In un saggio di Lea Melandri una nuova ipotesi sulle cause della violenza maschile.
Perchè le donne, pur vivendo in uno spazio pubblico che si è andato sempre più femminilizzando, hanno dimenticato il conflitto? Perchè si piegano a sorreggere la conciliazione tra la casa e la polis, il corpo e il pensiero, le femminilità e la durezza virile, gli affetti e la complessità della vita sociale?
I corpi che vediamo in scena, compresi quelli di veline ed escort che scambiano sesso con carriere, sono di donne che si sono appropriate della loro vita o di schiave volontarie che si illudono di usare a proprio vantaggio la loro storica minorità sociale e politica? Bisogna molto aver osservato e pensato la contemporaneità per rispondere a queste domande scrivendo un saggio su un tema abusato come quello della violenza maschile sulle donne.