Globalist
12 06 2015
Con l'accusa di spionaggio il governo del Pakistan ha deciso di espellere Save the Children dal territorio nazionale. La polizia ha messo i sigili alla sede dell'organizzazione nella capitale Islamabad e chiuso l'ingresso. Il personale di Save the Children ha ora 15 giorni per lasciare il paese.
"Ci opponiamo con fermezza a questo provvedimento e le nostre preoccupazioni aumentano ai massimi livelli", ha commentato l'ong che dal 1919 lotta per migliorare la vita dei bambini. "Tutto il nostro lavoro - è aggiunto nella nota - è stato progettato in stretta collaborazione con i ministeri del governo in tutto il paese e mira a rafforzare i sistemi di erogazione dei servizi pubblici nei campi della salute, della nutrizione, dell'istruzione e del benessere dei bambini".
L'organizzione, che opera in Pakistan da 35 anni, ha iniziato ad avere problemi con le autorità locali nel 2011. Per l'intellligence di Islamabad Save the Children ha avuto collegamenti con il medico pakistano Shakil Afridi, reclutato dalla Cia nell'operazione che ha portato all'uccisione del leader di al-Qaeda, Osama Bin Laden. Già allora era stata decretata l'espulsione del personale dell'ong dal paese, ma poco dopo il ministero dell'Interno pakistano aveva optato per una ''sospensione temporanea'' del decreto.