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Il corpo di Sara in pasto alle Iene

  • Giovedì, 24 Gennaio 2013 16:10 ,
  • Pubblicato in REPUBBLICA
Repubblica
24 01 2013

Sara pesava solo 25kg. Aveva 24 anni, era anoressica e si è suicidata dopo essere scappata dall'ospedale in cui era stata ricoverata. Come tante ragazze, Sara non riusciva ad uscire da quella terribile prigione che si era lei stessa costruita. Forse perché non aveva trovato nessun altro modo per esprimere la propria sofferenza. Forse perché si illudeva di esistere nello sguardo della gente solo attraverso l'immagine del proprio corpo scheletrico. Forse perché nessuno ha saputo aiutarla. Ma in fondo, nessuno saprà mai quello che ha vissuto veramente Sara.

Anche se sono in tanti ad aver visto domenica scorsa il servizio che le hanno consacrato le Iene.

Per ventisei interminabili minuti il corpo di Sara è lì. Offerto in sacrificio davanti agli occhi di tutti. Mentre la voce di Nadia Toffa ci racconta la sua storia. Cioè, in realtà non ci racconta niente. "Sara mente per proteggersi. Sara è malata". È una voce che parla senza dire nulla. Nulla di quel dolore. Nulla di quella tragedia. Assolutamente nulla. Anche se poi c'è sempre chi si permette di fare l'apologia di simili trasmissioni. Come se mostrare in televisione il corpo emaciato di Sara fosse un modo per denunciare l'anoressia. Come se la sua storia avesse una morale e servisse a qualcosa. Mentre la realtà è molto più tragica: la sua anoressia e il suo suicidio non insegnano niente perché non hanno senso. Non servono a nessuno.

L'oscenità, tante volte, non si trova laddove si pensa. È molto più osceno mostrare il grido silenzioso del corpo massacrato di una ragazza che soffre di anoressia, che filmare la nudità di una donna o di un uomo. Perché la vera nudità umana è quella legata alla sofferenza, quando una persona non riesce a dare alcun senso alla propria vita. E nessuno dovrebbe permettersi di trasformare il dolore in spettacolo e audience.

Sara, dopo aver tanto sofferto, non può diventare un modello negativo. La sua morte non può essere utilizzata come un monito da indirizzare a tutte le ragazze che hanno disturbi del comportamento alimentare. Sara è solo una ragazza di 24 anni che ormai non c'è più. E sarebbe stato giusto rispettarla almeno ora, invece di gettarne il ricordo in pasto alle iene.

Corriere della Sera
03 01 2013

GERUSALEMME - Troppo magra per la passerella. È quello che alcune modelle israeliane potrebbero sentirsi dire dopo il passaggio di una nuova legge che, dal primo dell’anno, ha bandito dalla pubblicità le donne (e gli uomini) con un indice di massa corporea inferiore a 18,5 (il tasso usato per identificare la malnutrizione dall'Organizzazione mondiale della sanità).

L'INDICE CORPOREO-Il mondo della moda è da tempo accusato di spingere le giovani all’anoressia idealizzando esempi di bellezza di una magrezza innaturale, ma non c'è accordo tra i vari Paesi su come affrontare il problema. Israele, dove il 2% circa delle ragazze tra i 14 e i 18 anni soffrono di gravi disturbi alimentari (un tasso simile a quello di altri Paesi sviluppati secondo gli esperti), è il primo Stato a stabilire per legge che l’indice di massa corporea (il rapporto tra peso e altezza) di chi posa per la pubblicità non debba essere inferiore a 18,5. Se per esempio una modella è alta 1 metro e 72 non potrà pesare meno di 54 chili.

CONTRO I PROFESSIONISTI DEL FOTO RITOCCO-Chi pubblica le immagini pubblicitarie dovrà inoltre rivelare se sono state alterate per fare sembrare più magri i soggetti. Le compagnie pubblicitarie che violano le norme possono essere denunciate (dagli stessi cittadini) e multate. In Italia, la settimana della moda di Milano ha adottato il limite di 18,5 come indice di massa corporea delle modelle, e quella di Madrid prevede un limite di 18. In America, l'associazione degli stilisti ha formulato alcune linee guida per raccomandare un’alimentazione e un ambiente di lavoro salutari, ma senza regole precise sul peso. Si tratta di forme di autoregolamentazione che secondo alcuni non sono sufficienti. La legge israeliana è il risultato della battaglia di Adi Barkan, noto agente israeliano delle top model che dice di averne viste tante, troppe, ammalarsi e morire. Ma altri avrebbero preferito delle norme meno precise sul peso e che si concentrassero sulla salute delle modelle.

Il reato di anoressia (Albina Perri, Libero)

Il comandamento delle anoressiche numero 28 è chiaro: "Fai un album con i ritagli di modelle magre. Scrivi sotto tutte le ragioni per cui desideri perdere peso. Segna tutto ciò che mangi. Sfoglialo ogni giorno per ispirarti a dimagrire".
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L'anoressia che diventa pornografia

  • Martedì, 18 Dicembre 2012 14:37 ,
  • Pubblicato in Flash news
Giornalettismo
18 12 2012

La nuova frontiera del feticismo in rete è il gap ovvero lo "spazio" lasciato tra le gambe esili di ragazze ammalate. Promosso dai siti pro-ana

di Stefania Carboni

Succede anche questo. Spesso le associazioni pro/contro l’anoressia diffondono delle immagini in rete per sensibilizzare sulla malattia o addirittura per promuoverla. Ma le cosce delle ragazze, secondo Buzzfeed, spesso finiscono in siti pornografici e vengono categorizzate come materiale esplicito. E tra ambivalenze di nomi ra le anoressiche vengono usate per promuovere l’hard in rete.

PERICOLOSE – Aspetto curioso (e inquietante) dell’argomento è come le associazioni pro anoressia si infilano nei social network. Basta digitare il tag “gap” ed ecco apparire una serie di immagini di esercizi e ragazze fiere della loro “finezza” con auotscatti su Instagram. Insomma se si cerca la “smagliatura” o meglio lo “spazio” creato da due gambe inesistenti, si trova tutt’altro. Scatti incoraggianti che avvicinano le giovani al grande buco della malattia. “Fallo per il gap, sarai sempre corteggiata” o “Fallo per uno stomaco piatto” sono solo alcune delle frasi nocive che tartassano i feed, incoraggiando a rifiutare i pasti.

HARD – Il settore pornografico ha poi sfruttato la binomia tra smagliature e fessura. Ora, il termine è diventato sessualizzato e usato dagli uomini su siti porno. Secondo Reddit è talmente usato da venire usato come lato B di una donna durante l’atto sessuale. Feticismo? Sarà ma le immagini “sexy” si confondono con quelle degli ambienti thinspo. Spesso per sviare la censura i termini di alcune correnti porno vengono camuffati sotto nomi banali come BBW che sta per indicare le donne un po’ più corpulente, o sport acquatici per nascondere l’ondinismo. Il “gap” però sembra la nuova frontiera e ha invaso il mainstream.

FIND – Google ha registrato una impennata del termine nei search, che ora sono contaminati da siti vietati ai minori, che popolano i primi posti della ricerca. Una tendenza che sembra tutt’altro che decrescere.

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