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La mamma si allontana, continua a cullarla, le preme il palmo della mano sulla bocca. "Sarebbe stato il suo ultimo respiro, è arrivato mio cognato e mi ha fermata: non ti lascerò ucciderla". ...

Siria, bambini reclutati dai gruppi armati

  • Mercoledì, 13 Marzo 2013 09:46 ,
  • Pubblicato in LETTERA 43
Lettera43
13 03 2013

Rapporto di Save the Children: usati come combattenti e scudi umani. Scuole distrutte. Infanzia devastata.

Due anni dopo l'inizio della guerra civile in Siria, sono i bambini a pagare il prezzo più caro. L'allarme è stato lanciato dall'ultimo rapporto di Save the Children, intitolato «Bambini sotto tiro», secondo cui un numero crescente di minorenni siriani viene reclutato da gruppi armati, sia governativi sia anti-regime.

I bambini vengono impiegati come sentinelle, informatori, combattenti e in alcuni casi anche come scudi umani.

Nello studio viene anche sottolineato come la malnutrizione e le malattie siano ormai rischi costanti per i giovani siriani e tra le vittime «dimenticate e innocenti» ci siano anche le ragazzine costrette a matrimoni precoci.

VITA SCONVOLTA. Circa 2 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza in Siria, ha stimato Save the Children, e i due hanni di conflitto hanno sconvolto ogni aspetto della loro vita. Un gruppo di ricercatori turchi ha rilevato che tre bambini su quattro in Siria hanno perso un loro caro a causa della guerra. Molti non hanno accesso alle strutture sanitarie e vivono in condizioni igieniche degradate.

DISTRUTTE 2 MILA SCUOLE. Faticano a trovare il cibo, a decine di migliaia sono costretti a vivere nascosti in fienili, parchi o grotte, senza servizi igienici e senza scuola, perché la gran parte degli insegnati sono fuggiti. In un Paese dove il 90% dei bambini andava a scuola (la percentuale più elevata del Medio Oriente), più di 2 mila scuole ora sono state distrutte o danneggiate, altre vengono utilizzate come rifugio mentre in alcune zone, con il prezzo del combustibile salito del 500%, i giorni più freddi dell'inverno hanno costretto gli sfollati a bruciare i banchi per potersi scaldare, in un circolo vizioso che toglie anche in questo modo futuro ai bambini.

MANCANO MEDICI E OSPEDALI. I bambini feriti o colpiti da malattie, come la diarrea, che si diffondono rapidamente a causa delle scarse condizioni igieniche, spesso non trovano le cure indispensabili perché la metà degli ospedali nel Paese sono danneggiati, un terzo sono inservibili e molti medici sono sfollati o rifugiati.
Nella sola zona di Aleppo, secondo alcune fonti, i medici erano 5 mila all'inizio del conflitto e oggi sono rimasti in 36. Non si contano inoltre i parti che avvengono in condizioni di insicurezza e igiene estreme, senza alcuna assistenza.
 
«INFANZIA SPAZZATA VIA». «Per milioni di bambini siriani, l'innocenza dell'infanzia è stata spazzata via dalla cruda realtà di una guerra viziosa alla quale cercano di sopravvivere in qualche modo», ha commentato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia. L'ong ha chiesto a tutte le parti in conflitto di consentire un accesso libero e sicuro alla popolazione in difficoltà e di assicurare che ogni sforzo venga fatto per porre fine ai combattimenti, lanciando un appello internazionale all'Onu.

«È ora di dire basta tutto questo, perché la vita di troppi bambini in Siria è sempre più vicina a un punto di non ritorno. Dobbiamo fermare le violenze e consentire l'accesso degli aiuti in tutto il territorio».

Il Fatto Quotidiano
01 03 2013

Giustiziate in Siria oltre settanta persone, tra cui bambini, neonati, adolescenti e anziani. Lo rivelano alcuni attivisti dei comitati di coordinamento locali, pubblicando su internet le generalità delle vittime per ora identificate e specificando che le uccisioni sono avvenute a Sud di Aleppo per mano delle forze fedeli al presidente Bashar al Assad.

Il massacro, sempre secondo gli attivisti, è avvenuto ieri sera nei pressi di Safira, a Malkiye, un villaggio di poche centinaia di abitanti sunniti. Il centro di documentazione delle violazioni in Siria, che collabora con i comitati per l’identificazione delle vittime delle violenze, ha finora identificato 42 persone uccise, mentre una trentina di corpi sono ancora da riconoscere. Tra le vittime identificate compaiono i nomi di un neonato (Radia Khalif, 8 mesi), e dei suoi fratellini Hussein e Ali, insieme ad altri quattro ragazzi sotto i 12 anni e due anziani.

Nel frattempo il summit di Roma sulla Siria, a cui partecipano nove ministri degli Esteri dei Paesi “amici della Siria” tra cui l’italiano Giulio Terzi e l’americano John Kerry, ha condannato i Paesi che forniscono armi al regime siriano. E ha avvertito in un comunicato che ”il regime deve porre un termine immediato ai bombardamenti indiscriminati contro le aree popolate perché si tratta di crimini contro l’umanità e non possono rimanere impuniti”. A Villa Madama su invito di Terzi ci sono state due riunioni: la prima tra gli 11 ministri degli Esteri degli “amici della Siria” con tra gli altri il britannico William Hague e il turco Ahmed Davitoglu; la seconda allargata alla coalizione degli oppositori siriani con la presenza di Moaz Al-Khatib.

La strage di bambini ad Aleppo

  • Martedì, 26 Febbraio 2013 11:22 ,
  • Pubblicato in Flash news
Giornalettismo
26 02 2013
In una settimana sarebbero state uccise nei raid 140 persone. La metà erano minori
 
di Valentina Spotti

Secondo Human Rights Watch 140 persone sarebbero morte durante i recenti attacchi missilistici ordinati dal presidente Assad sulla città di Aleppo. Tutte le vittime sarebbero civili: la metà erano bambini.

ATTACCHI NEI QUARTIERI RESIDENZIALI - L’associazione per i diritti umani ha parlato di una “escalation di attacchi illegittimi contro la popolazione siriana”: nell’ultima settimana l’esercito avrebbe intensificato i raid sulla zona nord della città, un’area prevalentemente residenziale senza nessun tipo di obiettivo militare che avrebbe potuto giustificare un tale attacco. Secondo quanto riportato dall’Huffington Post, gli ispettori di Human Rights Watch hanno fatto un sopralluogo nei quartieri più colpiti: circa 20 edifici sono stati distrutti, colpiti dai missili dell’esercito lealista.

ALEPPO DISTRUTTA - Aleppo, considerata la “capitale del nord” della Siria, resta una delle città più colpite dall’inizio della guerra civile, nonché quella che ha pagato il più alto tributo di sangue nella tragica ribellione contro il regime di Assad.
L'ultima volta in cui Elisa Fangareggi è stata in Siria risale a una settimana fa. "La situazione è ogni volta più mostruosa: nella moschea di Azzaz, uno dei pochi edifici rimasti in piedi abbiamo trovato un centinaio di bambini, molti dei quali orfani, in condizioni incredibili. ...

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