Guardando alla popolazione femminile, dai 18 anni in su, i tassi di prevalenza sono dello 0,9% per l'anoressia, dell'I ,5% per la bulimia e del 3,5% per il binge-eating disorder, le cosiddette abbuffate compulsive. ...

Mammaressiche, magre a tutti i costi

La 27esima ora
29 04 2013

“E quindi, dov’è la pancia?” Il Daily Mail ha titolato così parlando di Kate Middleton: la duchessa di Cambridge, giovane sposa di William, avrà un bambino/a a luglio ma è magra come sempre. Troppo per alcuni giornali inglesi che l’hanno attaccata accusandola addirittura di mettere a rischio la vita del bebè con una dieta poco adatta alla gravidanza. Us Weekly si è spinto oltre incoronandola regina delle mammaressiche (contrazione tra mamma e anoressia).

Da Buckingham Palace si sono subito affrettati a fermare le polemiche affermando che Kate non solo si sta alimentando in modo corretto e adeguato alla sua condizione di donna incinta, ma avrebbe anche messo su sei chili, poco visibili proprio per il fisico longilineo che la caratterizza.

Quel che è certo è che il dibattito, prima di lei, ha riguardato molte altre donne, soprattutto del mondo dello spettacolo: Victoria Beckham, dopo aver dato alla luce la piccola Harper Seven, nel luglio 2011, si presentò alla settimana della moda di New York, appena due mesi dopo, vestendo la solita taglia zero. Stesso discorso per Angelina Jolie o per la top model brasiliana Adriana Lima che ha confessato, dopo il primo parto, di aver seguito una dieta di sole proteine per tornare magrissima per il Victoria’s Secret Fashion Show. Più di recente Belen Rodriguez, ad appena una settimana dal parto, ha mostrato ai fotografi orgogliosa la sua pancia piatta.

    Si dirà che la questione riguarda le star e chi, della propria immagine, ne fa uno strumento professionale vero e proprio. Ma è proprio così? O in giro vediamo sempre più mammaressiche?

“Le donne – spiega Maria Gabriella Gentile, primario del Centro per il trattamento dei disturbi del Comportamento Alimentare dell’ospedale Niguarda – stanno vivendo un difficile passaggio, dall’epoca in cui erano vissute per lo più come madri e moglie a una in cui cercano un giusto senso di autorealizzazione. Anche attraverso il mito della magrezza che non viene lasciato da parte neanche in un momento così importante come quello della gravidanza”.

    Il rischio però è che diventi ossessione prima, durante e dopo il parto.

“I nove mesi della gravidanza sono di importanza cruciale per il benessere del nascituro e per il suo futuro – ribadisce la dottoressa Gentile ­– . E se si fa una dieta non adatta, il bambino può essere sottoposto a rischi elevati come nascere sottopeso, avere traumi da parto e in alcuni casi danni fisici. Una dieta eccessiva va evitata anche dopo se si desidera allattare”. Eppure si moltiplicano i casi in cui la fissazione del fisico perfetto subito dopo il parto si traduce per alcune donne in una concausa per la rinuncia all’allattamento e per l’adozione della chirurgia estetica.

In America ad esempio è molto diffuso il “mommy job”, pacchetto di interventi chirurgici di restyling pensato apposta per le neo mamme. Non c’è alcun difetto post-partum, per cui non esista una proposta chirurgica adatta alle esigenze. “L’idea – ha detto in proposito Stephene T. Greenberg, chirurgo plastico di New York – è quella di permettere ad una donna, a prescindere che sia nei suoi 20, 30 o 40, di vivere come una mamma senza dover sembrare come sua mamma”.

Scelte eccessive o legittime per sentirsi bene con se stesse?

Corinna De Cesare

Repubblica.it
22 aprile 2013

La campagna brasiliana di sensibilizzazione contro l'anoressia, realizzata dall'agenzia Star models e dalla Revolution Brasil è un pugno allo stomaco. Gioca sulle relazione inquietante tra il disegno e la realtà. Con il messaggio "You are not a sketch", tu non sei un disegno, la campagna propone una versione in carne e ossa delle modelle disegnate dai creatori di moda per presentare gli abiti.

Ai confini dell'anoressia

  • Sabato, 23 Marzo 2013 09:04 ,
  • Pubblicato in La Denuncia
Paola Emilia Cicerone, L'Espresso
22 marzo 2013

"Su 1.000 donne tra i 12 e i 25 anni, 3 sono anoressiche, 10 bulimiche e ben 70 hanno patologie parziali in cui solo alcuni dei sintomi dell'anoressia compaiono, oppure si manifestano per breve durata o in forma intermittente", spiega lo psichiatra Giovanni Caputo. ...
"Su mille donne tra i 12 e i 25 anni, tre sono anoressiche, dieci bulimiche e ben 70 hanno patologie parziali in cui solo alcuni dei sintomi dell'anoressia compaiono, oppure si manifestano per breve durata o in forma intermittente", spiega lo psichiatra Giovanni Caputo. ...

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