L'analisi degli ispettori dell'Anticorruzione, sotto esame gli ultimi quattro anni di amministrazione. Niente gara pubblica per l'87 per cento dei lavori: affidati così 2,9 miliardi, la metà della spesa totale.
Giovanni Bianconi, Corriere della Sera ...
Eduardo Di Blasi/Mariagrazia Gerina, Il Fatto Quotidiano
21 maggio 2015
Valerio paga tutti: politici, dirigenti, funzionari. In cambio riceve appalti per la cooperativa sociale Red, la più ricca e potente tra le coop di Roma. [...] Sembra uno stralcio dall'inchiesta su Mafia Capitale. [...] E invece è un piccolo assaggio del romanzo che Federico Bonadonna, ex dirigente dell'assessorato delle Politiche sociali capitoline negli anni in cui era sindaco Walter Veltroni, ha appena tirato fuori dal cassetto. Pubblicato da Castelvecchi, si intitola: La cognizione del potere. ...
Corriere della Sera
04 02 2015
Denuncia del Comitato trasparenza. Il Pirellone: «Ora bonus legati ai bandi»
di Simona Ravizza
In gioco ci sono oltre 2,5 miliardi di euro. Una montagna di soldi pubblici che gli ospedali spesso sprecano in appalti poco trasparenti. Il fatto è che gli acquisti di materiale e l’affidamento dei lavori avvengono senza passare dalle gare, imposte dalla legge sia per evitare accordi sottobanco sia per riuscire a strappare prezzi più bassi. In Lombardia il 47% dei contratti delle aziende ospedaliere - per oltre 1,2 miliardi di euro - viene stipulato senza una gara pubblica. I dati emergono dal dossier del Comitato per la trasparenza degli appalti, terminato il 16 gennaio 2015. Il periodo preso in considerazione è il 2013. «A conclusione dell’analisi - scrive il Comitato, istituito con la legge regionale numero 9 del 2011 dal titolo “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità” - si rileva l’ingente peso rappresentato dal ricorso a modalità di acquisizione di lavori, servizi e forniture di minore trasparenza rispetto alle gare pubbliche e che l’ordinamento giuridico prevede come straordinarie e/o particolari e comunque residuali».
Le strade battute dagli ospedali per aggirare le gare pubbliche sono molteplici. A seconda che siano interessati Asl, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) o ospedali, ci sono procedure negoziate senza pubblicazione del bando (dall’11 al 5%), affidamenti diretti (dal 12 al 20%), proroghe (dal 15 all’8%), rinnovi (dall’1 al 4%). Solo il 53% degli acquisti viene fatto tramite regolare gara pubblica. Nel grafico in pagina, la classifica delle aziende sanitarie più virtuose e le ultime in graduatoria. Per gli esperti il fenomeno, e in particolare le proroghe dei contratti scaduti, sono figli di una cattiva programmazione aziendale. I manager non riescono a organizzare in tempo le gare pubbliche. Così, per non interrompere le forniture sanitarie, si affidano alla ditta già al lavoro.
«L’impiego delle proroghe e dei rinnovi sono legittimi solo in casi eccezionali - ribadisce il Comitato -. Il mancato ricorso al mercato con i modi previsti dal Codice dei contratti pubblici è lesivo della concorrenza e della trasparenza, a meno che tale scelta non sia resa necessaria dall’assoluta urgenza di assicurare beni essenziali e irrinunciabili per situazioni contingenti non imputabili a chi deve fare l’appalto. (...) Bisogna intervenire per una efficiente programmazione, il rispetto dei termini delle varie scadenze contrattuali e il necessario ricorso all’evidenza pubblica». Il sistema ovviamente presta il fianco anche al malaffare e alla corruzione, con possibili trattamenti di favore all’imprenditore amico. L’assessorato alla Sanità è al corrente del fenomeno e ha deciso di correre ai ripari. Quest’anno il premio di risultato ai manager sarà legato anche alla riduzione dell’utilizzo delle proroghe rispetto al 2014. E il governatore Roberto Maroni da tempo spinge sull’accentramento delle gare nella Centrale acquisti (Arca) del Pirellone.
la Repubblica
02 02 2015
Sono 11 le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Roma e coinvolgono i dipendenti in servizio al nono dipartimento di Roma Capitale (programmazione e attuazione urbanistica), preposti a rilascio delle concessioni edilizie
La Guardia di finanza ha eseguito undici ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Roma nei confronti di funzionari e tecnici del Comune di Roma e di altri enti nell'ambito di un'indagine su corruzione e concussione condotta dalla Procura di Roma.
Gli arresti, dopo la prima tranche dell'operazione avviata l'8 gennaio scorso, hanno riguardato questa volta tecnici in servizio al nono dipartimento di Roma Capitale (programmazione e attuazione urbanistica), preposti a rilascio delle concessioni edilizie.
In particolare si tratta di cinque funzionari pubblici, tre tecnici del Comune e due ispettori della Asl, che sono stati arrestati, e sei imprenditori a cui è stato imposto l'obbligo di presentazione davanti all'autorità giudiziaria. L'operazione di oggi, disposta dalla Procura della Repubblica di Roma ed eseguita dai finanzieri del Comando unità speciali della Guardia di finanza di Roma, si collega a quella di inizio anno, soprannominata 'Vitruvio' quando furono eseguite 28 misure cautelari (di cui 22 arresti) per funzionari pubblici, imprenditori e professionisti accusati di corruzione e concussione. Chiedevano tangenti da 1.000-1.500 euro per non rilevare abusi edilizi.
I tecnici del Dipartimento arrestati per reati di corruzione si occupavano di istruire le pratiche edilizie per il rilascio dei titoli abilitativi, quali il permesso di costruire, l'approvazione delle varianti in corso d'opera e le concessioni edilizie in sanatoria. Dagli accertamenti eseguiti è emerso che alcuni costruttori per ottenere velocemente l'approvazione dei progetti edilizi senza rischiare di incorrere in lungaggini immotivate, si trovavano costretti a sottostare alle richieste illecite dei pubblici ufficiali responsabili delle pratiche.
Il sistema di malaffare e di corruzione svelato dalle indagini nel settore delle costruzioni residenziali della Capitale apre uno squarcio preoccupante sul metodo adottato dai pubblici ufficiali indagati. Si rilevano, infatti, episodi di corruzione sia nella fase preliminare, nel momento in cui venivano presentati i progetti al IX Dipartimento per ottenere il titolo autorizzativo, sia nella fase esecutiva, quando i tecnici dell'ispettorato edilizio dei vari Municipi effettuavano i controlli nei cantieri, non rilevando gli abusi. Anche per quanto attiene ai controlli effettuati dagli ispettori dell'Asl in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro è stato ulteriormente rilevato come la corruzione preventiva abbia assunto forme preoccupanti consentendo l'arresto di ulteriori pubblici ufficiali. Le indagini delle fiamme gialle proseguono.