Internazionale16 01 2015Quando studiavo medicina, uno dei miei professori era il dottor Nimmo, un anziano medico di Edimburgo con i capelli bianchi e impomatati che portava sempre un vestito gessato e un pesante orologio d'oro.
Se si accorgeva che un paziente non sentiva bene, estraeva lo stetoscopio dalla tasca della giacca e gli metteva gli auricolari nelle orecchie. Poi prendeva l'altra estremità e ci parlava dentro piano e in modo chiaro, come se fosse un microfono.
Grazie al sistema di amplificazione dello stetoscopio, Nimmo non aveva bisogno di urlare e la privacy delle persone ricoverate in corsia veniva rispettata. Quest'inversione di ruoli divertiva molto i pazienti, e spesso anche gli studenti.
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