarsi all’interno delle relazioni più significative: famiglia, scuola, gruppo dei pari” .

“L’idea di portare certe tematiche in ambiente scolastico – afferma Monica Pepe – nasce dalla necessità di diffondere una cultura della coppia genitoriale. Questo perché la prevenzione della violenza sta nella capacità dei genitori di creare le condizioni per la buona crescita del bambino o della bambina, che sarà poi capace di riconoscere la differenza come ricchezza nello scambio con l’altro”.

Manuela Campitelli

La violenza sulle donne si combatte con la prevenzione

  • Martedì, 25 Novembre 2014 15:05 ,
  • Pubblicato in Flash news

Ansa
25 11 2014

ROMA, 25 NOV - I giornali dedicano negli ultimi anni sempre più spazi alla violenza sulle donne anche se con un'eccessiva drammatizzazione. Secondo un monitoraggio di Zeroviolenza onlus, che gestisce un sito sul tema, in quattro anni (dal 2009 al 2013) gli articoli che trattano delle donne che subiscono violenze sono più che raddoppiati, passando da 285 a 638. In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza alle donne, che ricorre oggi, l'organizzazione sottolinea che di "violenza sulle donne se ne parla quasi tutti i giorni, con la tendenza però a drammatizzare il fenomeno e con il rischio di identificare l'universo femminile e la differenza culturale delle donne con la violenza".

"Negli ultimi anni i giornali - osserva - hanno fatto un percorso di crescita, anche qualitativa, occupandosi sempre più spesso di prevenzione, di relazione tra adulti e bambini, di educazione affettiva e sessuale". Importante il ruolo della tv: tenuto conto che gran parte degli italiani ha come fonte informativa solo i telegiornali, Zeroviolenza onlus individua nella tv il mezzo dal forte "potenziale per un cambiamento culturale"; e quindi, non solo fatti di cronaca ma anche approfondimenti su come e dove nasce la violenza, cos'è la passione, come si gestisce il conflitto, il ruolo della coppia genitoriale nel processo di costruzione della identità dei figli.

Secondo l'associazione, poi, non "va corso il rischio di far diventare il 25 novembre il giorno in cui si ricordano le morti al femminile. Piuttosto bisogna operare un ribaltamento e promuovere i temi della relazione, della affettività e della sessualità nel rispetto dei ruoli tra generazioni e identità differenti. La violenza - conclude - si combatte con la prevenzione, rimettendo al centro il valore della relazione tra uomini e donne, e tra genitori e figli".

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