Baobab migrantiAndrea Scutella', La Repubblica
18 gennaio 2016

È da oltre un mese, ormai, che i volontari dell’ex centro Baobab sperimentano l'accoglienza senza fissa dimora. Per fortuna c'è il camper dei Medici per i diritti umani (Medu), in via Cupa sulla Tiburtina - dove un tempo sorgeva la struttura non istituzionale che ha accolto circa 35mila migranti quest'estate.

L'Europa nel ripostiglio di Buckower Damm

  • Mercoledì, 23 Dicembre 2015 08:15 ,
  • Pubblicato in ZeroViolenza
Migranti nel palazzetto di Buckower Damm a BerlinoJanika Gelinek, Zeroviolenza
23 dicembre 2015

Buckow è un sobborgo dell’estrema periferia est di Berlino, lontano dal centro, e nessuna persona della Berlino chic ci metterebbe mai piede.
Repubblica
03 12 2015

"Se questa notte o domani mattina arriveranno le forze dell'ordine per sgomberare il centro Baobab troveranno ancora migranti che vi dormono ed i volontari che li assistono. Noi non ci spostiamo di una virgola e non lasceremo lo stabile finché non avverrà il ricollocamento degli ospiti e la definizione di una soluzione stabile anche per il futuro".

A dirlo sono i volontari del Baobab di Roma che questo pomeriggio hanno tenuto una conferenza a poche ore dall'annunciato sgombero della struttura che nella Capitale ospita rifugiati e transitanti.

La presa di posizione odierna è arrivata dopo che non è "stata trovata una soluzione per i migranti che vivono nel centro. Da quando ci è stato annunciato questo sgombero per ragioni di ordine pubblico gli operatori della sala operativa del Comune sono venuti per cercare di ricollocare i migranti ma solo 20, un terzo degli ospiti attuali, sono stati spostati in via del Frantoio e nelle strutture per l'emergenza freddo. La situazione - ribadiscono i volontari - è tutt'altro che risolta".

Aria di sgombero a Baobab. Giovedì 3 conferenza stampa

  • Mercoledì, 02 Dicembre 2015 14:35 ,
  • Pubblicato in La Denuncia
Centro Baobab a Roma2 dicembre 2015

I volontari presso il centro Baobab di Roma hanno convocato per giovedì 3 dicembre alle ore 15.00 una conferenza stampa urgente presso il dormitorio della struttura (via Cupa, 1), a causa dello sgombero che verrà effettuato entro fine settimana,

Dove sono le istituzioni?

  • Martedì, 24 Novembre 2015 14:53 ,
  • Pubblicato in Flash news
Amici del Baobab
24 11 2015

La risposta che attendevamo sull’emergenza transitanti nella Capitale è arrivata questa mattina, dopo cinque mesi. Ventiquattro migranti sono stati prelevati dal centro Baobab per l’identificazione, tra di essi eritrei, etiopi e magrebini. Strano modo di intervenire, in tenuta antisommossa e con unità cinofile; proprio ora che i migranti sono drasticamente diminuiti iniziano perquisizioni ed identificazioni per allontanarli dal luogo che per cinque mesi ha coperto un buco dell’amministrazione pubblica sostenendosi col mero volontariato.

Sarebbe questa la risposta che, come Paese civile, riusciamo a mettere in atto per affrontare l’ “emergenza profughi”? E’ un atto di violenza che noi volontari condanniamo con fermezza e dal quale ci dissociamo, perché lascia in strada persone incolpevoli, alimentando una caccia all’uomo alimentata dalla paura di atti terroristici, amplificata mediaticamente e politicamente dopo i fatti di Parigi.

Il terrore in questi mesi al Baobab c’è stato ogni giorno. A partire da Delina, non più di tre anni e dedita a pettinare i capelli dei volontari. E’ una terrorista, sì, perché se la si guarda negli occhi incute il terrore del senso di colpa suscitato dalla nostra inerzia e dai nostri pregiudizi. E’ terrorista anche Adhanet, 35 anni, che ha percorso il Sudan e ha subito le percosse e le violenze della polizia libica in un centro di detenzione nel quale sono stati fucilati davanti a lei quindici uomini. Sono terroristi i 35 mila profughi, accolti da noi mentre tentavano di raggiungere il Nord Europa in fuga da guerre e dittature e provati da un viaggio che passa per l’orrore della Libia e dei barconi.

Dove era lo Stato durante questa processione invisibile e silenziosa? Dove era mentre transitavano in Italia da clandestini, senza un nome, per evitare di essere identificati entrando nel meccanismo perverso di Dublino?

Noi volontari in questi mesi abbiamo agito, nei nostri limiti, per un’accoglienza degna, tentando sempre un’interlocuzione difficile con il Comune, che da mesi minaccia lo sgombero attraverso le parole dell’assessore Danese, chiedendo aiuti economici, un luogo adatto ad accogliere i migranti, sicuro e gestito da lavoratori competenti. Nulla di ciò è arrivato e oggi affrontiamo un’ennesima situazione ingestibile.

Noi come singoli e come gruppo non smetteremo di dare accoglienza e di impegnarci per Roma. Speriamo perciò nel sostegno dei cittadini, perché ora più che mai ne abbiamo bisogno, gli stessi che non ci hanno mai lasciati soli, e a cui chiediamo di restare al nostro fianco.

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