Sono Lorena Coletti sorella di una delle vittime della strage della Umbria Olii.
Il 25 novembre 2006 quattro uomini si alzarono e partirono per andare al lavoro per guadagnarsi da vivere.
Era di sabato, il lavoro lo avevano iniziato il martedì, dovevano installare delle passarelle sopra a dei silos.
In quei silos c'era gas Esano, gas molto infiammabile, questo poiché nessuno aveva fatto una bonifica di questi silos. Verso le 13 di quel maledetto giorno una enorme esplosione avvenì.
di Attilio Doni, Genova
Papa Ratzinger durante la Messa del Crisma celebrata il 1 aprile a San Pietro, ha detto: che i cattolici non possono accettare le ingiustizie elevate a "diritto" e a leggi, prima fra tutte "l'uccisione di bambini innocenti non ancora nati". Vorrei intanto far notare come per dare maggiore risalto alla gravità del "delitto", si ricorra, magari inconsapevolmente, a piccole furbizie linguistiche. L'embrione, infatti, si chiama enbrione e non bambino. E l'aggettivo "innocente" è superfluo, tranne che non esistano embrioni colpevoli. Sembra che l'aborto sia un problema che riguardi soprattutto gli uomini, e segnatamente gli uomini della Chiesa. E del resto è abbastanza naturale, giacché da tempo immemorabile gli uomini hanno tenuto sotto controllo il corpo delle donne.
di Valeria Palumbo
Vi segnalo l'articolo di oggi (ndr 25 febbraio) su repubblica.it, "Tuteliamo gli uomini il nuovo sesso debole", perché siamo al paradosso. Spero solo che i tedeschi dicano queste cose con ironia.
Ammesso e non concesso che nei "Paesi avanzati" le donne abbiano davvero ottenuto i pari diritti (allora l'Italia non è un Paese avanzato, ma lo sapevamo) si sta facendo un'orribile confusione: