Frida khalo, Sole e VitaAnna Pompili, Zeroviolenza
30 marzo 2017

La notizia del ginecologo di Spoleto che, dopo anni di obiezione di coscienza, ha deciso di "passare dall'altra parte della barricata, la parte delle donne", solleva una serie di questioni che impongono riflessioni serie non solo tra gli operatori, ma nella società civile, perché riguardano il diritto alla salute, il diritto di scegliere del proprio corpo, il rapporto medico-paziente e le implicazioni etiche di quest’ultimo.
Diritti delle donne, legge 194 e abortoEleonora Cirant
28 febbraio 2017

Una notizia buona e una cattiva su Bari e provincia. Quella buona è che l'Unità Operativa Semplice Pianificazione Familiare – Percorso nascita con sede a Triggiano funziona, e bene. Quella cattiva: è uno dei pochissimi centri in tutta la zona ad accogliere le donne per interruzione volontaria di gravidanza,
Diritti delle donne, legge 194 e abortoAnna Pompili, Zeroviolenza
24 febbraio 2017

Il Centro trapianti ha bisogno di due chirurghi esperti. Viene indetto un concorso, che ha una  limitazione all’origine: è indubbio, infatti, che i due chirurghi debbono avere esperienza nella chirurgia dei trapianti; è ovvio che la prima selezione debba essere fatta in funzione delle necessità del reparto nel quale lavorerà chi vincerà il concorso.
Obiezione di coscienza abortoMaria Novella De Luca, Repubblica.it
22 febbraio 2017

Assunti perché non obiettori. Con un concorso riservato unicamente a ginecologi dedicati alla legge 194. Per contrastare l'enorme ricorso all'obiezione di coscienza che in molte regioni d'Italia rende sempre più difficile accedere all'aborto. Alla fine Roma ce l'ha fatta. Vincendo resistenze e ricorsi al Tar.

Obiezione di incoscienza

  • Sabato, 22 Ottobre 2016 07:28 ,
  • Pubblicato in LA STAMPA
Obiezione di coscienzaMassimo Gramellini, La Stampa
22 ottobre 2016

Non sappiamo ancora cosa sia veramente successo nel reparto di ginecologia dell'ospedale Cannizzaro di Catania, dove una donna incinta di due gemelli è morta dopo l'estrazione dei feti senza vita. I genitori e il marito giurano che il medico di turno, obiettore di coscienza, si sarebbe rifiutato di intervenire, nonostante la paziente si dibattesse tra sofferenze atroci.

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