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Abusi sessuali sui minori rom. La verità nei filmati

  • Lunedì, 29 Luglio 2013 10:38 ,
  • Pubblicato in Flash news
La città di Salerno
28 07 2013

È ora al vaglio della magistratura la posizione di R.P. 64enne salernitano, appartenente a una nota famiglia di imprenditori, che sabato mattina è stato scoperto nella Villa comunale mentre abusava di due minori di etnia rom, sotto l’occhio complice dei genitori dei due ragazzini. I quali avevano praticamente venduto i loro figli, e non per la prima volta, all’uomo che - appartato ma non così tanto da non essere notato dai frequentatori del giardino che hanno dato l’allarme - provava piacere nel farsi toccare da un tredicenne, e dal suo fratellino di appena dieci anni.

L’operazione - finalizzata ad incastrare il pedofilo dopo le segnalazioni giunte da mamme allarmate che avevano assistito a scene vergognose all’interno della Villa -è stata coordinata e diretta dal procuratore capo della Repubblica, Franco Roberti, ed è stata compiuta dagli agenti del Nucleo prevenzione reati e decoro urbano della polizia municipale. Gli inquirenti dovranno ora stabilire il ruolo che hanno gli adulti coinvolti nella vicenda. Secondo alcuni filmati registrati nei giardini, l’uomo, prima di appartarsi con i ragazzini, avrebbe messo nelle mani dei genitori la somma di 30 euro.

Lo scandalo degli abusi sui bambini in Galles

  • Martedì, 09 Luglio 2013 07:23 ,
  • Pubblicato in Flash news
Giornalettismo
08 07 2013

di Maghdi Abo Abia

Uno studio condotto negli anni '90 ha dimostrato casi di violenza diffusa nella contea di Clwyd senza che le autorità abbiano reagito

Il Telegraph ci parla di abusi su minore condotti all’interno del sistema di cura e sostegno per minori del Galles del Nord tra anni ’70 ed ’80. Il report che testimonia tali violenze è stato scritto nel 1996 ma venne “coperto” dalle autorità della contea di Clwyd perché gli assicuratori avevano paura dei risarcimenti.

ABUSI DIFFUSI - Il report è però stato pubblicato recentemente ed ha dimostrato come vi sia stata una scarsa risposta da parte delle autorità per quanto riguarda le accuse di abusi ed un conflitto d’interessi tra la salvaguardia delle professionalità e la protezione dei bambini e dei giovani. Eppure è stato dato per certo che l’abuso di bambini e giovani nell’area di Clwyd sia stato massiccio e sia durato vari anni. Il report, scritto dall’ex direttore dei servizi sociali del Derbyshire John Jillings, ha visto anche la reprimenda dell’uomo e dell’ufficio della salute gallese nei confronti dei soggetti coinvolti.
 
IL CASO DELLA BRYN ESTYN - Le accuse si sono concentrate sugli abusi compiuti all’interno della “Bryn Estyn children’s home” a Wrexham e che ha portato alla condanna di sette impiegati da parte della polizia del Galles del Nord nel 1991. Il report ha confermato anche casi di abusi comparsi poi in tribunale. La portata delle accuse è stata tale che i casi registrati alla fine furono 3755, con 24 vittime identificate, molte delle quali disturbate da quanto accaduto. Ora però è necessario scoprire chi tra i vari soggetti sia stato veramente coinvolto in abusi. Il report prende di mira anche la polizia del Galles del Nord.

LE NEGLIGENZE DELLA POLIZIA - A quanto pare le autorità non hanno reagito in maniera opportuna allo scandalo che andava a crearsi negli istituti di cura dell’infanzia. La zona di Clwyd, peraltro, è al diciottesimo posto nella classifica dei quaranta distretti di polizia per quanto riguarda le violenze sessuali ai danni di minori. Di contro la risposta della polizia del Galles del Nord risulta inadeguata a quelle che sono le esigenze, dimostrando come vi siano stati solo cinque referenti segnalati nel 1994 contro una media nazionale di 68.19. Il report è stato pubblicato oggi con nomi oscurati. Altre inchieste hanno visto il coinvolgimento di 18 case di cura gallesi con 140 casi di violenza.


L'allenatore di basket arrestato per pedofilia

  • Venerdì, 05 Luglio 2013 10:09 ,
  • Pubblicato in Flash news
Giornalettismo
05 07 2013

Succede a Recanati

Un ex insegnante di ginnastica di una scuola elementare di Ancona, un 44enne originario del capoluogo marchigiano ma residente a Recanati (MC), si trova in cella di isolamento nel carcere anconetano in stato di fermo di pg dopo essere stato bloccato al porto, mentre si stava imbarcando per la Croazia insieme ad una squadra giovanile di basket maschile di Falconara.

L’ALLENATORE DI BASKET ARRESTATO - L’uomo, da quanto si apprende al momento, avrebbe vari capi di imputazione: detenzione di materiale pedopornografico, violenza sessuale e pedofilia. Sembra inoltre che avesse avuto rapporti anche con un minore disabile. Stando alle primissime informazioni l’ex insegnate, oggi allenatore, ogni tanto invitava qualche suo giocatore dopo gli allenamenti nella propria casa dove aveva anche installato varie microtelecamere nascoste nel bagno in maniera tale che quando glielo faceva utilizzare affinche’ potessero farsi una doccia, ne approfittava per filmarli di nascosto. Indagini sono in corso. (AGI)

"La madre di Cecilia" e il suo perpetuo dolore

  • Giovedì, 04 Luglio 2013 09:21 ,
  • Pubblicato in Flash news
Baruda
04 07 2013

Sono le poche righe di quel mattone dei “Promessi Sposi” che ho nel cuore da quando avevo l’età di Cecilia, che uccisa dalla peste veniva trasportata da sua madre, “col petto appoggiato al petto”.

Chissà perché, poco più di una bambina, mi son fatta scavar dentro da queste righe, con l’empatia di madre, più che di bimba uccisa.

Adesso quasi non riesco a leggerle più, sarà colpa di questo splendido pancione scalciante.

Adesso rivedo questa scena mille volte, in mille strade del medioriente e del resto del mondo: in strade sconosciute come in molte di cui ho assaggiato la polvere, le emozioni, i giochi dei bambini, le chiacchiere delle ragazze; le stesse ragazze che ora seppelliscono i propri figli. Uno ad uno.

Penso a te che m’hai aperto quel cortile tante volte, che su tre ne hai seppelliti tre, uno dopo l’altro, nella stessa amata terra rossa.

Non so perché stamattina ho ricercato queste righe, delle volte la letteratura ha la capacità di accompagnarti come nessuno amico sa fare.

E di pugnalarti anche, ripetutamente.

“Portava essa in collo una bambina di forse nov’anni, morta; ma tutta ben accomodata, co’ capelli divisi sulla fronte, con un vestito bianchissimo, come se quelle mani l’avessero adornata per una festa promessa da tanto tempo, e data per premio. Né la teneva a giacere, ma sorretta, a sedere su un braccio, col petto appoggiato al petto, come se fosse stata viva; se non che una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte, con una certa inanimata gravezza, e il capo posava sull’omero della madre, con un abbandono più forte del sonno: della madre, ché, se anche la somiglianza de’volti non n’avesse fatto fede, l’avrebbe detto chiaramente quello de’ due ch’esprimeva ancora un sentimento. Un turpe monatto andò per levarle la bambina dalle braccia, con una specie però d’insolito rispetto, con un’esitazione involontaria. Ma quella, tirandosi indietro, senza però mostrare sdegno né disprezzo, «no!» disse: «non me la toccate per ora; devo metterla io su quel carro: prendete».Così dicendo, aprì una mano, fece vedere una borsa, e la lasciò cadere in quella che il monatto le tese. Poi continuò: «promettetemi di non levarle un filo d’intorno, né di lasciar che altri ardisca di farlo e di metterla sotto terra così». Il monatto si mise una mano al petto; e poi, tutto premuroso, e quasi ossequioso, più per il nuovo sentimento da cui era come soggiogato, che per l’inaspettata ricompensa, s’affacendò a far un po’ di posto sul carro per la morticina. La madre, dato a questa un bacio in fronte, la mise lì come su un letto, ce l’accomodò, le stese sopra un panno bianco, e disse l’ultime parole: «addio, Cecilia! riposa in pace! Stasera verremo anche noi, per restar sempre insieme. Prega intanto per noi; ch’io pregherò per te e per gli altri». Poi, voltatasi di nuovo al monatto, «voi», disse, «passando di qui verso sera, salirete a prendere anche me, e non me sola». Così detto, rientrò in casa, e, un momento dopo, s’affacciò alla finestra, tenendo in collo un’altra bambina più piccola, viva, ma coi segni della morte in volto. Stette a contemplare quelle così indegne esequie della prima, finché il carro non si mosse, finché lo poté vedere; poi disparve. E che altro poté fare, se non posar sul letto l’unica che le rimaneva, e mettersele accanto per morire insieme? come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccio, al passar della falce che pareggia tutte l’erbe del prato”.
Alessandro Manzoni

Corriere della Sera
17 06 2013

Gli stupratori arrestati dai carabinieri di Battipaglia, i ragazzi sono stati trasferiti in un luogo protetto

SALERNO - «Una vicenda complessiva di immenso degrado umano che affonda le sue origini nell'ignoranza e nella povertà, prima ancora umana e sociale che economica». Ha utilizzato queste parole il gip del Tribunale di Salerno per descrivere la situazione di una famiglia di Montecorvino Rovella dove si è consumata una violenza sessuale aggravata di gruppo nei confronti di minori che ha portato all'arresto di tre persone.

I FATTI - L'indagine, partita nel marzo del 2012 dopo una segnalazione dei servizi sociali, condotta anche con intercettazioni telefoniche, ha portato alla luce una situazione agghiacciante: tre fratelli di età di 11, 13 e 16 anni hanno subito continue violenze sessuali dal padre e da due suoi amici. Gli arrestati filmavano anche gli atti sessuali con i minori che poi venivano venduti nel giro della pedopornografia.

LE INDAGINI - Dopo un incidente probatorio e l'allontanamento dei ragazzi dal nucleo familiare, i tre violentatori sono stati arrestati dai carabinieri del comando di Battipaglia coordinati dal capitano Costa.

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