il Venerdì-la Repubblica
25 09 2015
Le foto di queste pagine non sono state scattate da un professionista. Né da qualcuno libero di fotografare o farsi fotografare.
Queste foto sono state scattate da ragazzini stranieri clandestini, che forse non avrebbero dovuto ritrarsi a vicenda: non ci si mette in posa davanti all'obiettivo se ci si nasconde. Ma certe cose si fanno, quando si è molto giovani, per gioco, per ingenuità, per sentirsi vivi. Per darsi coraggio.
A riprendersi con il cellulare sono stati adolescenti e bambini - a partire dai dieci anni in su - che hanno lasciato l'Afghanistan da soli, senza famiglia e amici, in un tragitto di quasi seimila chilometri alla mercé dei trafficanti di esseri umani.
I loro sono ricordi di viaggio a piedi; o nascosti nei bagagliai dei bus; o tra le merci e gli ingranaggi dei camion; o in gommone. ...