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Incompetenze e pericolosi populismi

migrantiLa faccenda dei terroristi che arriverebbero sui barconi è come la bufala dei rom che rapiscono i bambini. Non un fatto provato, non una sentenza, non un riscontro. In cambio, dopo l'arresto del giovane marocchino per la strage di Tunisi, dichiarazioni tronfie del governo, urla dei leghisti, polemiche da cortile della destra, titoli fasulli sui giornali: il campionario di nefandezze comunicative a cui siamo abituati da una ventina d'anni, ma che ora assume toni ancora più trucidi, con il caos in Libia, le polemiche con l'Europa sui migranti, l'Isis che ha raggiunto le coste del Mediterraneo e oggi conquista mezza Siria.
Alessandro Dal Lago, Il Manifesto ...

Odissea di un migrante

  • Venerdì, 15 Maggio 2015 10:28 ,
  • Pubblicato in Flash news

l'Espresso
15 05 2015

Un fotografo ha seguito un ragazzo siriano in fuga dalla guerra: gli appuntamenti con i tafficanti, le frontiere attraversate a piedi di notte, la paura della polizia, i campi profughi. E poi, finalmente, l'Europa.

Il nascondiglio della nave da crociera nel porto di Istanbul. Il campo profughi in Bulgaria. L'autobus di Bucarest. Le sei ore di cammino nella neve della foresta ungherese. L'arrivo in Germania.

Nella mente di Mohamad Al Masalmeh scorrono le immagini del suo lungo viaggio. Dalla guerra di libertà. Dalla sua Siria al Nord Europa. ...

Aleppo, l'ostinazione di chi resta

  • Mercoledì, 13 Maggio 2015 09:35 ,
  • Pubblicato in Flash news
Il Manifesto
13 05 2015

Yaman ci dice che "il tonfo delle pale del rotore di cosa degli elicotteri e l'esplosione di ordigni liberati dalle truppe e del governo siriano ormai sono rumori familiari; familiare è la corsa disperata delle mamme con in braccio i figli verso i piani più bassi degli edifici già devastati; e familiare è anche l'inevitabile carneficina umana negli ospedali". Non sono sicuri nemmeno quelli. Bombe e mortai cancellano senza alcun preavviso l'esistenza di uomini che lavorano, vivono e muoiono tra quelle vecchie mura macchiate di iodio. ...

Federica Iezzi

Roma e Kobane, città gemelle

  • Lunedì, 27 Aprile 2015 11:54 ,
  • Pubblicato in DINAMO PRESS

Dinamo Press
27 04 2015

Il 23 aprile il comune di Roma ha approvato il gemellaggio con la città curda di Kobane, simbolo della resistenza contro Daesh. Il comunicato stampa di Rojava Calling.

Oggi, 23 Aprile 2015, il Consiglio comunale di Roma ha "sottoscritto un gemellaggio con la città curda di Kobane, simbolo della resistenza all'avanzata dello stato islamico". A pochi giorni dal 25 aprile, nel settantesimo anniversario della liberazione italiana dalle barbarie dal nazifascismo, il comune di Roma ha fatto un atto di amicizia ufficiale verso la città di Kobane, liberata lo scorso 26 gennaio dalle forze dello Ypg e Ypj dopo quattro mesi di occupazione.

Roma è la prima capitale europea gemellata con una delle più importanti città della Rojava, rilanciando cosi il percorso di riconoscimento politico dell'esperimento di autonomia democratica curda da parte delle istituzioni occidentali, intrapreso già da altri comuni in Italia e in Europa. Un'iniziativa fortemente richiesta dalla comunità curda. Un riconoscimento politico importante per la creazione di un corridoio umanitario atto alla difesa e alla ricostruzione della città assediata, non solo da Isis, ma anche dalla complicità dello Stato turco. Il gemellaggio istituzionale è di fatto uno strumento ulteriore a disposizione di quanti in questa città cercano di sostenere l’esperienza di confederalismo democratico in corso nel Rojava, un modello politico che interroga tutte le democrazie e le società civili del mondo.

Oggi la bandiera curda ha sventolato sul Campidoglio alla presenza di Hadla Omar, rappresentante del Parlamento del Cantone di Cizre, uno dei tre cantoni resistenti del Rojava. Con lei e con molti altri attraverseremo le piazze del 25 aprile per parlare anche della resistenza di Kobane, convinti che essere partigiani, oggi come ieri, vuol dire scegliere da che parte stare, in qualunque parte del mondo, combattendo per la libertà, la giustizia e l’umanità contro ogni forma di fascismo. La resistenza continua.

La grande fuga da Siria e Iraq

Il Medio Oriente sembra diventato un immenso campo profughi. Chi ha qualche soldo in più, sale su un barcone per l'Europa e si considera fortunato. [...] Le storie di Mahmoud e Mohammed sono le storie di 4 milioni di siriani e di 2,7 milioni di iracheni investiti dalle violenze di un conflitto globale mascherato da guerre intestine. Così la Siria ha visto letteralmente scomparire un terzo della sua popolazione.
Chiara Cruciati, Il Manifesto ...

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