Tutto ciò in spregio del dettato della legge 194, che, all’art.15, raccomanda “la promozione delle tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l’interruzione della gravidanza”. Poiché la procedura farmacologica è sicura, per ammissione della stessa Ministra Lorenzin nelle ultime relazioni al Parlamento sullo stato di applicazione della legge, ed è considerata dalle più importanti linee guida internazionali il metodo di scelta per le IVG nelle prime settimane di gravidanza, andrebbe sostenuta e promossa in alternativa alla procedura chirurgica.
Nella stragrande maggioranza dei paesi i farmaci per la IVG farmacologica vengono dispensati in regime ambulatoriale, in strutture analoghe ai nostri consultori, o addirittura dai medici di medicina generale che abbiano ricevuto una formazione specifica. In Italia, invece, per tale procedura è previsto il regime di ricovero ordinario, ossia una ospedalizzazione di almeno 3 giorni, dal momento della assunzione della RU486 fino alla avvenuta espulsione. Solo 4 regioni (Emilia Romagna, Toscana e Lazio), “disobbedendo” alle direttive ministeriali, hanno adottato il regime di day hospital.
Nonostante i pareri –non vincolanti- espressi dal Consiglio Superiore di Sanità,non esiste in letteratura alcun dato che giustifichi un ricovero ospedaliero per la IVG farmacologica. L’esperienza ormai più che decennale degli altri Paesi dovrebbe dunque spingerci a modificare le nostre pratiche, anche in nome della appropriatezza delle prestazioni, tanto cara alla Ministra Lorenzin. E’ opinione del Ministero della Salute che il concetto di appropriatezza si pone ormai “al centro delle politiche sanitarie nazionali, regionali e locali, costituendo la base per compiere le scelte migliori, sia per il singolo paziente che per l’intera collettività: il ricorso inappropriato alle prestazioni rappresenta infatti un fattore di notevole criticità, in grado di minare alle fondamenta la sostenibilità e l’equità del sistema.” Lo stesso Dicastero ritiene che evitare l’inappropriatezza nelle prescrizioni e nelle prestazioni potrebbe portare ad un risparmio di ben 13 miliardi di euro.
Due anni fa rivolgemmo alla Ministra Lorenzin una lettera aperta su questo argomento, firmata da numerose personalità del mondo politico e medico e da diverse associazioni; quella lettera non ottenne mai risposta.
Chiediamo pertanto oggi, alla Ministra Lorenzin e agli amministratori regionali, di allinearci alle buone pratiche cliniche degli altri paesi europei, ammettendo anche il regime ambulatoriale per la IVG farmacologica, in ragione del diritto delle donne a scegliere e della adeguatezza delle prestazioni.
Ciò comporterebbe un notevole risparmio di risorse, che potrebbero essere meglio indirizzate per il potenziamento della rete dei consultori e per la promozione di un più facile accesso alla contraccezione, unica reale prevenzione del ricorso all’aborto.
In occasione del 28 settembre, giornata mondiale per la depenalizzazione dell’aborto, contro le morti per aborto clandestino,
AMICA (Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto), l'
Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, l'
AIED (Associazione Italiana Educazione Demografica),
AGITE,
SMIC,
Vitadidonna onlus,
Libere tutte- Firenze,
Coordinamento difesa 194-Toscana,
Laboratorio per la laicità – Firenze,
Il Giardino dei ciliegi – Firenze,
Coro Mnemosine e
UAAR rilanciano la richiesta alla Ministra della Salute Beatrice Lorenzin di poter effettuare l’aborto medico (o farmacologico) anche in regime ambulatoriale.
Primi firmatari:
Emma Bonino, già Ministra degli Affari Esteri
Carlo Flamigni, ginecologo, scrittore, membro CNB e presidente onorario AIED
Ivan Cavicchi, docente filosofia della medicina università Tor Vergata, esperto politiche sanitarie
Maurizio Mori, docente di bioetica, Dipartimento Filosofia e Scienze dell’Educazione, Università di Torino
Marina Mengarelli, sociologa, Ass. Luca Coscioni, Bologna
Marisa Nicchi deputata Articolo 1
Corrado Melega, ginecologo Consigliere Comune di Bologna
Lea Melandri, scrittrice femminista, presidente della Libera Università delle Donne di Milano
Filomena Gallo, avvocata, segretario Ass. Luca Coscioni
Cristina Damiani, ginecologa, Presidente AMICA
Mario Puiatti, Presidente AIED (Associazione Italiana per l’Educazione Demografica)
Giorgio Scagliarini, ginecologo, direttore Clinica Ostetrica Osp. Maggiore Bologna
Costantino Di Carlo, ginecologo, Università della Magna Grecia, Catanzaro
Emilio Arisi, ginecologo, presidente SMIC e membro italiano board ESC
Valeria Dubini, primario ginecologa Firenze
Cinzia Ferrara, ginecologa Università Federico II Napoli
Maria (Milli) Virgilio, avvocata, Bologna
Maria Paola Costantini, avvocata, consulente SIRU
Claudio Veronesi, responsabile consultori Bologna
Marilisa D’Amico, avvocata, Ordinario di Diritto costituzionale Università degli Studi di Milano
Sergio Lo Giudice, senatore PD
Monica Cirinnà, senatrice PD
Pia Locatelli deputata PSI Pres onoraria Internazionale Socialista Donne
Loredana Taddei, resp .politiche di genere CGIL
Federica Grandi, avvocata Bologna
Paola Bianchi, ginecologa Sapienza Università Roma
Giovanna Scassellati, ginecologa, resp servizio IVG ospedale San Camillo Roma
Giovanni Monni, ginecologo, responsabile servizio diagnosi prenatale e reimpianto- terapia fetale- Ospedale Microcitemico, Cagliari
Silvana Agatone, ginecologa, presidente di LAIGA
Elisabetta Canitano, ginecologa, ospedale G. Grassi, Ostia, presidente Associazione Vitadidonna
Marina Toschi, ginecologa, resp AGITE Umbria membro italiano board ESC
Cinzia Visciano, segretaria Circolo UAAR Roma
Stefano Incani, segretario nazionale UAAR
Angela Balzano, filosofa, ricercatrice Università Bologna
Carlo Bastianelli, ginecologo, Sapienza Università Roma
Manuela Farris, ginecologa, Sapienza Università Roma
Giovanni Fattorini, ginecologo, past-president AGITE
Anita Regalia, ginecologa Monza
Maura Cossutta, medico Ospedale S.Camillo-Formanini, già consigliera Ministra della Salute Turco
Sandro Viglino, ginecologo presidente AGITE
Massimo Cozza Segretario nazionale Fp Cgil Medici
Maddalena Gasparini, neurologa Milano
Giuseppina Adorno, assistente sociale presidente della Consulta dei Consultori Roma
Iole Finzi, psicologa Milano
Daniela Fantini, ginecologa Milano
Graziella Sacchetti, ginecologa Milano
Assunta Sarlo, giornalista Milano
Maria Grazia Ghezzi, sindacalista Milano
Cristina Pecchioli giornalista Milano
Paola Petrelli, ginecologa Roma
Daniela Santini, ginecologa Roma
Valeria Veronici, ostetrica Roma
Maria Gigliola Toniollo uff Nuovi Diritti CGIL nazionale
Paola Casolini, farmacologa Sapienza Università Roma
Enza Costantino, ginecologa Bologna
Carlotta Cossutta, filosofa Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
Anna Pompili, ginecologa AMICA
Mirella Parachini, ginecologa AMICA
Paola Lopizzo, ginecologa AMICA
Patrizia Facco, ginecologa AMICA
Gelsomina Orlando, ginecologa AMICA
Marina Marceca, ginecologa AMICA
Antonio Belpiede , Direttore U. O. Ginecologia e Ostetricia dell’ Ospedale di Barletta