A chi conviene una crisi a Teheran

  • Martedì, 02 Gennaio 2018 09:24 ,
  • Pubblicato in IL MANIFESTO

Proteste in IranFarian Sabahi, Il Manifesto

2 gennaio 2018

Agli Stati Uniti e all’Europa la destabilizzazione dell’Iran non conviene, perché Teheran è il naturale baluardo contro l’Isis: se ayatollah e pasdaran non avessero dispiegato forze sul terreno, in Iraq e in Siria, l’Isis avrebbe potuto espandersi maggiormente nella regione.

Soldati italiani IraqUn Ponte per
3 febbraio 2016

Venerdì il Consiglio dei Ministri si appresta a sancire una decisione già presa dal governo senza alcun coinvolgimento del Parlamento: l’invio di 450 militari italiani in Iraq a protezione del cantiere della ditta Trevi di Cesena, che ieri ha formalmente vinto l’appalto iracheno per l’intervento urgente di restauro della diga di Mosul.
IslamRenzo Guolo, La Repubblica
3 gennaio 2016
    
L'esecuzione dello sceicco sciita Nimr Al Nimr, uno dei leader religiosi e politici del movimento di protesta esploso nel 2011 nella ricca provincia orientale saudita

Soldati italiani in Iraq? Errore da non ripetere

No alla guerraRete Disarmo
21 dicembre 2015

Da Nassiriya a Mosul: nuove "avventure coloniali" di soldati italiani in Iraq sembrano dietro l'angolo, senza che il Parlamento ne abbia discusso e senza alcuna ragione se non vantaggi privati e subalternità internazionale.
Bandiera della pacePatrick Boylan*, Peacelink
7 ottobre 2015

Il Pentagono è furioso. Grazie ad una “gola profonda”, il Corriere della Sera ha potuto rivelare in prima pagina, il 6 ottobre, che il Ministro della Difesa Roberta Pinotti e il suo omologo statunitense Ashton Carter avevano già deciso l'uso, per missioni di bombardamento, dei caccia italiani attualmente in Iraq per i soli compiti di ricognizione.

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