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Giornalettismo
17 10 2014

Torino è ancora terreno di tensione altissima tra polizia e manifestanti. Il centro della città è blindato per due giorni in occasione del vertice europeo dei ministri del lavoro, in programma al Teatro Regio. La Questura del capoluogo piemontese ha schierato 1.500 uomini tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, con l’aggiunta di agenti di polizia municipale che si occuperanno principalmente di dirimere le urgenze legate al traffico. Pochi minuti fa c’è stato un fitto lancio di lacrimogeni verso studenti, autonomi e No Tav a due passi dalle forze dell’ordine. Scena delle tensioni è Piazza Castello dove il cordone di sicurezza è disposto a difendere il luogo del summit.

SCONTRI A TORINO – I cortei di protesta sono tre. Obiettivo comune è quello di raggiungere la sede del vertice. Il primo, più corposo è quello organizzato dalla Fiom-Cgil partito da piazza XVIII Dicembre. Il secondo, organizzato da studenti dell’università e attivisti dei centri sociali ha iniziato il suo cammino da piazza Arbarello. Altra manifestazione da tener sotto occhio quello organizzato dall’ala antagonista, domenica pomeriggio con inizio da Palazzo Nuovo.

COSA SUCCEDE - Sono stati lanciati diversi fumogeni, bottiglie e petardi. “Non permetteremo a nessuno di macchiare questa grandissima manifestazione”, ha detto dal palco della Fiom Federico Bellono, segretario torinese del sindacato. In piazza Castello ci sono alcune migliaia di metalmeccanici provenienti da tutto il Piemonte in attesa dell’intervento di Maurizio Landini. “Dico – ha precisato – a chi in fondo alla piazza scioccamente va contro le forze dell’ordine che noi dobbiamo unire e non dividere il Paese”.

CHI PARTECIPA AL VERTICE – Al vertice partecipano i ministri con delega al lavoro e al sociale dei 47 Paesi membri del Consiglio d’Europa. Presenti anche il presidente della Camera, Laura Boldrini, il Segretario Generale Cde Thorbjorn Jagland, la vice-segretaria Generale, Gabriella Battaini Dragoni e il sindaco di Torino, Piero Fassino. L’occasione è ghiotta durante il Semestre italiano di Presidenza Ue e la scelta di Torino non è un caso in quanto il 18 ottobre 1961 venne firmata nel capoluogo piemontese la Carta che garantisce diritti economici e sociali fondamentali come il diritto a casa, salute, istruzione, lavoro, tutela giuridica e sociale, circolazione delle persone, non discrimininazioni.

Stefania Carboni

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