
I familiari dei minatori presidiano l'ospedale dove ogni tanto esce qualcuno con una lista in mano: è l'elenco dei sopravvissuti. Attendono col fiato sospeso che l'infermiere pronunci i nomi, pochissimi, di chi è stato salvato. E poi ripiombano nell'oblio. Sembrano i fantasmi di loro stessi perché sono immobili e piangono, piangono e pregano, finché la disperazione non prevale e allora si agitano in un improvviso moto di rabbia. ...