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L'anatomia non è destino

Fusione Uomo Donna
L'idea, espressa da Dolce, che i figli debbano nascere da un profondo impegno d'amore tra genitori chiaramente definiti, descrive la migliore condizione di partenza che, tuttavia, non è necessaria né sufficiente. La grande maggioranza di noi è nata in condizioni meno ottimali, spesso per "errore"", a volte contro l'intenzione di uno o dì entrambi dei nostri genitori, altre volte per riparazione di un legame in crisi. Tentiamo di porre rimedio alla mancanza iniziale, cercando nella vita ciò che della relazione erotica tra "mamma" e "papà" abbiamo intravisto o intuito.
Sarantins Thanopulos, Il Manifesto ...

La 27 Ora
12 03 2015

Maryse incontrò Georges quando entrò come giornalista stagista al Journal du Dimanche, dove lui già collaborava come disegnatore. Era il maggio 1968, fu amore a prima vista. «Era l’opposto di tutti i ragazzi che avevo conosciuto fino a quel momento, e l’opposto di quel che i miei genitori avrebbero voluto per me. Sono cresciuta in una famiglia molto cattolica, molto severa. Georges era diverso. Lo trovavo molto seducente e mi faceva ridere, era come se mi aprisse le porte di un nuovo mondo, un nuovo universo». Lui, vedovo con due figlie, aveva 34 anni, lei 25. Si sposarono e non si lasciarono più.

Georges Wolinski è morto il 7 gennaio scorso nella strage di Charlie Hebdo. Maryse ha raccontato alla Bbc i momenti tremendi di quando ha capito che la sua vita non sarebbe mai stata più la stessa, e di come sta cercando di sopravvivere a questa prova. Georges aveva l’abitudine di lasciare in giro per casa dei post-it con piccoli disegni o più spesso parole d’amore per Maryse. Quei post-it sono adesso un modo per sentire che Georges è ancora con lei. «Come potete immaginare, dopo 47 anni che conosco Georges, adesso che se ne è andato, questi sono momenti molto difficili per me – dice Maryse -. Quel che ho fatto è stato mettere tutti questi post-it, uno dopo l’altro, in giro per il mio appartamento. L’ultimo che vedo prima di andare a letto dice Bonne nuit ma chèrie». Nei giorni in cui i due si vedevano poco, o uscivano per impegni diversi, Wolinski non mancava di scriverle qualche parola d’amore.

I post-it di Georges alla moglie sono uno schiaffo alle coppie incattivite dalla quotidianità. Le foto di casa Wolinski pubblicate dalla Bbc rivelano un uomo tenero, innamorato, delicato. Un’ottantenne con le premure di un adolescente. «Buona notte Maryse chèrie. Sono quarant’anni che ti amo e non è finita qui. G.». «Dormi bene, ti amo. Non vedo l’ora di essere nel Luberon con te. G.». «Chèrie, penso a te. Sono preoccupato per te. Ti amo. Georges». «Abbiamo bisogno di altrove, di amore e di vacanze. Ti amo. G.». Oppure, Georges condivide quel che ha fatto durante il giorno, e gioca ad aggiungere qualche parola in inglese come i ragazzini. «Ti amo. Ho mangiato del foie gras, della zuppa, un po’ di galette. Ho letto Adieu ma jolie. Penso a te. A domani chèrie. I kiss you, Maryse, darling. Georges». «21h40. Ti ho comprato i libri, ho dato i miei disegni a Cabu (anche lui morto nell’attentato terroristico, ndr). Véronique dorme già. Ho mangiato cinese. Penso a te e al tuo coraggio. Ti amo. Georges». «Chèrie, sono andato couscousser (a mangiare del cous cous, ndr) dal mio amico Nasser. Sono le 10, it’s time for sleep. I kiss you my love G.».

Qualche anno fa Maryse ha scritto un libro, «Camere separate», sul mistero delle tante coppie di amici che hanno finito per lasciarsi, mentre il loro amore continuava imperterrito. Ci sono voluti i terroristi islamici, i fratelli Kouachi, per rovinare una vita meravigliosa. Quei foglietti senza importanza appiccicati al muro o allo specchio, pieni di parole enormi e bellissime, aiutano oggi Maryse a non farsi travolgere dall’orrore. «La mattina del 7 gennaio c’era la riunione di redazione a Charlie Hebdo, Georges non c’andava sempre ma siccome era la prima dell’anno aveva deciso di partecipare. Mi disse vado da Charlie, e uscì. Anche io sono uscita e siccome avevo una riunione ho spento il telefonino. Quando l’ho riacceso ho visto molti messaggi di persone che mi chiedevano come sta Georges? Ero in taxi e ho detto all’autista che strano, un mucchio di gente mi chiede come sta mio marito, lui mi ha guardata nello specchietto e mi ha risposto non sa che cosa sta succedendo? Non ha sentito la notizia? C’è stato un attacco a Charlie Hebdo, il quartiere è bloccato». Poi Maryse ha ricevuto la chiamata del genero che le ha consigliato di andare a casa ad aspettare, perché non si riusciva a sapere nulla.

«Ero estremamente preoccupata – continua il racconto di Maryse alla Bbc -. Ho aspettato per un’ora. E avevo questa tipica sensazione che era successo qualcosa, che la mia vita era cambiata. Poi mio genero mi ha telefonato di nuovo e mi ha detto, così di botto, Georges è morto».

Stefano Montefiori

Huffington Post
05 03 2015

L'Ad Council, un'organizzazione statunitense senza scopo di lucro sostenuta dal governo, produce pubblicità che incentivano il cambiamento e il miglioramento della società. Il giorno di San Valentino è stato girato un video per la campagna "The Diversity & Inclusion" che mira a riconsiderare le priorità della vita, riflettendo sui pregiudizi e i preconcetti che abbiamo su determinate tematiche.

"Love has not a labels", l'amore non ha un'etichetta, si intitola il video che sta facendo il giro del web, nel quale persone di diversa razza, diversa religione e diversa sessualità si baciano e ballano su un palco costruito su una spiaggia.

Cosa hanno in comune queste persone? L'amore che li lega.

Non c’è tempo per l’amore: il capitalismo romantico

  • Lunedì, 23 Febbraio 2015 09:41 ,
  • Pubblicato in Flash news
Intersezioni
23.02.2015

Al sistema di produzione non importa se sei ubriaca d’amore, arrapata, triste o in lutto. Il capitalismo ci ingabbia, vuole che dedichiamo il nostro tempo al lavoro o al consumo: l’amore è improduttivo. I femminismi reclamano la conciliazione della vita lavorativa e del lavoro riproduttivo, ma abbiamo ancor più bisogno di un modello (di esistenza) compatibile con il piacere e gli affetti.

La castità

  • Domenica, 15 Febbraio 2015 08:40 ,
  • Pubblicato in La Poesia
Shakespeare, Sonetti (n. 154)

Il piccolo dio dell'Amore, giacendo una volta addormentato,
posò al suo fianco la sua torcia che infiamma i cuori,
mentre molte ninfe, votate a vita casta, venivano a danzargli accanto;

e nella vergine mano la più bella delle sue devote prese quel fuoco
che molte legioni di cuori sinceri aveva riscaldato;

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