Globalist
16 07 2015
Solita figuraccia dell'Italia? Possiamo dire proprio di sì. E tutto per merito dell'ex premier Mario Monti, il quale - appare ovvio - ha sottovalutato ancora una volta il suo interlocutore. "Nel febbraio 2013, per contribuire alla rinascita di un apparato statale dopo la fine di Gheddafi, abbiamo regalato all'esercito libico venti autoblindo Puma. Mezzi moderni prodotti dall'Iveco e acquistati in grande quantità, ma che non si sono mostrati all'altezza delle trappole afghane e sono finiti in parte in magazzino", si legge su un articolo dell'Espresso.
I Puma, in realtà, non hanno un'utilità in questi teatri di guerra, visto che non sono mezzi blindati in grado di sostenere e resistere a combattimenti. I militari di Tripoli, però, hanno saputo sfruttare questo costoso regalo italiano usando un po' della loro fantasia e creatività, trasformandoli in porta missili micidiali.
Il giornalista dell'Espresso ha scritto: "Le Puma sono state fotografate durante gli scontri per il controllo dell'aeroporto principale del paese. E ora alcuni siti specializzati hanno mostrato questa metamorfosi sorprendente. Tecnici locali infatti hanno installato sui veicoli un lanciatore trinato per missili antiaerei russi Kub: gli stessi che un anno fa si ritiene abbiano abbattuto il Boeing malese sul cielo ucraino, uccidendo 298 persone. Negli arsenali di Gheddafi erano stati accumulati centinaia di questi ordigni, che adesso vengono usati dalle milizie come arma terra-terra, sparandoli a casaccio contro le città rivali".
Dalla foto si vede che le modifiche sono rudimentali, rustiche verrebbe da dire, ma efficaci e letali. "La testata contiene cinquanta chili di esplosivo e schegge, mentre è difficile ipotizzarne il raggio d'azione che forse è limitato a una decina di chilometri". Quante vittime dovremmo portare ancora sulla coscenza visto che questi mezzi sono di provenienza italiana?
Internazionale
29 06 2015
Il 28 giugno in 21 operazioni di soccorso la guardia costiera italiana insieme ad altri mezzi della missione Triton ha tratto in salvo 2.900 persone che si trovavano in difficoltà a bordo di imbarcazioni di fortuna al largo della Libia.
Sono intervenute navi della missione Triton tra cui la nave Corsi della guardia costiera, due motovedette della guardia costiera e una nave militare spagnola. Impegnate nei soccorsi anche nave Euro della marina militare, un’unità della guardia di finanza, un’unità militare inglese e una irlandese, e la nave Phoenix del Moas.
La nave irlandese Lé Eithne ha soccorso 593 migranti in sei imbarcazioni a 50 miglia nautiche da Tripoli. Tra le persone soccorse ci sono 496 uomini, 92 donne e 5 bambini. Circa cento migranti sono sbarcati a Lampedusa ieri sera, ma oggi la maggior parte delle persone soccorse arriveranno nei porti di Augusta, Pozzallo e Reggio Calabria.