×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 415

Dimessa dopo il parto. Dieci giorni e muore

La Stampa
15 04 2014

Il 2 aprile scorso aveva dato alla luce Francesco. Diventata madre per la seconda volta. Angela Giannone, 35 anni, di Venaria, era raggiante. Sfinita dalla gravidanza, dal travaglio e dal parto, ma felice. È morta, improvvisamente, l’altro pomeriggio. «Svengo, svengo», ha detto con un filo di voce alla madre. S’è accasciata sul divano. Nel giro di cinque, sei minuti, il suo cuore ha smesso di battere. E ora, su questa fine, c’è l’ombra di un sospetto. La Procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta, perché la donna, dopo le dimissioni, aveva gambe e piedi sempre più gonfi. Aveva confessato alle amiche di aver chiesto un parere al medico, ma di essersi sentita dire: «Aspettiamo, passerà». Quale medico? Ora il fascicolo sulla vicenda è sul tavolo del pm Giuseppe Drammis, che ha ordinato l’autopsia.

Il sospetto
L’esame autoptico servirà a chiarire se la Giannone sia rimasta vittima di complicazioni post-parto sottovalutate da qualcuno. I giorni successivi alle dimissioni dal Maria Vittoria sembravano scivolare via tranquilli: «Come quando era nata Miriam, la primogenita, quattro anni fa – ricorda il marito, Fabrizio Romboli -. È stato un parto naturale ma faticoso perché Francesco pesava 4 chili e due etti». Anche l’elettrocardiogramma prima di entrare in sala era regolare. Ma qualcosa di non previsto potrebbe essere accaduto dopo il parto.

Il ricovero e le dimissioni
In reparto, dopo la nascita di Francesco, l’educatrice professionale di Venaria è rimasta quattro giorni. Torna a casa sabato pomeriggio, 5 aprile. Nell’alloggio di via Pavesio si respirava aria di festa per il nuovo arrivato. L’unica cosa che preoccupava la donna e il marito era un gonfiore ai piedi. «Erano gonfiati parecchio – conferma il marito - ma non abbiamo dato molto peso alla cosa, anche perché Angela sdrammatizzava: “Come è venuto passerà». «Anche al momento delle dimissioni dall’ospedale non aveva potuto indossare le scarpe, tanto erano gonfi i piedi», ricordano alcune amiche alle quali aveva scritto su Facebook. A casa Angela allatta Francesco al seno, sempre molto stanca, sfiancata. «La notte restava quasi sempre sveglia per dare il latte al bimbo», dice il marito.

L’ultimo weekend
La famiglia Romboli ha deciso di trascorrere sabato e domenica scorsi nella frazione Gatto di San Martino Canavese, dove i genitori di Fabrizio possiedono una casa. Doveva essere una giornata di relax per Angela. Che però, intorno alle 13,45, comincia ad accusare un dolore al petto. «Abbiamo iniziando a pranzare, ha assaggiato qualche antipasto, poi ha cominciato a lamentarsi: “Non sto bene”», racconta sempre il marito. Questione di minuti: Angela allontana il neonato dal seno, lo affida a nonno Filippo. Poi cade sul divano, perde i sensi tra i famigliari disperati che cercano di rianimarla.
«Mi è morta tra le braccia», scuote la testa disperato il papà di Angela. In località Gatto arrivano anche i soccorsi, ma la situazione è già disperata.
In un amen la notizia della scomparsa di Angela Giannone ha fatto il giro di Venaria dove lei è nata, cresciuta, e dove si è spesa nell’impegno sociale nella parrocchia di Santa Maria. «Questa tragedia mi lascia senza parole», dice don Vincenzo Marino.

Devi effettuare il login per inviare commenti

facebook