di Renato Pierri
Una bella trasmissione "Chi l'ha visto", su Rai3. Ben fatta e soprattutto molto utile. Ma un difetto grave ce l'ha. Deve pensare anche a fare spettacolo, e quindi mostra la ricostruzione dei fatti. E che ricostruzione! Tale da costringere spesso me, spettatore che forse ancora non ci ha fatto l'osso (col tempo ci riuscirò), a girare canale.
da Repubblica Milano del 27 dicembre 2010
Caro candidato sindaco,
le dichiariamo subito che prendiamo sul serio le sue proposte e ci aspettiamo che siano realizzate e non lasciate nel cassetto dei buoni propositi sbandierati nella campagna elettorale e poi subito dimenticati.
Sembrerebbero, le sue idee, proposte normali e di buon senso, se non fosse che viviamo in un paese anomalo.
Una delle anomalie di questo paese è che gli uomini hanno pensato di fare a meno delle donne, del loro pensiero, della loro presenza. E negli ultimi 15 anni questa negazione ha assunto le sembianze di un accanimento sul corpo delle donne, di cui abbiamo esperienza quotidiana. Come se, nel momento in cui le donne cercano di esserci - e ci sono sempre di più - con la loro testa, con la loro intelligenza, tanto più si infierisse sul loro corpo: e parliamo di violenza come di rappresentazione e di immagine.
Il problema di questo Paese allora non sono le donne, ma gli uomini e l’organizzazione culturale, politica, sociale ed economica che hanno messo in piedi. Quindi il problema non è di “dedicarsi alle donne”, ma di scardinare sistemi obsoleti, di riscrivere lo statuto di donne e di uomini nella relazione tra loro.