×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 415

Psicologia: quando l’amore diventa violenza

Il Fatto Quotidiano
17 01 2014

Saffo, Ode ad Afrodite

O immortale Afrodite, dal trono variopinto,
figlia di Zeus, tessitrice d’inganni, t’imploro
non prostrarmi l’animo, o signora,
fra dolori e angosce,
ma vieni qui, se già altre volte
udendo la mia voce da lontano
le hai prestato ascolto, e, abbandonata la casa del padre
giungesti
dopo aver aggiogato il carro: ti conducevano
veloci passeri sopra alla terra nera
sbattendo fittamente le ali, giù dal cielo
attraverso l’etere
e subito sei giunta: e tu, o beata,
sorridendo nel tuo volto immortale
mi domandasti che cosa ancora soffrivo, e perché
ancora ti chiamo
e che cosa voglio che accada per me
nel mio cuore impazzito: “Chi ancora m’indurrò
a ricondurre al tuo amore? Chi, o
Saffo, ti oltraggia?
Infatti se ora fugge, presto inseguirà,
se non vuole ricevere doni, sarà lui a farne,
se non ti ama, presto ti amerà
anche controvoglia.”
Vieni da me anche ora, liberami dalla dura
angoscia, e quelle cose che il mio cuore
vuole che per me siano compiute, compile, e tu
stessa siimi alleata.

Un rifiuto, per chi lo riceve, sembra, fin troppo spesso, ingiusto. La natura umana è tale per cui è più facile ribellarsi a chi ci dice no, che domandarsi invece il perché di quella risposta. Ogni domanda mette in discussione se stessi, mentre il bisogno è più spesso quello di proteggersi e non apparire vulnerabili. Un rifiuto non accettato può quindi mettere nell’atteggiamento della “volpe che non arriva all’uva” e finge di disprezzarla o di non averne più bisogno, oppure può indurre in atteggiamenti e comportamenti che portano l’altro in una condizione di debolezza indotta.

Nella “Ode ad Afrodite” la poetessa greca Saffo invoca l’aiuto di una dea, una forza esterna non umana, affinché il suo amore possa essere ricambiato dall’amata. Saffo invoca una costrizione e a dettare la sua preghiera è la disperazione del non raggiungimento o della perdita dell’amato (s)oggetto. Ella invoca una violenza sull’autodeterminazione di un’altra persona, la veste di poesia, le dà la forma dell’arte, ma violenza rimane.

L’unica invocazione “corretta” sarebbe stata pregare la dea di trovare la forza di superare il dolore, ma il desiderato, nella mente del desiderante, passa da soggetto ad oggetto. Si chiede la perdita della capacità di scelta di una persona perché venga assoggettata a bisogni non propri. Il dolore dilania e tanto basta per perdere il confine con il lecito. La sofferenza come giustificazione per nuova sofferenza in un circolo vizioso ed autodistruttivo.

Quando la cronaca riporta casi di violenza di genere e stalking si afferma che tutto questo non ha niente a che fare con l’amore, si è sempre più propensi ad utilizzare questo termine con maggiore accortezza.

Io non so cosa sia l’amore o meglio non potrei che provare a definirlo con parole mie, senza che queste debbano essere necessariamente esaustive per gli altri. Ho amato, come tutti, e riconosco una complessità tale che potrei solo perdermi in delimitazioni che non starebbero dietro a stati d’animo impetuosi ed in continuo movimento.

Io non lo so cosa sia l’amore, se non che ognuno ci potrebbe dare una sua versione diversa, sulla base di un sentire comune fuori dal comune. E’ già tanto complicato capire cosa sia, per me, amare che non riuscirei a valutare quello che prova un altro essere umano, spetta solo a lui la “definizione” del suo sentire con le parole che trova più congeniali, non a me.

Quello che so è che c’è un limite ai comportamenti che possono essere determinati da quel che sento e sono io che posso fermarmici o oltrepassarlo ed è proprio su quel confine che si gioca la partita più dura. Amare può significare rincorrere, amare può significare lasciare andare, amare può forse anche significare non voler lasciare andare. La differenza sta però tutta nel considerare l’altro un oggetto o un soggetto e sarà questo che qualificherà anche me come persona.

Mario De Maglie

Uomini, donne, amore e violenza ai tempi della crisi

  • Lunedì, 25 Novembre 2013 08:34 ,
  • Pubblicato in Video
25 novembre 2013

Amo dunque sono

  • Domenica, 15 Settembre 2013 09:21 ,
  • Pubblicato in L'Articolo
Simona Maggiorelli, Left
14 settembre 2013

Nell'antica Grecia, se Socrate preferiva la "compagnia" del giovane Alcibiade a quella della (pestifera?) moglie Santippe, l'omosessuale Platone, parlando di amore, fantasticava di mostruosi androgeni. Poi, Agostino, convertitosi al Cristianesimo, divenne il più feroce fustigatore della passione fra uomo e donna. ...

Le coppie scoppiano ma l'amore resta per sempre

  • Domenica, 15 Settembre 2013 09:12 ,
  • Pubblicato in L'Opinione
Michela Marzano, D di Repubblica
14 settembre 2013

Quando si ama, si ama per sempre. Quando si ama, nulla potrà mai cancellare quegli istanti di autenticità che si sono condivisi con l'altro e che hanno contribuito al consolidamento del nostro "io" più profondo. Quando l'amore c'è, è arrivato, ci si è appiccicato addosso e ci ha trasformato, non si può poi fare finta di niente e andare avanti come se non fosse accaduto nulla. ...

Alcune riflessioni per un laboratorio

  • Domenica, 15 Settembre 2013 07:46 ,
  • Pubblicato in L'Analisi
Lea Melandri*, Paestum 2013
11 settembre 2013

I temi indicati nella Lettera di invito sono tanti e forse potremmo tentare di accorparne alcuni, in modo da mettere in evidenza i "nessi" che ci sono tra uni e gli altri. Riconoscere la diversità degli interessi e delle pratiche che contraddistinguono oggi il femminismo – e più in generale l'impegno culturale e politico della donne –

facebook

 

Zeroviolenza è un progetto di informazione indipendente che legge le dinamiche sociali ed economiche attraverso la relazione tra uomini e donne e tra generazioni differenti.

leggi di più

 Creative Commons // Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Gli articoli contenuti in questo sito, qualora non diversamente specificato, sono sotto la licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Italia (CC BY-NC-ND 3.0)