PALERMO - Si chiamerà "ambulatorio per l'equità di genere" ed è destinato esclusivamente ai transessuali, operati e non (i cosiddetti transgender). Ultimi giorni di preparativi, il debutto è previsto il 14 febbraio.
Le visite si svolgeranno in locali dedicati due volte al mese, già aperte le prenotazioni e il progetto è stato fortemente voluto dal primario di Ginecologia e Ostetricia Luigi Alìo: "La richiesta è partita proprio dai pazienti. Molti di loro ci hanno raccontato di non sapere come muoversi e di essere costretti, anche per ragioni di riservatezza, a rivolgersi ai privati oppure a presentarsi in ambulatorio in orari non consentiti, proprio per la l'imbarazzo di farsi vedere dagli altri". Tra i supporter dell'iniziativa c'è il regista spagnolo Pedro Almodovar.
Il debutto il 14 febbraio
Il servizio punta a occuparsi per lo più di malattie sessualmente trasmissibili, come l'Aids o i condilomi. Ma non solo. "Oltre a soddisfare un bisogno di salute finora inespresso - continua il primario - potrebbe essere il preludio di un'attività chirurgica per il cambiamento del sesso. Ma questo solo in una fase successiva, qualora ci fosse una richiesta crescente e d'accordo con la direzione generale". "Ci siamo messi in contatto con colleghi di altri Paesi e con esperti vicini allo staff di Almodovar che in Spagna promuove iniziative simili". L'unico precedente italiano era a Bologna, ma lì il progetto non è riuscito a decollare. Anche a Roma e Firenze ci sono esperienze dedicate al mondo dei trans ma si occupano per lo più di sole terpaie ormonali.
"Una notizia fantastica - commenta Daniela Tomasini, presidente di Arcigay Palermo - perché chi inizia un percorso di cambiamento di sesso non sa a chi rivolgersi e anche chi ha già concluso il percorso chirurgico ha difficoltà. A ciò si aggiunge il calvario burocratico". "Spesso gli ospedali e le Asp ci inviano questi pazienti - dice Francesca Marceca, presidente di Agedo, l'associazione dei genitori di omosessuali - ma noi facciamo orientamento psicologico. Abbiamo un circuito di ginecologi di fiducia ma abbiamo necessità di fare rete".
Sull'utilità dell'ambulatorio, però, il mondo trans si divide: "Così ancora una volta ci ghettizzano" aveva dichiarato Sandra Alvino, presidente dell'associazione italiana trans. In Europa solo la Spagna ha attivato un vero e proprio servizio dedicato, sulla scia degli ambulatori per viados sorti in Brasile nel 2005.