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Massimo Franchi, Il Manifesto

4 luglio 2020

Più povera, ma più coesa. L’Italia post lockdown è un paese scioccato dalla pandemia con le pesanti conseguenze economiche che hanno però risvegliato il senso civico e solidale in buona parte della popolazione. È il quadro che esce dal Rapporto Annuale 2020 dell’Istat che quest’anno per evidenti motivi ha dovuto aumentare le ricerche e il risalto al primo semestre dell’anno in corso, lasciando sullo sfondo l’anno passato.

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Luca Carra, Internazionale (Scienza in rete)

26 maggio 2020

In Italia si muore sempre meno di covid. Il 25 maggio la protezione civile ha segnalato 92 decessi di cui 34 in Lombardia. Il giorno prima erano cinquanta, e zero in Lombardia. Ma se i morti sono sempre meno, possiamo sperare che anche in presenza di una ripresa delle infezioni la mortalità resti contenuta? Non potrebbe darsi il caso che, come accaduto fin dall’inizio in Germania, alla crescita degli infetti corrisponda una linea solo in leggera salita dei morti, quindi uno scenario diverso e per molti versi tranquillizzante? O ci stiamo illudendo?

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Teresa Simeone, MicroMega

7 marzo 2020

“I singolari avvenimenti che danno materia a questa cronaca si sono verificati nel 194… a Orano; per opinione generale, non vi erano al loro posto, uscendo un po’ dall’ordinario: a prima vista, infatti, Orano è una città delle solite, null’altro che una prefettura francese della costa algerina”.[1]

L’incipit di una delle più famose e inquietanti opere della letteratura mondiale di tutti i tempi ci immerge nell’ordinarietà di un luogo che è Orano ma potrebbe tranquillamente essere Codogno o Wuhan o Daegu.

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Sarantis Thanopulos, Il Manifesto

28 febbraio 2020

La paura di essere contagiati dal Coronavirus ha un fondamento concreto: un rischio più alto di morire rispetto alla normale influenza, specialmente se si è anziani e già sofferenti di altre malattie. La paura reale di essere contagiati viene dalla voglia di vivere.

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Eleonora Martini, Il Manifesto

22 febbraio 2020

Intervista Riccardo De Facci, presidente del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), a convegno a Roma sulla nuova riduzione del danno. Nell’ultimo anno 800 nuove droghe. E uno studente su tre ammette l’uso di una sostanza.

Parlare di droghe in termini di riduzione del danno sembra roba di altri tempi, in questo Paese che marcia al tintinnio di manette.

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