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Attenzione

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West
07 08 2015

Uomo, bianco e sicuro della sua mascolinità. È questo il protagonista tipico che Hollywood cerca per i suoi film.

A dirlo, un recente studio della School for Communication and Journalism Annenberg. Che ha condotto un’analisi completa delle discriminazioni subite all’interno del complicato mondo del cinema.

In base ai risultati, ottenuti analizzando circa 700 produzioni americane dal 2007 al 2014, solo l’11% è risultato equilibrato, ad esempio, nella distribuzione dei ruoli tra uomini e donne. Mentre gli artisti “non-bianchi” hanno ricoperto appena il 30% dei ruoli per i 100 film più visti nel 2014. E solo 19 attori LGB presenti nei cast. Nessuna traccia di transessuali.

Annalisa Lista

Una, nessuna o centomila

transgenderDal maschile al femminile e viceversa. Non che cambiare sesso sia una passeggiata: è un percorso complicato, sofferto, ma il sistema comincia a non considerarlo scandaloso. [...] E del mondo trans, oggi, si comincia a parlare in modo diverso.
Roselina Salemi, l'Espresso ...

Corriere della Sera
06 08 2015

Dopo il successo dell’esperimento di Staggia Senese e i progetti in dirittura d’arrivo di Schio e Padova non nascerà alla parrocchia di San Zeno Naviglio la prima scuola anti-gender di Brescia. Maestra unica, massimo dieci alunni per classe e preghiere obbligatorie prima di ogni lezione. L’educazione parentale impartita per almeno otto anni, permessa dagli articoli 33 e 34 della Costituzione sul modello americano, di fatto sostituisce e sfida le scuole elementari pubbliche e paritarie. È il sogno di un manipolo di genitori ultra-cattolici che si oppongono a un sistema educativo secondo loro «spinto dalle lobby gay alla parificazione biologica tra uomo e donna». Il progetto pilota è partito lo scorso anno a Staggia Senese, frazione di Poggibonsi nota ai più per una rocca deliziosamente conservata: i genitori si sono riuniti sotto la sigla di «Alleanza Parentale» definendosi l’ultimo baluardo di un’educazione improntata sui sani valori della tradizione. Poi, i genitori ultra cattolici hanno avviato il progetto a Schio, Vicenza, e Padova.

Più cattolici delle scuole cattoliche: la sfida è lanciata
Le scuole anti-gender spuntano come funghi: a Monza e Bari si cercano parrocchie, a Bergamo il progetto ha fatto flop e pure a Brescia, terra di numerosi convegni sul tema nonchè di veglie delle Sentinelle in Piedi, Alleanza Parentale vuole fare sul serio. Alcuni genitori bresciani spaventati dalla «deriva gender dell’educazione» avevano trovato casa negli spazi della parrocchia di don Guido Zuppelli e del curato don Andrea Geovita: annunci a chiare lettere e via alle iscrizioni. Retta consigliata di 150 euro mensili a bambino, il secondo paga la metà, il terzo va a scuola gratis. Mancava solo l’autorizzazione della curia, poi, nei giorni scorsi è saltato tutto e gli ultra-cattolici sono di nuovo in cerca di uno spazio per educare secondo i «sani principi» i propri figli.

Ufficialmente don Andrea e don Guido avevano dato il loro assenso pur non sposando né attaccando la scelta, ma la mancanza di iscritti entro una data stabilita ha spinto la parrocchia a bloccare la scuola elementare che sarebbe dovuta sorgere a San Zeno. In realtà il tema è delicatissimo: sotto la mannaia dei laici ultra-conservatori finiscono infatti sia la scuole pubbliche, «alla deriva», che quelle paritarie anche se cattoliche. «Prendono finanziamenti pubblici e sono vincolate, il gender sta passando a livello sociale ed entrerà presto nelle loro aule», ha spiegato Alexander Romelli, responsabile della sezione bergamasca che ha provato, invano per mancanza di iscritti, a creare cinque classi elementari sulle colline di Adrara san Martino. È l’unico a parlare con i giornalisti.

Il decalogo anti-gender: «Attenzione alle attività extra-curricolari»
Secondo Alleanza Parentale, che nelle proprie file vede gli stessi partecipanti delle veglie delle Sentinelle in Piedi e dei manifestanti del comitato Difendiamo i Nostri Figli, l’attuale sistema scolastico è un pericolo per i propri bimbi e il nuovo ddl Buona Scuola non farà che peggiorare le cose. Massimo Gandolfini, presidente del comitato e neurochirurgo della Poliambulanza di Brescia, inviso al mondo Lgbt per aver definito l’omosessualità una malattia, ha steso a tal proposito un vademecum che invita i genitori a prestare grande attenzione alle attività extra-curricolari come l’educazione affettiva e il contrasto al bullismo dove si possono insinuare le teorie gender. Nelle scuole di Alleanza Parentale il programma è ministeriale ma le attività a rischio vengono ripensate in chiave light «per garantire la massima dignità a ogni alunno», continua Romelli prima di attaccare il ddl Cirinnà sulle unioni civili, slittato a settembre: «mina il futuro dei nostri figli, ci sentiamo l’ultimo baluardo dei valori», confida. A San Zeno, Alleanza Parentale si chiude nel silenzio.

Vittorio Cerdelli
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Quegli amori gay che cambiano la tv

  • Giovedì, 06 Agosto 2015 10:37 ,
  • Pubblicato in Flash news
Corriere della Sera
06 08 2015

Da "Transparent" a "Orange is the new black", sempre più serie tv si tingono dei colori dell'arcobaleno, simbolo dell'orgoglio gay.

L'ultima in ordine di messa in onda è "Grace e Frankie" [...] che già dalla puntata numero uno puntano a catturare lo spettatore con un plot in cui ironia e comicità si intrecciano a temi "impegnati": dall'apertura politica ai diritti civili della comunità LGBT. ...

La bimba che il giudice ha affidato a due mamme

donneIl padre era contrario, quasi incattivito. "La bambina si trova ad essere spettatrice inerme di uno svilente teatrino, costretta ad introiettare un innaturale modello genitoriale formato da due mamme". E invece no. Conta solo il bene. Oppure, per dirla con le parole della madre in questione: "È l'amore che crea una famiglia".
Niccolò Zancan, La Stampa ...

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