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Donne e sessismoChiara Saraceno, La Repubblica
1 agosto 2016

Non occorre essere femministe, né donne e neppure simpatizzanti politici per trovare inaccettabili i violenti attacchi ormai quotidiani cui esponenti leghisti, a cominciare dal segretario Matteo Salvini, sottopongono la Presidente della Camera Laura Boldrini.

Catto-fascio-leghisti alla ribalta nazionale

Inchiodano i crocefissi sulle pareti delle aule scolastiche perché sono un segno della "nostra civiltà", ma aggrediscono papa, vescovi e preti quando si schierano dalla parte degli immigrati. [...] È il cattolicesimo dei fascio-leghisti.
Luca Kocci, Il Manifesto ...

Il Fatto Quotidiano
31 07 2015

“Guardati le spalle all’ora di chiusura”. Una minaccia. Fatta e finita. È stata postata, assieme ad altre più o meno velate, sulla pagina facebook della Libreria Baravaj di Milano. Il motivo? Un gesto ironico poco gradito a Matteo Salvini e ai suoi seguaci. Federico Valera, questo il nome del titolare della piccola libreria milanese, ha fotografato una locandina autoprodotta con la foto di Salvini e la scritta “Io non posso entrare”.

“La mia è una libreria politicamente connotata – spiega Valera – ma va detto che l’iniziativa della locandina non è inserita in chissà quale disegno o progetto ideologico, non ho né la voglia né il tempo di mettermi a combattere battaglie. La locandina è più figlia della noia e del caldo del luglio milanese”. Insomma, una boutade satirica, per prendere di mira un personaggio pubblico nei confronti del quale Valera non nasconde di non nutrire alcuna simpatia: “Ho trovato in rete il generatore di felpe di Salvini, l’ho trovato divertente, ho stampato la foto in questione su un foglio e l’ho appesa alla porta della mia libreria, dopodiché ho scattato una foto e l’ho postata sul profilo social del negozio per condividerla con i miei clienti. L’intento era chiaramente quello di strappare un sorriso, non di scatenare un putiferio né di farmi pubblicità”.

In poche ore però il post anti-Salvini è stato visto da migliaia di internauti, tra di loro anche qualche leghista che lo ha fatto arrivare alle alte sfere del partito, su, su, fino al segretario federale. La notizia è finita sulle pagine dei giornali e Matteo Salvini ha dedicato un post alla questione, scrivendo: “Alla faccia dei democratici e dei tolleranti di sinistra! I miei libri li compro altrove, e comunque mai metterò piede in questa libreria”. Apriti cielo. Dal momento che Salvini ha aperto le danze il profilo della libreria è stato preso d’assalto, tanto da spingere il titolare a dichiararsi “stufo” e “impaurito per le minacce”.

I commenti dei leghisti e dei fan salviniani vanno dalla reprimenda moralizzatrice alla minaccia esplicita passando per l’insulto. Oltre al già citato invito a guardarsi le spalle, il tenore degli interventi è questo: “La prossima volta stai buono al posto tuo”, “Te le sei cercate, coglione!”, “Non devi avere paura, le merde non si pestano”, “Spero che tutti i milanesi evitino accuratamente il tuo locale” e, ancora: “Minacce? Chi cerca trova! Sei un’ipocrita e pure senza palle”. E sulla pagina di Salvini gli interventi sono migliaia e i toni non sono differenti.

“La mia è una minuscola libreria, aperta da 10 mesi, chiaramente non sono contento di questa ondata di proteste, anche perché i post e gli insulti sono stati accompagnati da una campagna di boicottaggio, fatta di recensioni negative che hanno abbassato la valutazione del mio negozio su Facebook. Sicuramente non sono queste recensioni a fare il successo di un negozio, ma di fatto prima avevo solo 13 recensioni a 5 stelle. Oggi ne ho anche 90 a una stella”.

E sulla paura che le minacce possano tradursi in gesti concreti Valera non nasconde preoccupazione: “Non credo si spingeranno a tanto, anche perché la mia è stata una provocazione ironica e certamente non c’è provocazione che possa giustificare un violenza fisica, non ci sarebbe alcun rapporto tra causa ed effetto. Ma gli insulti e le minacce che sto ricevendo mi danno la conferma del genere di persone che Salvini si porta appresso: un brodo spaventoso. Certo, sentirsi minacciare non è piacevole, soprattutto se stai in negozio fino a mezzanotte e se giri con i tuoi figli”.

Alessandro Madron

Il clima nel quale si trovano oggi i cittadini italiani è piuttosto confuso. Se da un lato è cresciuta a partire dagli inizi di quest'anno la fiducia nella capacità del paese di riprendersi economicamente, [...] dall'altro si riduce la fiducia nel ceto politico e nelle classi dirigenti, non solo politiche.
Nando Pagnoncelli, Il Corriere Della Sera ...

Huffington Post
26 06 2015

Caro Salvini,
Provo grande tenerezza nei suoi confronti.

Dopo averla vista lanciare i suoi anatemi persino nei confronti di Papa Bergoglio, ora la vedo drammaticamente ridicolizzare le forze dell'ordine tutte di fronte a tutto il mondo. Potenza della globalizzazione. Potenza, ma anche conseguenza del cosiddetto mondo globale. Il proprio messaggio viene spietatamente diffuso via internet a moltitudini di persone indefinite che lo possono percepire in tutto il suo significato. Nel bene e nel male. Nella sua valenza pregante o nella sua disarmante superficialità. Nella sua illuminante acutezza o nella sua ridicola stupidità. Sempre e comunque.

Ma Lei, caro Matteo Salvini, ha mai studiato o solo letto il disegno di legge sulla tortura che tanto critica per compiacere la pancia di coloro che non possono non preoccupare, con le loro prese di posizione, Colui che ha la responsabilità di garantire la democrazia è la libertà è della Costituzione in questo Paese? Prevengo subito le sue tanto scontate quanto banali repliche.

Ho già avuto modo di criticare questo disegno di legge come è stato modificato per la sua ridottissima applicabilità in concreto. Non può riguardare il caso Aldrovandi, Uva o quello di mio fratello e nemmeno i fatti accaduti alla scuola Diaz o Bolzaneto durante il G8. Quindi non parlo per motivi personali. Allora lei mi dirà: "A quale titolo questa si rivolge a me intervenendo su questo tema se non la riguarda?"

Capisco che lei abbia difficoltà, allora, a comprendere il motivo del mio intervento per il solo fatto che non mi riguarda personalmente e che pertanto dovrei "fregarmene", ma io, come cittadina italiana che si è letta la norma mi chiedo e le chiedo: è sicuro che punire colui che "infligge intenzionalmente sofferenze fisiche e psichiche acute ad una persona che sia sottoposta alla sua custodia, per estorcere dichiarazioni confessioni o per motivi di odio razziale "sia ostacolare l'attività delle forze dell'ordine? Ma è sicuro? È sicuro di aver letto quella norma? Di averla capita?

Cioè, lei vorrebbe dire a tutti i cittadini che le forze dell'ordine debbono poter essere libere di arrecare intenzionalmente sofferenze fisiche e psichiche acute a coloro che sono sotto loro custodia per estorcere confessioni dichiarazioni o per odio razziale per poter fare bene il loro lavoro? "Ma le forze dell'ordine non si comportano mai così", giustamente, Lei mi obietterà.

E allora? Dove sta il problema?

Già. Il problema non esiste.

Ma se lei si scalda tanto insieme ad alcuni suoi compagni d'avventura del Sap, forse il problema esiste. Esiste davvero.

Ilaria Cucchi

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