Huffington Post
18 10 2013
Quasi un delitto d'onore. Veli Selmanaj ha ucciso moglie e figlia a colpi di pistola per delle foto ritoccate dove lui non compariva più. Troppo grande l'onta della vergogna, tanto che l'uomo di 46 anni ha deciso per quel gesto estremo. Come riporta il quotidiano "il Centro".
Le ha uccise per vendetta. Prima la bellissima figlia che aveva trovato il coraggio di denunciare anni di abusi sessuali. Subito dopo la madre colpevole di proteggerla. Veli Selmanaj, 46 anni, non sopportava l’affronto di essere stato cacciato di casa dall’ex moglie e dai suoi sei figli. E alcuni connazionali l’avrebbero spinto “a lavare l’onta”. Lui ha scelto di farlo col sangue.
L’episodio scatenante sarebbe nelle foto che alcuni suoi familiari gli hanno fatto trovare nell’abitazione, sotto a un televisore. Tutte immagini con la sua figura tagliata. Questo quanto emerso nel corso dell’interrogatorio davanti al procuratore Maurizio Maria Cerrato e al sostituto Guido Cocco. Mercoledì sera Selmanaj ha esploso sei colpi di pistola. Un intero caricatore di un revolver tedesco calibro 22. Tre proiettili hanno raggiunto Senade Selmanaj, 21 anni. Uno solo è servito a togliere la vita all’ex moglie, Fatime.
L’uomo, muratore e bracciante agricolo, è rinchiuso nel carcere San Nicola di Avezzano (sorvegliato a vista per timore di gesti autolesionistici) con l’accusa di duplice omicidio volontario aggravato e di importazione e detenzione illegale di arma. Per l’avvocato della famiglia, Leonardo Casciere, il delitto «è stato premeditato». Tesi avvalorata da alcune testimonianze. Nel pomeriggio, poche ore prima dell’agguato davanti al discount Todis di Pescina, le colleghe di lavoro delle due donne hanno raccontato di avere visto l’uomo passare più volte davanti allo stabilimento Coltor, nel Fucino.
Veli Selmanaj era stato allontanato dai suoi familiari perché accusato di avere abusato sessualmente di due figlie (fra le quali la ragazza uccisa). Era stato avviato un procedimento giudiziario. Il pm aveva chiesto l’arresto, mentre il gip aveva optato per una misura più blanda (non poteva avvicinarsi ai familiari). Giovedì 28 novembre sarebbe dovuta iniziare la prima udienza del processo. Un passato segnato dal lutto quello dell’assassino di Pescina.
La 27 Ora
17 10 2013
«Mamma che cos’è il punto G?» chiede il piccolo Antonio a Chiara nel quarto episodio di Una mamma imperfetta2. Dramma. Imbarazzi. Silenzi. Consultazioni notturne. Ma è proprio così difficile parlare di sesso ai nostri figli? È vero, come dice Chiara, che noi nati negli anni ’60 nella vita non abbiamo avuto fulgidi esempi perché i nostri genitori o non si sono posti il problema o, se l’hanno fatto, era ormai troppo tardi.
Mia madre, cercando di interpretare il vento del cambiamento degli anni ‘70, mi spiegò le dinamiche dell’atto sessuale quando avevo 13 o 14 anni. La cosa mi sembrò così buffa che cominciai a ridere a crepapelle con mio padre che si domandava stupito cosa fosse successo. E ancora oggi a me non piace toccare certi argomenti con lei perché non mi sento a mio agio.
Secondo me il segreto sta nell’iniziare a spiegare ai nostri figli i misteri del sesso quando sono piccolissimi in modo che la questione non sia mai un tabù. A Simone, il nostro primogenito, abbiamo comprato un libro sull’argomento quando aveva solo quattro anni. Non è stata un’azione pianificata ma è successo per caso. Eravamo alla Fiera del libro di Torino e la storia ci sembrava raccontata proprio bene. Poi quando aveva otto o nove anni gli abbiamo regalato un altro libro fatto apposta per i maschietti che spiegava come sarebbe cambiato il corpo nell’adolescenza.
I risultati sono stati strabilianti.
Un paio di anni fa, toccando il collo di mia nipote che allora aveva 12 anni notai delle strane bolle e mi chiesi cosa fossero. Simone, cui piace molto fare il professorino, mi spiegò compito: «Non preoccuparti mamma, sono gli ormoni perché Cami è nell’era della pubertà».
Insomma siamo nel 2013, in tv se ne vedono di tutti i colori, mi sembra assurdo farsi ancora venire dei patemi d’animo per l’educazione sessuale dei pargoli e mi piace pensare che i miei figli non apprenderanno le verità sul sesso e sull’amore dai compagni di classe perché come ha sempre detto giustamente mia mamma «magari poi gliela spiegano in modo brutale o del tutto errato». La cicogna, per me, è meglio che rimanga una bella favola sin dalla più tenera età. Così qualsiasi domanda futura non provocherà mai imbarazzo. E voi cosa ne pensate? Come avete affrontato il tema in famiglia? Che ricordi avete?
Monica Ricci Sargentini
Corriere della Sera
29 09 2013
«L’errore, quando si mette su famiglia, è voler conservare la coppia nei motivi che la tenevano unita prima»
Antonio Scurati nel suo nuovo romanzo: Il Padre Infedele
di Candida Morvillo