L'orrore e il nulla

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Centocelle RomMarco Brazzoduro, Comune-info
12 maggio 2017

Orrore. È il sentimento che istintivamente prorompe alla notizia della tragica morte delle tre ragazze rom (Elizabeth, Francesca e Angelica) di cui due bambine di otto e quattro anni. Morte tragica e insensata ma vero e proprio assassinio che nelle intenzioni del perpetratore sarebbe dovuto tradursi in strage dato che in quel minuscolo camper erano stipate tredici persone.

Conosco quella famiglia che frequentavo da anni. Di origine bosniaca ma tutti nati in Italia e sempre vissuti in Italia, quindi italiani di fatto anche se le nostre assurde leggi continuano a considerarli stranieri. Qualche anno fa il capofamiglia mi diceva sconsolato: “Ho ricevuto non uno ma due decreti di espulsione.

Ma io sono nato in Italia, mia moglie è nata in Italia, i miei otto figli (allora erano otto oggi sono undici) sono nati in Italia. E dove dovrei andare? In un Paese dove non sono mai stato? In un Paese di cui non conosco la lingua?”.

Allo stato delle indagini non si sa se il movente della tentata strage sia da ricercarsi in un regolamento di conti o in un attacco razzista. Ma i media, orientati dalla questura, già suggeriscono la pista della faida ovvero di un atto orrendo confinato all’interno di un’etnia già oggetto del disprezzo e della stigmatizzazione quasi generale.

Ma ci siamo dimenticati dei numerosi atti di vero e proprio razzismo antizigano che ha costellato la recente storia italiana? Dal rogo di Opera nel milanese al pogrom di Ponticelli a Napoli? Ci vogliamo dimenticare dei pervicaci discorsi d’odio cui sono costante oggetto rom e sinti, dall’invocazione delle ruspe all’offerta del proprio forno da parte di quella consigliera comunale (non una qualunque)?

Ultima modifica il Sabato, 13 Maggio 2017 08:19
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