Caso Cucchi, l'inchiesta è a una svolta

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L’Espresso
15 09 2015


inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi è a una svolta. I magistrati hanno ascoltato numerose persone e non solo i due testimoni “in divisa” che hanno raccontato le confidenze sulla notte dell'arresto di Stefano ricevute da alcuni colleghi . Le indagini, quindi, procedono spedite. Lo conferma anche l'incontro che si è tenuto in queste ore tra il procuratore capo Giuseppe Pignatone e la famiglia Cucchi. «C'è stato un lungo confronto su alcuni aspetti critici della perizia del processo che non evidenziava la frattura recente ora emersa dalla nuova perizia che abbiamo depositato», spiega a “l'Espresso” l'avvocato Fabio Anselmo.

In effetti non si escludono novità eclatanti. Le parole pronunciate pochi giorni fa dalla sorella di Stefano, Ilaria, fanno riflettere: «Quello che posso dire è che Stefano Cucchi è morto perché è stato pestato. E siamo in grado di dimostrare anche il fumo che è stato fatto nel processo e che non ha permesso di arrivare alla verità. Adesso questo fumo si sta diradando».

Insomma, nelle perizie presentate durante il processo qualche anomalia pare esserci. E la nuova radiografia portata ai magistrati dalla famiglia Cucchi sembra dimostrarlo. In quest'ultima, infatti, si può notare una frattura recente riconducibile alle botte subite dal giovane geometra romano. Ne sono certi i familiari e l'avvocato.

Ora spetterà ai magistrati valutare le differenze tra le perizie e le discordanze nella documentazione che sono state decisive finora per garantire l'impunità dei colpevoli. Ecco perché l'indagine sembra essere entrata nella seconda fase. Dopo aver accertato che Stefano Cucchi è stato picchiato, resta da capire perché i periti non avessero notato quella frattura recente.

A questo si aggiunge un particolare non di poco conto: già durante il processo un perito aveva sottolineato come ci fosse un nesso causale tra le percosse e la morte del ragazzo. Insomma, dopo i carabinieri che hanno riferito ai magistrati della preoccupazione per quel ragazzo “arrestato e ridotto male”, dopo la nuova radiografia che evidenzia una frattura recente sul corpo di Stefano, l'inchiesta sembra avviata verso conclusioni molto diverse da quelle emerse nel primo processo.

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