Annalisa Camilli, Internazionale1 marzo 2017
Marisol è una baby-sitter di origine cubana, una
donna sulla sessantina che parla l'italiano con un'inflessione dolce e si disegna le sopracciglia con una matita. Faceva le pulizie e si occupava dei
bambini per una famiglia di Milano, senza contratto, per sei euro all'ora. È
rinchiusa da due mesi nel Centro di identificazione ed espulsione (
Cie) di Ponte Galeria, a Roma.