Giulia globalist
20 12 2012
Educazione sessuale nelle scuole? Grazie, no. Nel suo messaggio di Natale l'arcivescovo di Zagabria, il cardinale Jozip Bosanich lancia una critica aspra alle autorità statali per il progetto di introdurre nelle scuole superiori un corso di preparazione al contatto sessuale ,che a suo dire contrasterebbe in modo radicale i principi della morale cattolica. "Chiunque abbia la responsabilità di altre persone, e specialmente della gente comune non può nascondersi dietro slogan che nascondono soltanto un vuoto di contenuti -scrive il porporato nella sintesi offerta dall'Agenzia di informazioni cattolica e riportata dalla "Hina"- e il potere politico che dovrebbe tendere alla verità cercando di risolvere i problemi sociali, così facendo rischia di condurre alla distruzione dell'uomo ed al male per la Croazia".
L'anatema di Bosanich sembra ben poco influenzato dal clima natalizio, egli scrive ai fedeli che la storia è stata piena di tentativi di sfidare l'antropologia e divide le persone fra quelle che sono rimaste nella visione della Chiesa cattolica e quanti l'hanno sfidata offrendo un'immagine dell'uomo schiavo dei propri istinti. "Oggi é particolarmente doloroso assistere all'imposizione di interpretazioni della cultura e della civiltà che tendono a tramutarsi in dittatura politica e ideologica -continua- e vengono regolarmente diffuse attraverso il sistema dell'educazione a bambini e ragazzi cui viene insegnato che la libertà di scelta non ha nulla a che fare con onestà e sincerità, e viene completamente separata da altre fonti del sapere che hanno la loro origine nella parola del Signore".
"Tuttavia -conclude il messaggio di Natale- noi non siamo del tutto disarmati dinanzi ad un'iniziativa che tende a riprodurre con ritardo il sistema anglosassone, imponendo contenuti che mostrano segni di deviazione dalla conoscenza antropologica e dalla dottrina cattolica. In passato abbiamo messo in guardia i fedeli diverse volte da simili mosse, e abbiamo avvertito le autorità quanto agli effetti che si potrebbero produrre sulla società e sulla cultura croate, poiché si segue un metodo che obliquamente ostacola l'atteggiamento appropriato nei confronti dei divino, trascura il ruolo dei genitori, offusca i concetti di responsabilità e libertà di scelta. Un simile sistema non rispetta la libertà religiosa garantita dalla Costituzione e dalle leggi internazionali", conclude minaccioso il vescovo.