l'Espresso24 07 2015Ad Addis Abeba, al mattino presto, per le strade polverose si agitano dozzine di fantasmi con grandi cappelli di paglia e guanti di plastica. Sono le spazzine, tutte donne. Fanno il lavoro più improbabile del mondo: cercar di tenere pulita una metropoli sudicia in ogni suo angolo, inferno di fango e calcinacci, immenso cantiere di cemento.
E anche lì, nei cantieri, ecco altre donne: infazzolettate per non respirare la sabbia, trasportano sacchi dal mattino alla sera.
Di donne sono poi le migliaia di braccia che coltivano e recidono fiori nelle immense campagne a sud della capitale, dove crescono le rose che ogni giorno arrivano in aereo in Europa.
E di donne sono le sagome chine al tramonto sui campi di teff.
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