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Migranti Piazza VeneziaValerio Renzi, FanPage
5 settembre 2017

Un'altra notte in strada nei giardini di piazza Madonna di Loreto per i rifugiati eritrei di piazza Indipendenza. Dopo lo sgombero di ieri sono tornati e hanno dormito in strada e questa mattina la polizia li ha allontanati dall'area.
Spose bambineGiulio Cavalli, FanPage
18 novembre 2016

In Turchia il partito del Presidente Erdogan propone una legge che depenalizza i rapporti sessuali con minori a patto che l'autore dell'abuso accetti di prendere la minore in sposa. Le opposizioni e le ONG insorgono parlando di "legalizzazione di violenza su minori" e qualcuno parla di "vergognosa amnistia".
Donne StereotipiClaudia Torrisi, FanPage
21 giugno 2016

Nel dibattito pubblico le due neoelette sembra non riescano a uscire dalla condizione di essere donne (e per di più giovani). Il definirle "ragazze" o utilizzare un qualsivoglia altro appellativo che non sia strettamente legato alla loro carica, però, nasconde una certo modo di pensare. Una cosa tipo: insomma, ricordiamoci sempre che sono donne.
Bambini povertàClaudia Torrisi, FanPage
26 aprile 2016

Nonostante i progressi di scienza, medicina e qualità della vita, ancora oggi esistono milioni di bambini esclusi dalla possibilità di vivere una vita normale. Secondo il rapporto "Every last child" di Save the Children, nel mondo ci sono 400 milioni di minori al di sotto dei 13 anni che vivono in condizioni di povertà estrema.
Decreto Salva bancheAntonio Palma, Fanpage
30 novembre 2015

Dopo il sostanziale fallimento di Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Marche e Carichieti, sono oltre 100mila i risparmiatori che si sono ritrovati con l'azzeramento totale del dossier titoli.
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24 11 2015

Blitz delle forze dell'ordine all'alba nel centro d'accoglienza di via Cupa Baobab. Blindati e unità cinofile hanno passato al setaccio la struttura in cerca di armi e droga. Al termine dell'operazione i migranti senza documenti sono stati trasferiti all'ufficio immigrazione. Denunciano l'operazione i volontari del centro d'accoglienza.

Blitz al centro d'accoglienza Baobab: perquisizioni e fermo dei migranti senza documenti

Sono arrivati all'alba. Decine di agenti in assetto antisommossa, volanti e unità cinofile. Dopo aver chiuso l'accesso a via Cupa, una traversa di via Tiburtina, hanno passato al setaccio il centro d'accoglienza Baobab, dove da questa estate centinaia di rifugiati e richiedenti asilo hanno trovato una casa temporanea. Il centro, gestito quasi esclusivamente da un esercito di volontari, in questi mesi è stato al centro di una vera e propria gara di solidarietà, con il sostegno di centinaia di cittadini che ogni settimana portano cibo e beni di prima necessità.

Le forze dell'ordine, dopo aver perquisito la struttura, hanno proceduto con l'identificazione di tutti i migranti presenti, trasferendo all'ufficio immigrazione chiunque fosse trovato sprovvisto di documenti. I volontari del Baobab denunciano l'operazione di questa mattina, parlando di un utilizzo sproporzionato di mezzi e uomini e di come all'interno della struttura perquisita non sia stato trovato nulla degno di nota.

"Cercavano armi, droga e chissà cos'altro – spiega uno dei volontari – invece non hanno trovato nulla. Sembrava una vera e propria operazione antiterrorismo, ma a Baobab ci sono solo rifugiati e richiedenti asilo, molti dei quali ‘transitanti', ovvero di passaggio in Italia per andare verso altri paesi europei".

Valerio Renzi

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30 09 2015

L'Antitrust ha multato per 100mila euro l'azienda municipale Ama e per altre complessive 110mila le società Sol.Co. e Bastiani, vincitrici dell'appalto. La motivazione? "Pratiche commerciali scorrette": gli indumenti usati raccolti nei cassonetti gialli non andavano in beneficenza come riportato dalle informazioni ai cittadini ma venivanovenduti.

Maxi multa dell'Antitrust all'Ama, la società municipalizzata che si occupa della pulizia delle strade e della raccolta di rifiuti nella Capitale. In tutto 210mila euro di sanzione, 100mila dei quali dovranno essere pagati dall'Ama, mentre 100mila toccherà al consorzio Sol.co. sborsarli e i rimanenti 10mila alla società Bastiani. La multa è stata comminata dall'Antitrust per "pratiche commerciali scorrette". Nel mirino l'utilizzo dei vestiti usati raccolti nei cassonetti gialli. L'Autority ha infatti verificato che gli indumenti venivano utilizzati a fini commerciali, mentre sui cassonetti la dicitura utilizzava lasciava intendere ai cittadini che gli abiti in buono stato sarebbero stati devoluti in iniziative umanitarie. Invece i vestiti venivano utilizzati a fini commerciali venendo rivenduti.

I cassonetti sono di proprietà di Sol.co. (coinvolta anche in Mafia Capitale) e Bastiani. Le due società, che si erano aggiudicate l'appalto, sono responsabili della frode ai cittadini assieme all'Ama che secondo l'Antitrust non ha garantito un controllo adeguato. Tra l'altro le stesse informazioni ingannevoli sulla destinazione dei servizi venivano riportate nel sito dell'azienda di proprietà del Comune di Roma.

 

 

Marino: “Roma sovraffollata di rifugiati e rom”

  • Ago 05, 2015
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05 08 2015

E' stato ascoltato questa mattina alla Camera Ignazio Marino. Il sindaco di Roma ha riferito di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sui centri per migranti denunciando la percentuale troppo alta di rifugiati e richiedenti asilo in città, che però rappresenterebbero meno dello 0,3% della popolazione totale.

E' stato ascoltato questa mattina alla Camera Ignazio Marino. Il sindaco di Roma ha riferito di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sui centri per migranti. "A Roma c'è un sovraffollamento – di immigrati e rifugiati – è la seconda città d'Italia per l'accoglienza, ma non può accogliere il 18-20 per cento delle persone che arrivano nel nostro Paese. Non abbiamo le risorse". Così il primo cittadino della Capitale ha lanciato l'allarme sui numeri troppo alti dell'accoglienza, per poi mostrare anche preoccupazione per eventuali emergenze sanitarie: "Ho sollevato i miei timori per i migranti che vengono da luoghi dove proliferano ceppi della tubercolosi resistenti agli antibiotici. Sono stato rassicurato perché ci sono cinque livelli di controlli".

Il sindaco insomma chiede una più equa distribuzione dell'accoglienza. Nel Lazio sono accolti in tutto il 13% dei rifugiati e dei richiedenti asilo su scala nazionale, parliamo di poco più di 8mila persone (dati aprile 2015) su tutto il Lazio, che se fossero concentrate a Roma rappresenterebbero appena lo 0,3% della popolazione rapportati ai numeri dell'ultimo censimento del 2012 che parla di 2.627.000 di persone residenti a Roma.

Ma Marino ha lanciato l'allarme anche per la presenza troppo alta di rom che sarebbe "molto elevata, superiamo largamente le ottomila presenze". E sulla promessa di chiudere i campi nomadi, condannati anche dalla giustizia europea, chiarisce: "Sono d'accordo che si debba superare il sistema dei campi, ma la maggioranza della popolazione romana ha una fortissima resistenza ad offrire loro la possibilità di avere case popolari". "Riusciamo a portare a scuola il 50 per cento dei bambini dei campi con i pulmini del Comune – ha aggiunto -, ma meno del 20 per cento frequentano regolarmente". "È una sfida culturale che il sindaco e la Giunta non possono vincere da soli – ha aggiunto -. I campi temporanei sono lì da 20 anni e sono raddoppiati".

Contesta le dichiarazioni di Marino Carlo Stasolla dell'Associazione 21 luglio: "Quella del sindaco è pura disinformazione. Il numero dei rom a Roma è in linea con i numeri a livello nazionale e in relazione alla popolazione è molto vicino a quello di Milano, Torino e Napoli".

Valerio Renzi

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22 07 2015

Imponevano le loro slot machine in tutta Roma e avevano il monopolio della attività criminali ad Acilia: 9 arresti per il clan Guarnera. Coinvolti nell'inchiesta ex esponenti della Banda della Magliana, ultras della Lazio e la malavita albanese.
La Guardia di Finanza di Roma ha condotto in carcere 9 persone affiliate al clan Guarnera operante ad Acilia, periferia di Ostia, nell'ambito dell'operazione ‘Vento dell'Est'. Pesanti le accuse nei loro confronti: estorsione, illecita concorrenza con minaccia e violenza, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, il tutto aggravato dalla natura mafiosa del loro sodalizio.

I Guarnera, dopo essersi allontanati dal boss Mario Iovine dei Casalesi, avevano organizzato un loro clan arrivando a controllare la gran parte delle attività criminali ad Acilia: estorsioni, spaccio di droga e gioco d'azzardo. Inoltre si erano specializzati nel controllo del mercato delle slot machine Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i Guarnera avevano stretto un proficuo sodalizio con la mala albanese, utilizzata come braccio armato e forza d'intimidazione. Inoltre avevano stretto rapporti con ex membri della Banda della Magliana, come Luciano Crialesi e Renato Santachiara. I Guarnera coabitavano anche pacificamente con il clan Fasciani di Ostia, con cui avevano stretto un patto di reciproco rispetto, non invadendo ognuno il territorio altrui.

Per quanto riguarda i rapporti con ‘gli albanesi', i Guarnera avevano stretto un sodalizio con il gruppo di Arben Zogu, il cui nome già emerge nell'inchiesta su Mafia Capitale assieme a quello dell'ex leader degli Irriducibili della Lazio Diabolik, al secolo Fabrizio Piscitelli. Zogu, detto ‘Riccardino', non solo interveniva con il suo gruppo per intimidire chi non voleva installare le ‘macchinette' dei Guarnera, ma reperiva al gruppo ingenti quantità di sostanze stupefacenti, provenienti anche dall'estero. Nell'inchiesta viene documentato l'arrivo di un carico di 20 chili di cocaina che, transitando per la mani degli albanesi, veniva poi consegnata in parte ai Guarnera, in particolare da Alessandro Presta, detto ‘il Negro'. Nell'operazione di narcotraffico è risultato coinvolto anche Ettore Abramo, meglio conosciuto in curva Nord della Lazio come ‘Pluto', il quale aveva il compito di magazziniere della cocaina importata

 

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15 07 2015

L'Amministrazione di Ignazio Marino ingaggerà con un bando da 3,5 milioni di euro i super tecnici che per due anni decideranno come e dove tagliare le spese del Campidoglio.

Poco più di 3,5 milioni d'euro (iva inclusa) da spendere. Da spendere per decidere come risparmiare. È un bando di gara ma potrebbe finire di diritto nei paradossi di Zenone, l'atto uscito ieri dall'Amministrazione di Ignazio Marino. È tutto nero su bianco: il Comune di Roma cerca professionisti che per 2 anni (24 mesi) dovranno supportare il Campidoglio per il contenimento della spesa. In soldoni: Marino ‘acquista' la mannaia sui conti dell'Ente ma non sarà lui a impugnarla e a calarla sui romani. Saranno i "tecnici", nella migliore delle tradizioni recenti della spending review all'italiana a decidere le sforbiciate. Tecnici, di prima categoria e, ovviamente, ben pagati: 6 miliardi del vecchio conio per gli «interventi di razionalizzazione e contenimento della spesa di Roma Capitale» e per gli acquisti delle società interamente partecipate dal Campidoglio.

Comune di Roma, arrivano i super tecnici per tagliare le spese

L'Amministrazione Marino dunque non sarà commissariata dopo lo scandalo Mafia Capitale ma sarà, di fatto, controllata nei centri di spesa e nei contratti. Gli atti saranno passati al lumicino da questa task force che prevede un capoprogetto, un manager, cinque consulenti senior e quattro tecnici junior. Questa sorta di ‘The Untouchables' all'ombra der Cupolone dovranno – si legge nel capitolato tecnico del bando: «Proporre metodologie, modelli, operativi, soluzioni e strumenti finalizzati al raggiungimento dell'obiettivo». E qual è, l'obiettivo? La parola d'ordine è «razionalizzare». Ovviamente significa tagliare o quanto meno spendere il meno possibile. Ma anche «assicurare il puntuale e costante monitoraggio di tutta la spesa per beni e servizi – si legge – al fine di identificare eventuali andamenti anomali e porre in essere le eventuali correzioni». Si scrive ‘andamenti anomali', si legge spesa gonfiata. E nella città di Mafia Capitale non è cosa da poco.

I settori tenuti sotto sorveglianza sono un po' tutti quelli dei grandi appalti integrati di una Amministrazione come quella di una grande capitale europea: le forniture di energia elettrica, riscaldamento, utenze idriche, assicurazioni, illuminazione pubblica, fitti passivi, manutenzione di verde, di immobili pubblici e di case popolari, servizi scolastici e servizi ai cittadini e infine, cultura e turismo.

 

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