di
Luisa Betti, Il Manifesto15 gennaio 2012
Rosa López Díaz è una
detenuta messicana che vive nel carcere San Cristóbal de las Casas, in Chiapas, con il suo secondo
bambino, Leonardo di due anni, dopo aver perso il suo primo figlio, Natanael, nato malato per le
torture subite. Lo scorso aprile ha scritto alle
Madri antifasciste di Roma lanciando un appello accorato, una lettera straziante che sabato è stata riproposta al Museo storico della Liberazione di via Tasso, a Roma, durante il convegno “
Prima le donne e i bambini - Maternità e infanzie negate dietro le sbarre”.