Mohamed usa il tipico gergo scanzonato dei ragazzini esaltati per una guerra civile nelle cui fauci sta cadendo un'intera generazione di giovanissimi siriani. ...

Fnsi, fiocco giallo sui giornali per Quirico

  • Venerdì, 03 Maggio 2013 13:55 ,
  • Pubblicato in Flash news
Ansa
03 05 2013

Iniziativa straordinaria per il rispetto del lavoro dei giornalisti.

"Un fiocco giallo su tutti i giornali. Iniziativa straordinaria per il rispetto del lavoro dei giornalisti, per Domenico Quirico e tutti i giornalisti impediti di comunicare o fermati nei luoghi di guerra. La 20/a giornata mondiale dell'Unesco per la libertà di stampa sarà dedicata oggi dalla Federazione Nazionale della Stampa alla sicurezza e alla libertà di espressione, messe particolarmente a rischio nei luoghi di guerra, nelle terre dominate dai regimi e ovunque (anche in Italia) dalla malavita che infesta soprattutto le aree di frontiera". E' quanto sottolinea lo stesso sindacato dei giornalisti in una nota. "La notizia di un attentato a un collaboratore de 'La Nuova Sardegna' mercoledi', in provincia di Sassari, è il più recente episodio di un fenomeno inquietante e da stroncare.

Ma oggi, a Perugia, alla manifestazione promossa dall'Unione Nazionale Cronisti Italiani (Unci), insieme con Fnsi e Ordine, il sindacato unitario dei giornalisti - continua la nota - proporrà un appello straordinario per il ritorno alla piena libertà di movimento e di parola di Domenico Quirico, l'inviato de La Stampa in Siria, del quale da quasi un mese non si hanno più notizie. La sua vicenda (unita a quella di altri reporter internazionali fermati nei mesi scorsi in Siria) è al centro di una iniziativa di diffusione delle notizie sulla reale condizione e attività, e per la loro libertà, da parte di tutti i sindacati aderenti alla Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj). Tutti questi organismi sono impegnati a creare una rete operativa utile per avere notizie dei giornalisti in difficoltà o trattenuti illegittimamente in terre martoriate da scontri tra regimi e rivoltosi".

La Fnsi "invita, inoltre, tutti i media e i siti di informazione italiani a pubblicare, oggi, il fiocco giallo della speranza e dell'attesa di un buon ritorno del collega e dei colleghi in difficoltà, come già stanno facendo associazioni della comunicazione (vedi Articolo 21) e come da giorni fanno il quotidiano 'La Stampa' e il sito della Fnsi. Con la giornata di oggi, nel celebrare il 20/o anniversario dell'Unesco per la libertà di Stampa, la Fnsi (che sarà presente a Perugia, con il Segretario Generale ed il Presidente, Franco Siddi e Giovanni Rossi, e con membri della Giunta Esecutiva e delle Associazioni Regionali di Stampa - a partire da quella dell'Umbria) intende mettere a fuoco l'implementazione dei piani di azione per la sicurezza dei giornalisti nel mondo e la lotta contro l'impunità.

Gli attacchi e le violenze contro i media e i giornalisti, intaccando l'informazione quale bene pubblico primario per l'affermazione dei diritti dei cittadini e la formazione libera delle opinioni pubbliche, sono da considerare crimini contro l'umanità. L'Italia porta, alla giornata di oggi dell'Unesco, le sue buone pratiche di azione solidale, di monitoraggio relativamente ai giornalisti minacciati e colpiti (con il particolare lavoro di ricerca e sostegno dell'Osservatorio Ossigeno), di memoria attiva nell'omaggio ai giornalisti uccisi dalle mafie dal terrorismo e dalle guerre, di sostegno attivo ai colleghi in difficoltà e a favore della loro libertà".

QUIRICO; PROCURA ROMA APRE INDAGINI - La Procura di Roma ha avviato una indagine in relazione alla scomparsa in Siria dell’inviato de La Stampa, Domenico Quirico. Come da prassi, nel fascicolo si ipotizza il reato di sequestro di persona con finalita’ di terrorismo. Al momento, in base a quanto si apprende a Piazzale Clodio, sono pochi gli elementi in mano agli inquirenti.

Il fascicolo è stato aperto dal sostituto Francesco Scavo. Il pm ha affidato delega ai carabinieri del Ros per effettuare l'attività di indagine. Le tracce di Quirico si sono perse da oltre venti giorni. Il giornalista, che si trovava nella zona di Homs, per una serie di reportage, era entrato in Siria, palcoscenico di una violenta guerra civile, il 6 aprile scorso. Secondo quanto è finora emerso, due giorni dopo ha prima mandato un messaggio alla moglie Giulietta, per dirle che era in Siria e che era tutto ok, poi verso sera l'ha chiamata a casa. Martedì 9 l'inviato ha ancora mandato un sms a un collega della Rai nel quale diceva di essere sulla strada per Homs dopodiché si sono persi i contatti.

Fnsi, fiocco giallo sui giornali per Quirico

Iniziativa straordinaria per il rispetto del lavoro dei giornalisti

03 maggio, 14:53
Domenico Quirico Guarda la foto 1 di 1 Domenico Quirico
Fnsi, fiocco giallo sui giornali per Quirico

"Un fiocco giallo su tutti i giornali. Iniziativa straordinaria per il rispetto del lavoro dei giornalisti, per Domenico Quirico e tutti i giornalisti impediti di comunicare o fermati nei luoghi di guerra. La 20/a giornata mondiale dell'Unesco per la libertà di stampa sarà dedicata oggi dalla Federazione Nazionale della Stampa alla sicurezza e alla libertà di espressione, messe particolarmente a rischio nei luoghi di guerra, nelle terre dominate dai regimi e ovunque (anche in Italia) dalla malavita che infesta soprattutto le aree di frontiera". E' quanto sottolinea lo stesso sindacato dei giornalisti in una nota. "La notizia di un attentato a un collaboratore de 'La Nuova Sardegna' mercoledi', in provincia di Sassari, è il più recente episodio di un fenomeno inquietante e da stroncare.

Ma oggi, a Perugia, alla manifestazione promossa dall'Unione Nazionale Cronisti Italiani (Unci), insieme con Fnsi e Ordine, il sindacato unitario dei giornalisti - continua la nota - proporrà un appello straordinario per il ritorno alla piena libertà di movimento e di parola di Domenico Quirico, l'inviato de La Stampa in Siria, del quale da quasi un mese non si hanno più notizie. La sua vicenda (unita a quella di altri reporter internazionali fermati nei mesi scorsi in Siria) è al centro di una iniziativa di diffusione delle notizie sulla reale condizione e attività, e per la loro libertà, da parte di tutti i sindacati aderenti alla Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj). Tutti questi organismi sono impegnati a creare una rete operativa utile per avere notizie dei giornalisti in difficoltà o trattenuti illegittimamente in terre martoriate da scontri tra regimi e rivoltosi". La Fnsi "invita, inoltre, tutti i media e i siti di informazione italiani a pubblicare, oggi, il fiocco giallo della speranza e dell'attesa di un buon ritorno del collega e dei colleghi in difficoltà, come già stanno facendo associazioni della comunicazione (vedi Articolo 21) e come da giorni fanno il quotidiano 'La Stampa' e il sito della Fnsi. Con la giornata di oggi, nel celebrare il 20/o anniversario dell'Unesco per la libertà di Stampa, la Fnsi (che sarà presente a Perugia, con il Segretario Generale ed il Presidente, Franco Siddi e Giovanni Rossi, e con membri della Giunta Esecutiva e delle Associazioni Regionali di Stampa - a partire da quella dell'Umbria) intende mettere a fuoco l'implementazione dei piani di azione per la sicurezza dei giornalisti nel mondo e la lotta contro l'impunità. Gli attacchi e le violenze contro i media e i giornalisti, intaccando l'informazione quale bene pubblico primario per l'affermazione dei diritti dei cittadini e la formazione libera delle opinioni pubbliche, sono da considerare crimini contro l'umanità. L'Italia porta, alla giornata di oggi dell'Unesco, le sue buone pratiche di azione solidale, di monitoraggio relativamente ai giornalisti minacciati e colpiti (con il particolare lavoro di ricerca e sostegno dell'Osservatorio Ossigeno), di memoria attiva nell'omaggio ai giornalisti uccisi dalle mafie dal terrorismo e dalle guerre, di sostegno attivo ai colleghi in difficoltà e a favore della loro libertà".

QUIRICO; PROCURA ROMA APRE INDAGINI - La Procura di Roma ha avviato una indagine in relazione alla scomparsa in Siria dell’inviato de La Stampa, Domenico Quirico. Come da prassi, nel fascicolo si ipotizza il reato di sequestro di persona con finalita’ di terrorismo. Al momento, in base a quanto si apprende a Piazzale Clodio, sono pochi gli elementi in mano agli inquirenti.

Il fascicolo è stato aperto dal sostituto Francesco Scavo. Il pm ha affidato delega ai carabinieri del Ros per effettuare l'attività di indagine. Le tracce di Quirico si sono perse da oltre venti giorni. Il giornalista, che si trovava nella zona di Homs, per una serie di reportage, era entrato in Siria, palcoscenico di una violenta guerra civile, il 6 aprile scorso. Secondo quanto è finora emerso, due giorni dopo ha prima mandato un messaggio alla moglie Giulietta, per dirle che era in Siria e che era tutto ok, poi verso sera l'ha chiamata a casa. Martedì 9 l'inviato ha ancora mandato un sms a un collega della Rai nel quale diceva di essere sulla strada per Homs dopodiché si sono persi i contatti.

Siria, l’inferno del silenzio

  • Venerdì, 26 Aprile 2013 13:53 ,
  • Pubblicato in Flash news
Festival del giornalismo
26 04 2013

Tre relatori ed una sedia vuota nell’incontro di ieri pomeriggio al Centro Alessi dal titolo Siria, giornalisti nell’inferno di Assad.

A parlare di guerra, silenzio e atrocità, davanti ad una sala straordinariamente piena, Mimosa Martini, Amedeo Ricucci, rilasciato da pochi giorni dopo il essere stato fermato proprio in Siria insieme ad altri colleghi, e Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, moderati da Emilio Fabio Torsello.

La sedia vuota, fortemente voluta dai relatori, è per Olivier Voisin, fotografo che avrebbe dovuto portare la sua testimonianza sulla guerra durante il panel e che, invece, in Siria è stato ucciso lo scorso febbraio. A lui e alla sua memoria è stato dedicato l’incontro, occasione per parlare di una guerra sanguinaria, atroce ma assurdamente silenziosa nell’indifferenza dell’occidente.

Proprio dal ricordo di Olivier è partita Mimosa Martini, giornalista e amica del fotografo, che da lui ha ricevuto una lunga lettera-reportage poche ore prima che venisse colpito da un colpo di cannone mentre si trovava in prima linea. I compagni di viaggio di Olivier hanno recuperato la sua macchina fotografica con gli ultimi scatti prima della morte e l’hanno portata al confine con la Turchia. Ed è con questi scatti dalla trincea concitati e terribili – montati in sequenza dagli amici del fotografo – che si apre il panel, in un silenzio assoluto ed emozionato.

È un inferno vero quello della Siria. Un inferno di cui nessuno parla e che è entrato già nel terzo anno.

“Quando un conflitto esplode, nel giro di 24 – 48 ore saltano tutti gli schemi. La guerra fa sprofondare qualsiasi valore umano, subito. In Siria questa situazione dura da tre anni”, dice amaramente Mimosa Martini, commentando l’atteggiamento colpevole del nostro paese nei confronti del conflitto siriano anche dal punto di vista mediatico . “È assurda l’indifferenza che c’è per questa guerra. L’Italia è un paese che tipicamente trascura la politica internazionale, un paese ripiegato sul proprio ombelico. Stavolta giornalisticamente c’è di più, non è solo la difficoltà di andare sul posto a fermare l’informazione”. Esiste una distorsione mediatica nel nostro paese ai danni del conflitto siriano. Sono bastati pochi giorni di guerra in Mali per cancellare le atrocità di Assad dai palinsesti.

“Ci dispiaceva essere diventati noi i protagonisti di questa vicenda, perché noi eravamo lì per raccontare la Siria” racconta Amedeo Ricucci, parlando della disavventura siriana che lo ha colpito insieme ad alcuni colleghi solo pochi giorni fa “Noi non siamo né eroi, né coraggiosi. Siamo stati tre settimane ad Aleppo sotto i bombardamenti, quando non ce l’abbiamo fatta più siamo andati via. Le famiglie siriane sotto le bombe ci stanno da dieci mesi, senza alcuna possibilità di spostarsi. Loro non hanno scelta. Noi giornalisti sì”.

Ricucci insiste nella denuncia del silenzio mediatico che avvolge questo conflitto. Quello siriano non è un evento sensazionale, è un massacro che dura nel tempo. “E un giornale non terrà mai la Siria in prima pagina per tre giorni rischiando di non vendere”.

Anche l’Unicef trova difficoltà a far parlare i media della guerra. “Noi siamo incazzati neri perché non si parla dei bambini”, commenta Andrea Iacomini “Da un anno e mezzo a questa parte noi denunciamo le violenze e i massacri sui minori. Un anno fa moriva in media un bambino al giorno. Oggi almeno dieci”. Iacomini parla senza nascondere indignazione e commozione di minori torturati, violentati durante le perquisizioni, uccisi da cecchini. E denuncia la necessità di raccontare, far sapere ciò che succede in Siria. “Quando le luci sono spente, noi dobbiamo parlare, urlare ai cittadini. Quando il mondo finalmente accenderà i riflettori su questo conflitto, solo in quel momento partiranno gli appelli, le gare di solidarietà”. Ma sarà troppo tardi.

Claudia Torrisi
@clatorrisi

Le tende di Aleppo (Pietro Del Re, L'Espresso)

"Fino al mese scorso non c'era un grammo di farina, e di acqua avevamo solo quella piovana. Mancava tutto: elettricità, carbone, farmaci, benzina". ...
Sa che non vedrà mai crescere i suoi tre figli e che li lascerà presto orfani. Ma le importa poco. "Mio marito è morto al fronte" dice "e ora anche io farò lo stesso. Che Dio mi aiuti". ...

facebook