Huffington Post
23 07 2015
Nel mio quartiere vive un vecchietto che dicono sia sopravvissuto a Dachau. Ha un bel volto pieno di rughe, che usa più sorridere che non per parlare. È un vero e proprio sovversivo: pianta alberi in città. Riconquista il verde, con semi e con arbusti, tratti di marciapiedi sconnessi, aiuole desertificate, lembi di spartitraffico, margini di giardinetti. Alcuni dei suoi protetti sono già alberelli che regalano, beffando il caldo torrido dell'asfalto, un fazzoletto d'ombra ai passanti.
Il mio anziano amico cerca nel suo piccolo di contrastare il triste odio verso gli alberi che alimenta comuni, condomini e privati. Quanti di noi hanno assistito impotenti all'esecuzione di pini, pioppi e lecci secolari? Compagni generosi e silenziosi della nostra vita urbana vengo sacrificati sull'altare di pregiudizi e insofferenze, lasciandoci nudi ed esposti ad un pianeta sempre più inquinato e bollente.
Non tutti capiscono quanto siano importanti gli alberi in città: recenti studi realizzati nei quartieri di New York confermano che c'è una diretta relazione tra alberatura urbana e casi di asma infantile: ovvero più è alto il numero di alberi meno sono i bambini malati di asma. Un dato molto interessante se si considera che i casi di asma infantile sono in precipitosa crescita e che l'inquinamento urbano è il vero killer della nostra generazione: ogni anno uccide oltre 1,2 milioni di persone, raggiungendo quasi il primato delle vittime di incidenti stradali (1,3 milioni l'anno).
Ma non basta: gli alberi leniscono l'afa urbana, offrono godimento e svago a tutte le generazioni, aumentano il nostro benessere psicofisico e in alcuni casi come a Bangalore in India, sono un importante fonte di medicinali e principi attivi.
Considerando che, secondo le Nazioni Unite, il 60% delle città che avvolgeranno entro il 2030 il nostro pianeta devono ancora essere costruite, abbiamo tutti l'obbligo di proteggere, piantare e curare gli alberi in città.
Io nel terrazzino condominiale sto, con amore, crescendo sovversivamente una coppia di pioppi. Sono nati dai semi di due alberi abbattuti tre anni fa nel quartiere. Saranno il mio piccolo contributo per un futuro migliore, iniziando dagli alberi.
Isabella Pratesi
Eleonora Pochi, Il Manifesto
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l'Unità ...