Abbatto i muri
26 06 2015
Ricevo questa storia e la condivido con voi. E’ bella, semplice e parla di genitori, figli e amore. Buona lettura!
Ieri la mia più cara amica mi ha scritto su Whatsapp. Perché doveva raccontarmi una storia. A me è parsa una storia molto bella e siccome ci ho trovato dentro un sacco di cose, come quando ti fanno un regalo che sta dentro una scatola che però contiene altre scatole con altri regali ancora, ecco, insomma: volevo condividerla con te.
La città è una bella città dell’Emilia, i nomi li ho cambiati tutti, i bimbi della mia amica (Matteo e Simone) hanno credo 8 e 6 anni. Il più piccolo è il protagonista della storia; il testo che segue è semplicemente la trascrizione di quel che mi ha scritto Gloria, la mia amica. L’ho modificato pochissimo.
Questa te la devo raccontare. L’altro ieri ero al parco con Matteo e Simone. Sai il parco vicino casa nostra, quello grande. Simone stava giocando in un punto dove c’è una piccola collinetta.
Avevo portato la merenda, una merendina. E poi tante ciliegie.
Simone a un certo punto ha cominciato a sparire dietro la collinetta per poi tornare da me e dalle ciliegie.
Lo ha fatto molte volte, come fa spesso quando gioca lì. Mi sono spostata per parlare con un’amica. E ho visto che dietro la collinetta c’erano in realtà due ragazzine.
Avranno avuto 15 anni, erano lì, sedute sul prato, un po’ nascoste ma nemmeno tanto, stavano parlando fitto e si baciavano. Due innamorate. La cosa mi ha colpita e mi ha commossa, perché erano due ragazzine che se ne stavano là, senza paura, in disparte quel tanto che bastava per non essere disturbate, ma con la consapevolezza di essere viste. Si vedeva che erano innamorate e questo deve aver colpito Simone, che con il suo solito fare “piacione” ha cominciato ad andare da loro e a omaggiarle con le ciliegie.
Era molto incuriosito e secondo me intenerito. Quando ho capito che stava ripetutamente andando da loro – e quindi stava rompendo le scatole alle due ragazze – l’ho richiamato. E forse ho sbagliato. Perché le ragazze si sono alzate e sono andate via. Ridendo.
Simone le ha seguite! E l’ho dovuto richiamare di nuovo perché per seguirle stava uscendo dal parco. Mi ha spiegato che quelle ragazze gli piacevano tanto, che erano belle. Ai bambini piace l’amore.
Ieri sera, poi, a letto, Simone ha raccontato delle ragazze a Paolo (il papà, Ndr). Ci pensava ancora. Paolo gli ha spiegato che erano ragazze grandi e che lui è un bambino. Ma lui, serio, con le manine gli ha mostrato una certa misura e gli ha detto “Papà a me piacciono tanto così più grandi di me. E more e con i capelli lunghi.” Ne abbiamo riso insieme, poi, e io ripensavo a lui che andava e veniva con le ciliegie.
Ho risposto alla mia amica che è evidente che questo bambino ha un talento per l’amore. Mi ha risposto divertita con un modo di dire diffuso “Beata chi se lo piglia!”. Al che io ho replicato “Perché pensi che sarà una sola? Magari sarà più d’una.” “Hai ragione. E’ Matteo quello fedele.”
E io – che non ho aggiunto altro perché in effetti altro di questo non so – mi sono detta che forse, chissà, quando Simone sarà grande la “fedeltà” ad una persona sola non sarà più l’unica opzione. Che ce ne saranno altre. Come oggi per due ragazzine che possono baciarsi in un parco, dietro una collinetta. E penso e spero che questo meraviglioso bambino innamorato dell’amore possa un giorno essere felice, scegliendo il meglio per sé e per le persone che avrà vicino.
laglasnost