Dalla fine di dicembre, ho fortemente tematizzato il blog. Più volte ne ho spiegato i motivi, ma oggi vorrei aggiungere qualche parola. Il mio timore, altre volte espresso, era che nei giorni bui della crisi economica tutte le questioni che riguardano la parità di genere passassero in secondo piano. Timore che, come ognun vede, aveva e ha la sua ragion d’essere. Il “non disturbate il manovratore” cui stiamo assistendo sta realizzando proprio quella politica dei due tempi (prima il bilancio, poi, se capita, i diritti) temuta da Stefano Rodotà. E delle parole di Rodotà vorrei avvalermi, grazie a un articolo esemplare scritto per Repubblica. Dove ci ricorda che in alcun modo l’impresa può recar danno alla dignità. Eccolo: