"Disuguaglianze aumentate. Serve più giustizia sociale"

paura1Un' Italia stretta nella "terra di mezzo", tra insicurezze globali, cioè il Mondo con la maiuscola, e le paure quotidiane del mondo che ci circonda. Una realtà con la quale il Belpaese, suo malgrado, ha imparato a convivere. E per quanto sfibrato da crisi, povertà, disuguaglianze e corruzione che alimentano sfiducia nella politica, trova energie e risorse per sopravvivere e andare avanti. Tutto questo nella cornice di un'Europa altrettanto in crisi e più che mai alle prese con populismi e nazionalismi.
Luca Liverani, Avvenire ...
"Il cielo plumbeo è diventato meno grigio". Lasciata alle spalle la grande paura, il Paese si risveglia in una "terra di mezzo", stretto tra ansie quotidiane e terrore globale. La crisi economica allarma ancora il 67% degli italiani: molto più del terrorismo, infatti, è la perdita del lavoro e il futuro dei figli a non far dormire i nostri concittadini. Neppure la paura della criminalità rallenta. Ma nonostante la temperatura resti alta, la febbre del Paese pare scendere: tutti gli indici di insicurezza calano. Insomma: toccato il fondo, si comincia a risalire.
Vladimiro Polchi, La Repubblica ...

Legge sulla diffamazione. Intervista a Silvia Garambois

  • Martedì, 24 Febbraio 2015 08:03 ,
  • Pubblicato in ZeroViolenza
DiffamazioneMonica Pepe, Zeroviolenza
24 febbraio 2015

Silvia Garambois, a che punto è l'iter parlamentare della legge sulla diffamazione a mezzo stampa?

Il Senato ha approvato quella che è una brutta legge, un nuovo bavaglio alla stampa, lo scorso 29 ottobre. Ad oggi la normativa è alla commissione giustizia della Camera, dove sono stati presentati nuovi emendamenti: alcuni per limare i punti più controversi, altri – purtroppo – che pongono nuovi paletti all'informazione.

Informazione e Rom: solita storia ignobile

  • Lunedì, 23 Febbraio 2015 12:52 ,
  • Pubblicato in COMUNE INFO

Comune-info
23 02 2015

Uno dei due autorevoli e facoltosi quotidiani di carta stampata della Sardegna inventa di sana pianta una ridicola storia lasciando immaginare malaffare, corruzione o favoreggiamenti della Regione nei confronti dei Rom. L’Ansa, l’altro grande quotidiano locale e molti altri fanno rimbalzare con gravissima superficialità la falsa notizia. Peccato che il campo “nomade” dove sarebbero finite le roulotte che la Regione, “cliente privilegiata delle famiglie Rom”, voleva rottamare non esista più dal 2012. Si fa veramente molta, troppa fatica a credere che si tratti solo di incompetenza…


Arriva da «La Nuova Sardegna» l’ennesima notizia farlocca contro i Rom. Venerdì 13 febbraio, il quotidiano «La Nuova Sardegna» ha pubblicato un articolo, a firma di Mauro Lissia, con il titolo «Roulotte della Regione finite al campo Rom».

L’occhiello spiega che una parte delle 117 roulotte che la Regione aveva deciso di rottamare, pagando, «sono comparse tra i nomadi» e ancora, nel corpo dell’articolo, si legge «sono ricomparse nel campo della 554».

Quanto scritto fa ben intendere che i Rom del Campo sulla 554 sono coinvolti in un episodio di malaffare.

Scorrendo l’articolo si legge ancora che «decine e decine di roulotte ricomparvero d’incanto al Campo Rom sulla statale 554» e infine una frase ad effetto del giornalista riferisce che «la Regione era già “cliente” privilegiata delle famiglie Rom».

uid_14ba3e7d422.640.0La notizia è farlocca ma, prendendo da Lissia, ci sono cascati tutti, dall’Ansa a «L’Unione Sarda» e a numerosi giornali online, fino a diverse testate della penisola, suscitando ancora una volta, allarme e odio indiscriminato verso l’ìntera etnia.

Eppure quel campo non esiste più e non avrebbe mai potuto contenere così tante roulotte.

Da quanto si scrive è ben chiaro che si tratta di cose al di fuori dalla legalità ma, CHE C’ENTRANO I ROM? Nulla, assolutamente nulla.

Alla base della non-notizia ce n’è una vecchia, quella riguardante il traffico di pc e altri materiali elettronici degli uffici regionali per cui devono essere ancora giudicati alcuni funzionari dal cognome “sardissimo”.

Quello stesso filone d’inchiesta sul finto smaltimento dei pc avrebbe portato alla scoperta che le roulotte di cui fu attestata la demolizione non siano mai state rottamate e che alcune siano state addirittura rivendute.

Dunque, una vecchia notizia viene presentata come di oggi e i Rom sbattuti ancora una volta in prima pagina.

Un lettore distratto è indotto in errore fino al punto da ritenere logiche alcune ipotesi che lo stesso giornalista azzarda contradditoriamente nell’articolo del giorno seguente: che alcune roulotte, anch’esse «sparite nel nulla», siano state bruciate «probabilmente al Campo Rom».

Insomma, quelle roulotte non sono mai state trovate al Campo Rom, né ieri né tanto meno oggi, dato che è chiuso già dal 2012.

Perché vengono pubblicate simili “notizie”? Ci risulta che il giornalista ben conosca la differenza fra il passato e il presente, il condizionale e l’indicativo, fra la notizia e la fantasia, come anche fra rom e nomade. E ancora una volta ci domandiamo chi risarcirà il danno di tanta insulsa propaganda, che ricade indistintamente su ciascun rom e particolarmente sui bambini, ai quali viene così riservato un futuro ancora pieno di diffidenza, discriminazione ed esclusione.

Per le sue estese ragioni, l’Asce – Associazione Sarda Contro l’Emarginazione – ha deciso di presentare un esposto all’Ordine dei giornalisti e, attraverso i propri legali, chiedere il giudizio della magistratura.


(*) Questo articolo è stato ripreso dalla Bottega del Barbieri Il titolo del post, “Ville e roulottes: maledetti Rom”, spiega Daniele, è ripreso dal comunicato: la parola «ville» fa riferimento a una vicenda precedente (altro caso esemplare di informazione pregiudizialmente anti-Rom) che fuori dalla Sardegna è del tutto sconosciuta. Chi vuole può leggerla su https://ascesardegna.wordpress.com/ cioè sul bel sito dell’Asce. L’ultimo passaggio di questa storia è così riassunto da un comunicato dell’Asce, datato 9 gennaio: «è giunta oggi la notizia che il processo che vedrà imputati i giornalisti Ruffi e Casu per aver prodotto e pubblicato gli articoli-bufala della ville con piscina, marmi e vasche idromassaggio ai rom dell’ex Campo sulla 554, si terrà il prossimo 2 aprile. Parti lese sono Saltana Ahmetovic e il sottoscritto in qualità di presidente dell’Asce. Sarà un’occasione importante, tanto più se si dovesse ottenere una punizione esemplare, che ci aiuterebbe a porre un freno al dilagare delle notizie inventate o pompate ad arte per puro odio razziale. Ne avevamo già parlato: l’idea di costituirci parte civile ci servirà per chiedere un risarcimento danni a carico dell’Unione Sarda. Da spendere naturalmente a favore delle comunità rom, in borse di studio o di lavoro. Verificheremo anche se sarà possibile il riconoscimento della parte civile anche per DOSTA, l’Associazione dei Rom».

Le donne della rete nella guerra dei clic

È considerato (quasi) l'ultima frontiera della comunicazione. Chi oggi ritiene di avere qualche cosa da dire lo affida ad un blog, siano riflessioni politiche, siano molto più banalmente spaccati di vita quotidiana. Sono 500mila le persone che in un modo o nell'altro hanno affidato al dialogo on-line il loro pensiero, quasi 30 mila a Nordest, uno degli eserciti più agguerriti, soprattutto quello femminile. [...] Ma blog è anche satira sagace e commenti dissacranti, in Italia ne abbiamo lampanti esempi.
Daniela Boresi, Il Gazzettino ...

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