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CORPI DI DONNE

  • Lug 16, 2009
di Rosetta Papa
Ginecologa, medico di sanità pubblica

Dal Corriere del mezzoggiorno del 12 luglio
Inserto "un mare di donne"


 Mi occupo  della salute delle donne  quindi della tutela di una serie di diritti. La repressione dell’autodeterminazione femminile ha varie espressioni ma un suo perno è certamente la gestione dei loro corpi, seguendo un paradigma che è squisitamente antropologico, culturale e politico. Penso che il  livello di civiltà, di democrazia e di sviluppo di un popolo corrisponda alla considerazione che esso riserva al corpo femminile
Negli ultimi tempi, nel nostro Paese, si è parlato tanto di corpi. Corpi di donne appunto.

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di Anita Sonego

Giacomo, uno studente del Collettivo Gay Statale, mentre affiggeva dei volantini, è stato minacciato ed aggredito verbalmente da un giovane con queste parole: “Attaccane un altro e ti ammazzo di botte. Per voi malati qui non c’è posto!”.

Nell’esprimere tutta la mia solidarietà a Giacomo mi impegno (quale candidata alle Regionali,  nella Lista della Federazione della Sinistra in Milano e Provincia) ad avere come OBIETTIVO PRINCIPALE l’istituzione di un OSSERVATORIO ANTIDISCRIMINAZIONE soprattutto nei riguardi del mondo lgbtq e perché la legislazione della Regione Lombardia si adegui alle normative europee per quanto riguarda i diritti all’uguaglianza e alla vivibilità di tutte/i.
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Sono Lorena Coletti sorella di una delle vittime della strage della Umbria Olii.
Il 25 novembre 2006 quattro uomini si alzarono e partirono per andare al lavoro per guadagnarsi da vivere.
Era di sabato, il lavoro lo avevano iniziato il martedì, dovevano installare delle passarelle sopra a dei silos.
In quei silos c'era gas Esano, gas molto infiammabile, questo poiché nessuno aveva fatto una bonifica di questi silos. Verso le 13 di quel maledetto giorno una enorme esplosione avvenì.

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di Attilio Doni, Genova

Papa Ratzinger durante la Messa del Crisma celebrata il 1 aprile a San Pietro, ha detto: che i cattolici non possono accettare le ingiustizie elevate a "diritto" e a leggi, prima fra tutte "l'uccisione di bambini innocenti non ancora nati". Vorrei intanto far notare come per dare maggiore risalto alla gravità del "delitto", si ricorra, magari inconsapevolmente, a piccole furbizie linguistiche. L'embrione, infatti, si chiama enbrione e non bambino. E l'aggettivo "innocente" è superfluo, tranne che non esistano embrioni colpevoli. Sembra che l'aborto sia un problema che riguardi soprattutto gli uomini, e segnatamente gli uomini della Chiesa. E del resto è abbastanza naturale, giacché da tempo immemorabile gli uomini hanno tenuto sotto controllo il corpo delle donne.

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di Valeria Palumbo

Vi segnalo l'articolo di oggi (ndr 25 febbraio) su repubblica.it, "Tuteliamo gli uomini il nuovo sesso debole", perché siamo al paradosso. Spero solo che i tedeschi dicano queste cose con ironia.
Ammesso e non concesso che nei "Paesi avanzati" le donne abbiano davvero ottenuto i pari diritti (allora l'Italia non è un Paese avanzato, ma lo sapevamo) si sta facendo un'orribile confusione:

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Zeroviolenza è un progetto di informazione indipendente che legge le dinamiche sociali ed economiche attraverso la relazione tra uomini e donne e tra generazioni differenti.

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