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HUFFINGTON POST

Inquinamento Cop21Marica Di Pierri, Huffington Post
10 dicembre 2015

Un "patto segreto" che diventa pubblico a tre giorni dalla chiusura del vertice. Lo scoop diffuso l'altra sera dal Guardian e ripreso dai giornali di tutto il mondo ha il retrogusto amaro di una beffa.

Assolto Erri De Luca, il fatto non sussite

Internazionale
19 10 2015

Erri De Luca è stato assolto dall’accusa di istigazione a delinquere per essersi espresso a favore dei sabotaggi contro la linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione in un’intervista all’Huffington Post nel 2013.

- Erri De Luca è stato assolto dall’accusa di istigazione a delinquere perché il fatto non sussiste.
- L’accusa, sostenuta dai pubblici ministeri Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, aveva chiesto otto mesi di reclusione per lo scrittore. Per i pubblici ministeri De Luca “con la forza delle sue parole ha incitato a commettere reati”.
- Lo scrittore è imputato d’istigazione a delinquere per aver detto in un’intervista all’Huffington Post “che è giusto sabotare la Tav”.
- Oggi De Luca in aula ha rilasciato dichiarazioni spontanee e ha ribadito la sua posizione: “Confermo la mia convinzione che la linea sedicente ad Alta velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua”.
- Il processo è diventato il simbolo dell’attacco alla libertà d’espressione in Italia. Molti intellettuali, Wim Wenders, Salman Rushdie e Paul Auster, hanno firmato un appello Liberté pour Erri De Luca in nome della libertà d’espressione.

Huffington Post
11 10 2015

È di almeno 20 morti il bilancio delle due esplosioni che si sono verificate davanti alla stazione ferroviaria principale della capitale turca Ankara, dove le persone si stavano radunando per una marcia per la pace. Lo riferisce l'agenzia di stampa Dogan.

Le due esplosioni sembrano essere state causate da attentatori suicidi dal momento che sul posto, come ha potuto constatare Efe, ci sono resti di parti di corpi umani smembrati. Anche diversi media locali riportano questo. Attualmente il bilancio delle esplosioni è di almeno 20 morti e un corrispondende di Efe sul posto riferisce che molti feriti sono stati portati via a bordo di ambulanze e che il bilancio potrebbe aggravarsi.

Le esplosioni si sono verificate quando diverse persone si erano radunate sul posto per una marcia per la pace che doveva svolgersi sotto lo slogan 'Pace, lavoro e democrazia' e aveva anche l'obiettivo di protestare contro l'escalation di violenza nelle regioni curde della Turchia. Al corteo erano attesi migliaia di partecipanti. Dopo la rottura del cessate il fuoco fra i Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) e l'esercito turco centinaia di persone sono morte in numerosi attacchi e scontri.

Huffington Post
25 09 2015

Cecilia Strada dieci anni dopo la morte di Federico Aldrovandi: "Non dormo se penso che i responsabili hanno ancora la divisa"

"Sono una mamma che fatica a dormire quando pensa che poteva succedere a mio figlio". Dieci anni fa moriva Federico Aldrovandi. Cecilia Strada, presidente di Emergency e figlia di Gino, lo ha ricordato con un commovente post sul suo profilo Facebook: "Era un ragazzo, è morto in mezzo a una strada. Non è stato il primo e non è stato l'ultimo a 'cadere dalle scale' e morire mentre era nelle mani di chi avrebbe dovuto proteggerlo".

"Io invece - continua Cecilia Strada - sono una mamma che fa fatica a dormire quando pensa che sarebbe potuto succedere a mio figlio". Poi l'attacco agli agenti di polizia: "Sono una cittadina che fa fatica a dormire quando pensa che i responsabili di questo e altri abusi continuano ad indossare una divisa dopo averla infangata". Infine, l'abbraccio alla famiglia: "Sono un'amica che manda un abbraccio a Patrizia e Lino".

Fame Zero: una sherpa in vetta

Huffington Post
24 09 2015

17 obiettivi e 15 anni di tempo per realizzarli pensando a "un mondo più giusto e sostenibile per tutti". È con queste premesse che si apre, questa settimana a New York, il summit per l'adozione dell'Agenda di sviluppo sostenibile 2030, negoziata nel corso del tempo, basata su un approccio olistico (ogni obiettivo è inseparabile dall'altro), che vede il coinvolgimento di governi e società civile e manda definitivamente in pensione gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

Si tratta di una scommessa azzardata in un mondo mai come oggi percorso da conflitti e tensioni e mai come ora diviso da muri anche fisici. Ma è una scommessa da fare. Come ogni nuovo progetto, l'avvio è anche un momento di condivisione. Spesso di festosa creatività. A Central Park, in uno dei simboli di New York, il 26 settembre i grandi nomi della musica - dai Pearl Jam a Beyoncé - si ritroveranno al Festival Global Citizen, in coincidenza con l'adozione ufficiale dell'Agenda 2030, per far sentire la voce di centinaia di migliaia di cittadini che diranno no all'ineguaglianza e al dramma della povertà, e si alla protezione dell'ambiente.

Mentre la piattaforma Project Everyone scommette di condividere questi obiettivi con i sette miliardi di cittadini del pianeta Terra in appena sette giorni. Come? Issando bandiere e sventolando messaggi colorati, uno per ciascuno dei 17 "Obiettivi Globali". Tra le prime bandiere a svettare nei cieli vi è quella portata da una squadra del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) sulle vette dell'Himalaya, nel distretto nepalese di Gorkha, uno dei più colpiti dal devastate terremoto che ha sconvolto il paese nell'aprile di quest'anno.

Una lunga carovana di muli con viveri e di abitanti dei villaggi di quelle terre belle e difficili è arrivata in vetta sventolando la bandiera dell'Obiettivo numero 2, quello per un mondo a "Fame Zero". Tra le guide di questa spedizione molto speciale vi era Nimdoma Sherpa, la portabandiera del WFP con una storia anch'essa speciale. A 17 anni, nel 2008, è stata la donna più giovane a scalare l'Everest. Ancor prima, da bambina, ha potuto studiare grazie al pasti che il WFP distribuiva nella scuola del suo villaggio. Più tardi ha vinto la scommessa di radunare un gruppo di giovani donne che con lei hanno scalato le vette più alte del mondo. Anche sconfiggere la fame sembra un obiettivo difficile, quasi insormontabile, come una montagna. E forse proprio per questo serviva una sherpa dalle molte battaglie vinte a far sventolare il simbolo di Zero Hunger.

Vichi De Marchi

Huffington Post
17 09 2015

Tra il nipote gay e la figlia omofoba, quest’uomo ha scritto una lettera in cui prende una posizione netta.

Come scritto sul sito francese dell’Huffington Post, il sito fckh8com ha pubblicato la lettera di un nonno che difende il nipote dopo che la propria figlia l’ha sbattuto fuori di casa perché ha scoperto essere gay. La lettera è stata condivisa oltre 4 mila volta nella pagina Facebook del sito.

Cara Christine,
Mi deludi come figlia. Hai ragione quando dici che abbiamo una “vergogna in famiglia” ma ti sbagli su chi sia.
Buttare fuori casa Chad solo perché ti ha detto di essere gay, ecco qual è il vero “orrore”. Un genitore che ripudia il proprio figlio è qualcosa di “innaturale”.

L’unica cosa intelligente che ti ho sentito dire è che “tu non hai messo al mondo un figlio perché fosse gay”. Certo, non l’hai fatto. È nato così e non ha deciso lui di esserlo come non ha (deciso) di essere mancino. Tu, invece, hai scelto di essere odiosa, gretta e retrogradata.

Quindi, visto che stiamo ripudiando i nostri figli, colgo l’occasione per dirti addio. Ora ho un 'favoloso' (come dicono i gay) nipote da crescere e non ho tempo per le parole senza cuore di una figlia.
Se ritroverai il tuo cuore, chiamaci.

Papà

Huffington Post
17 09 2015

Non basta guadagnare qualche soldo per potersi considerare un adulto. Così come l'essere popolari su Internet non giustifica un comportamento arrogante. Una madre americana ha trovato un modo originale per insegnare questi due importanti concetti al figlio adolescente.

Il ragazzino si chiama Aaron e ha 13 anni. Da qualche tempo i suoi video su Youtube stanno ottenendo un certo successo e Aaron si stava montando la testa. Così, dopo essere stato rimproverato dalla madre Estella per averle mentito riguardo ai compiti, il 13enne ha scritto su Facebook che dal momento che ora sta facendo soldi sua madre non ha più il diritto di dirgli che cosa deve fare.

Cattiva idea. Estella ha visto il post del figlio e ha subito pensato a una maniera per fargli abbassare la cresta. Come ha riportato sulla sua bacheca social, la donna ha appeso sulla porta della camera del ragazzo una lettera mirata a dargli una lezione sull'essere responsabili, sul rispetto e sulla finanza. "Il bambino avrà un brusco risveglio oggi dopo quello che mi ha detto la scorsa notte", ha scritto Estella. "Non solo si ritroverà il letto senza lenzuola, ma gli confischerò anche i giocattoli e i vestiti che gli ho comprato". La mamma esordisce così:

Poiché sembra che hai dimenticato che hai solo 13 anni e che il genitore sono io e che ritieni di non dover essere controllato, penso che debba imparare una lezione sull'indipendenza. Inoltre, dal momento che mi hai rinfacciato che ora stai facendo soldi, ti sarà più facile ricomprarti tutti gli oggetti che ho acquistato per te in passato.

La lettera include anche una sorta di contratto, con una lista dettagliata di tutto ciò che Aaron avrebbe dovuto pagare da quel momento in avanti. Tra cui: 430 dollari (380 euro) per l'affitto, 116 dollari (103 euro) per l'elettricità, 21 dollari (18 euro) per Internet e 150 dollari (133 euro) per il cibo.

Dovrai anche svutare l'immondizia lunedì, mercoledì e venerdì così come spazzare per terra e passare l'aspirapolvere durante questi giorni. Dovrai pulire il bagno ogni settimana, prepararti i pasti e tenere pulita la tua roba. Se non fai quanto ti ho chiesto dovrai pagarmi 30 dollari (26 euro) ogni giorno in cui dovrò fare queste cose al posto tuo. Se invece deciderai di tornare a essere il mio bambino invece del mio coinquilino, allora possiamo rinegoziare i termini.

La donna ha poi raccontato che nei giorni successivi Aaron è diventato più rispettoso e ha iniziato a darsi da fare in casa. "Ho notato che sta provando a essere più coscienzioso... Tutto inizia con una luna di miele; quindi solo il tempo dirà se funziona davvero - Ma almeno per quanto riguarda questa settimana, le cose sono migliorate molto e ho alte aspettative".

Andrea de Cesco

Huffington Post
11 09 2015

11 settembre, attacco Torri Gemelle. "Accendi la Cnn. È nuova Pearl Harbor". L'orrore nelle mail della Casa Bianca

"Accendi la Cnn. È una nuova Pearl Harbor". È l'11/9 visto dalla Casa Bianca attraverso una serie di email arrivate negli uffici presidenziali o inviate dallo staff dell'allora presidente George W. Bush subito dopo gli attacchi alle Torri Gemelle e al Pentagono nel 2001.

La corrispondenza, proveniente dalla 'George W. Bush Presidential Library', è stata pubblicata dal New York Times, 14 anni dopo gli attentati terroristici. E in quei messaggi si può leggere tutto il terrore e l'ansia provati all'interno dall'amministrazione Bush nel giorno più tragico che l'America moderna ricordi.

"Era un giorno come gli altri - si legge sul New York Times - il presidente era fuori città e l'evento politico più importante della giornata si sarebbe dovuto tenere nell'ufficio di Karl Rove, consigliere politico del presidente. Ad un tratto dalla normale amministrazione il contenuto delle email cambia repentinamente, e subentra il panico.

"Accendi Cnn" si legge in una delle 8:56, pochi minuti dopo l'impatto di un aereo sulla prima delle Twin Tower. "Conferenza Casa Bianca cancellata", si legge in un'altra. E ancora: "Oggi è come Pearl Harbor".

Lo scambio di email con il personale dell'amministrazione, ma anche con i familiari e gli amici, è anche di carattere personale e mostra la preoccupazione di ognuno per la sorte dei propri cari.

"Sei al sicuro?", si legge in una email mandata dalla sorella di Clay Johnson, uno degli amici più stretti di Bush. "È difficile immaginare - continua - ciò che sta accadendo oggi, spero siate al sicuro". "È incredibile - risponde Johnson alla sorella - sono appena ritornato alla Casa Bianca dopo aver passato tutto il pomeriggio in un bunker".

Non solo l'angoscia della Casa Bianca dopo gli attacchi rivive alla vigilia del 14/mo anniversario. In Pennsylvania oggi si rivivono i momenti di terrore che hanno portato allo schianto del volo UA 93 della United Airlines, con a bordo 44 passeggeri.

L'aereo è stato l'unico dei quattro a non aver centrato l'obiettivo che si erano posti gli attentatori dell'11 settembre. Il quadro degli attacchi sarebbe stato completato, infatti, se l'aereo si fosse schiantato contro la Casa Bianca o il Congresso. Il volo UA 93 si è invece schiantato in un campo della Pennsylvania grazie al coraggio dei passeggeri che nel tentativo di riprendere il controllo dell'aereo hanno trovato invece la morte.

La memoria di quei coraggiosi rivivrà attraverso il Flight 93 National Memorial a Shanksville. Nel memoriale sono in mostra foto, video e oggetti che raccontano la storie del volo 93.

"Sono sul volo United 93 - dice la passeggera Linda Gronlund durante una chiamata alla sorella - ed è stato dirottato da terroristi che dicono di avere una bomba. Sembra che abbiano già dirottato un paio di aerei contro il World Trade Center e ora vogliono buttare giù anche questo". La mostra è disposta in modo cronologico ossia dal momento in cui a bordo si apprende degli attacchi e quando passeggeri e personale decidono di lottare per riprendere il controllo dell'aereo.

Gina Di Meo

Huffington Post
10 09 2915

'Libertina', la libreria itinerante del siciliano Giovanni Lauritano porta i libri ai bambini con problemi alla vista

Una casetta-libreria per un "librario nomade", un piccolo mondo magico dove a regnare sono gli oltre 600 volumi illustrati dedicati a bambini con problemi alla vista o di apprendimento. Il sogno del messinese Giovanni Lauritano inizia circa un anno fa, quando il 47enne compra una roulotte Adria usata degli anni '90 e ne fa una libreria itinerante. Dopo una laurea in Scienze Biologiche e anni trascorsi a fare i lavori più disparati -dal mimo al bottegaio, dal musicista al libraio-, Giovanni dà così il via a un progetto che gli permette di riscattare il bambino timido di un tempo, il ragazzino innamorato di miniature e illustrazioni e dei racconti di Gianni Rodari che si vergognava ad ammettere di avere problemi alla vista.

"Ero stanco di stare chiuso in libreria," racconta Giovanni, che tra il 2009 e il 2014 ha lavorato per Mondadori e Feltrinelli. "Volevo muovermi e stare a contatto con i bambini." Incoraggiato dalla compagna Daniela Cannistraci, il siciliano si mette alla ricerca del mezzo adatto, fino a che non riesce a trovare il caravan presto ribattezzato 'Libertina'. "Il nome mi è venuto subito, con quel suo alludere alla libertà e all'anticonformismo," afferma Lauritano. 9 metri quadrati in cui il 47enne dà vita alla sua nuova attività: armadi e scaffali vengono trasformati in librerie, le cassapanche in salottini, nella zona cucina viene posizionata la cassa. Sul tetto ci sono addirittura dei pannelli solari che rendono il mezzo eco-friendly.

Giovanni, licenza da ambulante in mano, comincia così a girare per la Sicilia. Si sposta tra Messina, Siracusa e Catania, partecipa a fiere, frequenta piazze e scuole. 'Libertina' riscuote subito successo. "Basta fare uno scalino per entrare nel mio universo," dice il librario entusiasta. "I bambini usano la roulotte come teatro, mentre le mamme si rilassano o leggono storie ai loro figli. 'Libertina' ha un'energia incredibile." All'occorrenza la roulotte assolve anche alla sua funzione originaria di casa mobile, dotata addirittura di una piccola stufa.
Grazie al passaparola le vendite aumentano progressivamente. "Al sud il lavoro dell'ambulante è considerato di serie B," commenta Giovanni. "Piano piano sto crescendo, le potenzialità sono enormi. 'Libertina' ha una grande funzione sociale, ma rimango comunque con i piedi per terra perché le tasse da pagare sono molte."

Sono 12 le case editrici che seguono il libraio nel suo viaggio, tutte dedicate a bambini con problemi di vista o di apprendimento. "I volumi sono libri tattili o in braille, che servono a insegnare un linguaggio capace di raggiungere tutti i bambini," spiega il messinese, che fin da bambino ha problemi alla vista. "Da giovane cercavo di nascondere le mie difficoltà. Questo progetto rappresenta per me una crescita personale." Il Giovanni adulto ha saputo reinventarsi e trasformare ciò che prima rappresentava per lui una debolezza in un punto di forza. Come ha imparato, la vita non è sempre rose e fiori. "Non a caso, il mio libro per ragazzi preferito, 'Fortunatamente' di Remy Charlip, parla delle avventure di un bambino che scopre i lati positivi e quelli negativi della vita."

Andrea de Cesco

Huffington Post
04 09 2015

Migranti, la denuncia del Nyt: "Spray urticanti contro donne e bambini". In 300 fuggono da un campo di accoglienza

Spray urticanti contro donne e bambini alla frontiera tra Ungheria e Serbia. È la denuncia del New York Times, che documenta tutto attraverso un video. L'episodio è accaduto nella notte del 30 agosto quando un gruppo di profughi siriani è stato respinto dagli agenti di Budapest mentre supplicava l'ingresso in Ungheria. Una donna racconta: "Un agente mi ha fatto segno di venire avanti e poi ha spruzzato lo spray contro di me e il mio bambino". Le immagini mostrano i bimbi che piangono con gli occhi e il volto rossi.

Circa 300 migranti sono fuggiti da un campo di prima accoglienza allestito in Ungheria alla frontiera serba. Lo ha annunciato la polizia magiara. "Secondo delle stime, 300 migranti illegali hanno oltrepassato la recinzione del centro di accoglienza di roszke alle 11,30 in due ondate diverse e sono corsi verso l'autostrada m5", ha precisato la polizia in un comunicato sottolineando che "sono state prese misure per il loro arresto". Chiuso "temporaneamente" il confine con la Serbia.

Nelle ultime 24 ore si è registrato l'arrivo di 3.313 migranti e profughi, nuovo record per flusso migratorio in una sola giornata.

Come ha riferito la polizia locale, citata dai media serbi, si tratta di circa mille arrivi in più rispetto alle 24 ore precedenti. La provenienza per lo più da Siria, Afghanistan, Pakistan. Ieri gli agenti hanno riaperto la stazione ferroviaria di Budapest e lasciato che i profughi salissero a bordo di un convoglio, ma poi hanno ordinato loro di scendere presso un campo rifugiati a ovest della capitale. I parlamentari ungheresi sono oggi chiamati a esprimersi in una votazione cruciale, in cui dovranno decidere se rafforzare i controlli alla frontiera dove i migranti cercano di passare per raggiungere la destinazione più ambita, la Germania.

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